l.c., SportWeek 5/11/2016, 5 novembre 2016
DALL’URLO DI SERENA ALLA PIPÌ DI DANIEL
John McEnroe è il più famoso bad boy della storia del tennis. Tra i ricordi più curiosi, una contestazione prolungata nel torneo di New Orleans 1979 che portò il suo avversario, Bjorn Borg, ad avvicinarlo, mettergli una mano sulla spalla e dirgli: «Tranquillo John, va tutto bene, rilassati, è una bellissima partita». Prima di lui, Ilie Nastase che al Foro Italico, prima di un match contro il nostro, molto superstizioso, Panatta si presentò in campo con una borsa dalla quale cavò fuori un gatto nero. Non fu semplice convincere Adriano a giocare, senza malmenare il rumeno. Il re delle racchette spaccate resta Goran Ivanisevic: «Sono mie e ci faccio quel che voglio», era la sua giustificazione. Gli andò male a Brighton nel 2000 quando, distrutto l’ennesimo telaio, si accorse che nel borsone non ne aveva altre e fu costretto al ritiro. Marat Satin invece ha buttato via un paio di Slam per quella che amava definire The Family, che non era composta da papà Mikhail, mamma Rausa e sorella Dinara, ma da tre bellezze in microgonne che lo accompagnavano sul campo ma soprattutto fuori. Dall’elenco non può mancare il nostro Fabio Fognini («Vai via o ti spacco la racchetta in testa», urlò a Wimbledon 2014 al supervisor Wayne McKewen) o la stessa Serena Williams che fu squalificata nella semifinale dello US Open 2009 e multata di 82.500 dollari (record assoluto) per aver urlato contro una giudice di linea rea di averle chiamato un fallo di piede «Se potessi ti infilerei questa palla in gola». Il peggio però resta Daniel Koellerer, l’austriaco squalificato a vita per scommesse illecite, il più odiato dai colleghi che ha rischiato più volte l’assalto di gruppo e che fu maliziosamente scherzato dall’arbitro Romano Grillotti al Challenger di Monza. Koellerer chiese un toilet break, ma dopo una decina di minuti lo trovarono che ascoltava musica su un campo laterale. Grillotti non fece una piega e disse al suo avversario di servire, a campo vuoto. Quattro ace e game finito, con Koellerer, per una volta, rimasto senza parole.
l.c.