Mirko Graziano, La Gazzetta dello Sport 8/11/2016, 8 novembre 2016
LAPADULA, ALTRO CHE TACCO, QUESTA È UNA ROVESCIATA
Giusto domenica, Gianluca Lapadula ha firmato il suo primo gol in A, campionato a lui sconosciuto fino a questa estate: esordio il 27 agosto, 4’ contro il Napoli, poi appena altre cinque presenze con la maglia del Milan. Ieri, saltato Gabbiadini, il c.t. azzurro Ventura non ha esitato a chiamare il 26enne guerriero torinese, padre pugliese, madre peruviana, un cuore grande come quello di sir William Wallace, il protagonista di Braveheart. Sì, Gianluca a Pescara era soprannominato proprio William Wallace, cuore impavido. Ragazzo tosto, credente come pochi (ha tatuata in latino una frase della Bibbia: «Avvicinatevi al Signore ed Egli a voi si avvicinerà»), affamato e umile a oltranza. A Palermo ha timbrato tre punti pesantissimi con un colpo di tacco da manicomio, ma a fine gara ha stoppato subito ogni entusiasmo: «Non sono ancora nulla».
OCCASIONI E GAVETTA Una favola calcistica dei giorni nostri per chi restò poco nelle giovanili della Juve. «Eravamo uno squadrone con Marrone, Pinsoglio e Fausto Rossi. Ma non andavo bene a scuola: alla Juve ci tengono e così a 13 anni sono andato via, lontano dal mio idolo Ale De Piero», raccontava l’anno scorso alla Gazzetta. Di lì a poco, una lunga gavetta attraverso la «provincia»: Pro Vercelli, Ivrea, Atletico Roma, Ravenna, San Marino, Cesena e Frosinone. A dire il vero, nel 2009 il Parma (ai tempi in A) lo notò e lo prese dall’Ivrea appunto. Ma la scintilla non scoccò mai. Solo prestiti, zero presenze in gialloblù. Nell’estate del 2013, Lapadula decide di mischiare le carte e va in Slovenia, nel Nova Gorica: attaccante esterno, 14 gol e Coppa di Slovenia. Sorgono però problemi economici, a 24 anni suonati Gianluca riparte dalla Lega Pro, a Teramo: 21 gol in 38 presenze (una rete in meno di Alfredo Donnarumma). Sul campo arriva la promozione in B, poi il club viene punito per vicende extracalcistiche. Prima di lasciare Teramo, Gianluca si presenta allo stadio, entra in campo con il microfono in una mano e un anello nell’altra, si inginocchia davanti ad Alessia e le chiede: «Mi vuoi sposare?». Boato! Nel frattempo, fallisce il Parma. Lapadula va sul mercato a costo zero. Piomba il Pescara: è Oddo a dire al suo presidente «meglio Lapadula di Donnarumma». E’ la svolta definitiva: 30 reti, promozione in A ed ecco il Milan che sborsa 9 milioni e brucia Napoli e Leicester. Nei mesi precedenti era arrivato a Pescara Ricardo Gareca, c.t. del Perù: voleva Gianluca per la Coppa America del Centenario. Grande tentazione, ma dicendo sì Lapadula avrebbe compromesso i playoff. Non se ne fece quindi nulla, anche perché «io punto alla maglia azzurra» disse ad amici e familiari.
IL SOGNO SI AVVERA Di sicuro, Lapadula non avrebbe mai pensato di approdare in Nazionale così presto. Il suo grande cuore lo ha portato invece ad andare oltre ogni sogno, e oggi fra le altre cose potrà allenarsi accanto a Zaza, «il giocatore in cui mi rivedo maggiormente». Conquistare definitivamente Ventura è la prossima missione impossibile per chi nella Milano rossonera ha deciso di sfidare anche la «maledizione del nove», maglia che brucia attaccanti da Inzaghi in poi.