Massimo Cecchini, La Gazzetta dello Sport 8/11/2016, 8 novembre 2016
GAGLIARDINI: «IO? NON CI CREDO. COSI’ HO FATTO PIANGERE PAPA’»
I circa 800 chilometri che separano Dalmine da Napoli in azzurro non esistono. Se non ci credete, provate a chiederlo a Roberto Gagliardini e Armando Izzo che da ieri consumano insieme la felicità per una chiamata in Nazionale che sembrava più un progetto che una realtà. Ma se il 24enne difensore del Genova («Felice ed emozionato») ha alle spalle già 64 partite in Serie A e uno stage pre Europeo con Conte - e tutto questo gli sta facendo superare anche il peso nel coinvolgimento in una storia di calcio scommesse - chi ha davvero stupito tutti è Gagliardini: il centrocampista dell’Atalanta approdato nell’azzurro maggiore a 22 anni e, soprattutto, con appena 9 apparizioni in A. Di cui una nell’ultimo turno dello scorso campionato come passerella finale (proprio contro il Genoa del suo mentore Gasperini). Non basta. In nerazzurro è diventato titolare «vero» solo nelle ultime tre (eccellenti) partite, di cui due sole giocate per intero. Quanto basta per non sorprendersi del fatto che suo papà Alessandro, saputo della convocazione, sia scoppiato in lacrime. La meraviglia insomma è stata grande, tanto più che il mese scorso era tornato nell’Under 21 - appena 2 presenze - solo come aggregato dell’ultim’ora, cioè dopo i suoi quattro compagni di squadra in rampa di lancio: Conti, Caldara, Petagna e Grassi. Vero che nel marzo 2014 l’ex c.t. Prandelli lo aveva chiamato per uno stage, ma una convocazione ufficiale è tutt’altra cosa, tant’è che la scorsa settimana Roberto aveva confessato a «L’Eco di Bergamo» di considerare la Nazionale «un traguardo a lungo termine». E invece...
OCCHI JUVE «Sono ancora incredulo: l’Atalanta, l’Under 21 e ora la Nazionale maggiore - ha detto al sito nerazzurro Gagliardini, che da baby giocava come attaccante (mentre suo fratello Andrea sgobbava per lui in mediana) -. È davvero un sogno che si realizza. Sto vivendo un momento fantastico che spero duri il più a lungo possibile. Ho un grande entusiasmo e sono più determinato che mai, ma consapevole di dover tenere i piedi ben piantati per terra. Sono solo all’inizio, devo crescere ancora». Fiorito nel vivaio atalantino, dopo una serie di prestiti a Cesena, Spezia e Vicenza (che non gli hanno impedito di diplomarsi con successo), ora sembra avere trovato la sua dimensione di centrocampista universale dal grande avvenire, da dividere insieme alla fidanzata Nicole Ciocca, la cui immagine - insieme al nome dei familiari - porta sui suoi parastinchi. Una storia d’amore bella come quella di calcio che Roberto sta già scrivendo. E a Bergamo circola già la voce che la Juve gli abbia messo gli occhi addosso. Con queste premesse, difficile dubitarne.