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 2016  novembre 08 Martedì calendario

IL TTIP COME UN FILM GIALLO

Come è possibile convincere gli europei che il Ttip, l’accordo commerciale tra l’Europa e gli Stati Uniti, è una cosa buona, se farà perdere milioni di posti di lavoro, vieterà quasi tutti i nostri prodotti tipici e quindi distruggerà l’agricoltura favorendo solo le multinazionali americane, le uniche a trarne profitto? E, per finire, verranno abolite tutte le tutele che proteggono la salute dei consumatori? Semplice, manipolando l’opinione pubblica, risponde il protagonista di «Tödliche Geheimnisse», segreti mortali, il film andato in onda sabato sera, all’ora di maggior ascolto, sull’Ard il primo canale pubblico tedesco.
E, se qualcuno si oppone, viene fatto fuori, come in un classico Krimi, cioè un film poliziesco. «Le migliori sceneggiature le scrive la realtà», commenta la Frankfurter Allgemeine, che è un giornale conservatore.
Una storia, in apparenza nella tradizione del cinema americano di denuncia, il cittadino debole e solo contro il potere, economico e politico. Ma, al contrario che ad Hollywood, a Berlino, non c’è lieto fine. A vincere è il male. Quel che conta è che si possa girare un film contro il Ttip, che è ancora sul tappeto, con il paese diviso, la Merkel a favore mentre centinaia di migliaia di cittadini scendono in strada a protestare, a Monaco o nella capitale. E che venga trasmesso da un canale pubblico. La domanda scontata è: sarebbe mai possibile in Italia? In Italia si girano film sul caso Moro quarant’anni dopo, o su Ustica. Senso di Luchino Visconti doveva essere intitolato Custoza, ma intervenne la censura militare a far cambiare titolo per non ricordare la nostra sconfitta del 24 giugno 1866. Erano gli Anni Cinquanta, ma temo che oggi non sia molto diverso.
La suspense non è granché, il ritmo un po’ lento, ma in Tödliche Geheimnisse conta quel che viene detto. Il colpevole è noto fin dall’inizio. La storia si svolge tra Berlino e Bruxelles, la capitale dell’Ue. Uno dei responsabili delle trattative per il Ttip è disposto a rivelare lo sporco gioco dietro le quinte, ma scompare durante l’intervista con una giornalista di Der Puls, un settimanale tedesco, insieme con un attivista anti trattato. Attenti ai particolari: l’incontro avviene in un grande albergo di Bruxelles, nella camera 237, stesso numero della stanza proibita in Shining di Stanley Kubrik. La gola profonda, è il responsabile della propaganda della Norgren Life, in cui è facilmente riconoscibile il colosso della multinazionale agroalimentare Monsanto. Si è deciso a parlare perché sua moglie sta morendo di cancro, probabilmente a causa delle sostanze cancerogene usate dalla Norgren.
È un film al femminile, dalla regista Sherry Horman alla sceneggiatrice Gabriela Sperrl, alle tre attrici protagoniste, molto note in Germania, Nina Kunzendorf, Anke Engelke, e Katja Reimann. Si deve a loro se la storia appassiona, e risulta convincente, comprensibile anche per milioni di spettatori. Nessuno crede alla giornalista che denuncia la scomparsa del pentito, ma poco dopo viene trovato il corpo dell’attivista, in apparenza morto suicida.
La grande capa della Norgren, la bellissima e cattivissima Katja Reinmann, sembra avere partita vinta. Ma la giornalista riesce a ottenere la chiavetta con i dati che svelano il grande complotto contro gli europei, e piomba in redazione trionfante. La sua direttrice Anke Engelke l’abbraccia, e mentre la giornalista si beve un caffè, mette nel forno a microonde laptop e stick. La verità finisce arrostita. Una fine femminile.
«Credevi veramente di vincere tu, sola contro il governo, il grande capitale, le multinazionali?» chiede Anke a Nina. «Quanto hanno pagato al giornale?» chiede a sua volta Nina. Quattro milioni di euro. Ende, cioè fine. La chiave femminile è stata una scelta giusta, commenta Der Spiegel online. Sono le donne che si preoccupano per la salute dei loro figli: «Che cosa c’è nel pane che gli diamo a colazione?». Gli uomini pensano, di solito, ai soldi. La domanda che non viene fatta ma si intuisce è: come vi spiegate che qualcuno possa essere a favore di un simile trattato?