varie, 7 novembre 2016
TRUMP «Non voto per uno a cui piace fregarti. Tira dal tee un numero infinito di colpi, fino a quando non è soddisfatto dell’esito
TRUMP «Non voto per uno a cui piace fregarti. Tira dal tee un numero infinito di colpi, fino a quando non è soddisfatto dell’esito. E poi s’impossessa della tua pallina quando è posizionata meglio della sua. Il golf è indicativo di che tipo di persona sei nella vita» (Oscar De La Hoya, ex pugile statunitense che ha giocato a golf con Donald Trump, l’uomo che questa notte potrebbe diventare il 45° presidente degli Usa). HILLARY «C’è soltanto un candidato in grado di capire i problemi di un ragazzo di Akron nato povero: Hillary Clinton. Voterò per lei perché raccoglie l’eredità del mio amico Obama portando il messaggio di speranza» (LeBron James, cestista dei Cleveland Cavaliers). LUNGO «Sono nettamente il miglior lungo della Nba. Il secondo, penso sia Anthony Davis, non mi arriva nemmeno vicino» (DeMarcus Cousins, cestista statunitense dei Sacramento Kings). ORGOGLIO «Alleno in Italia da 11 anni e tutte le mie squadre hanno portato in campo qualcosa del mio modo di vivere e intendere il basket. Oggi non mi riconosco in questa Milano e ho troppo orgoglio per vedere il mio nome accostato a questa squadra. La squadra è indolente? Non può esistere un problema del genere. Sarebbe una vergogna se, davanti agli stipendi che guadagnano i miei giocatori e ai privilegi che il club gli concede, non mettesse il massimo impegno in ogni partita» (Jasmin Repesa, coach dell’Olimpia Milano). FONDO «Siamo stati sfortunati: l’arbitro non ha visto due rigori. Certo, pensavo che l’anno scorso si fosse toccato il fondo, invece lo stiamo toccando ora… De Zerbi? Lo apprezzo, ma è nuovo in serie A, non conosce la categoria: io e Gianni Di Marzio lo stiamo aiutando per cercare di farlo crescere in esperienza. Certo, bisognerebbe imitare un po’ il football americano, con allenatori differenziati per la fase offensiva e quella difensiva» (Maurizio Zamparini, patron del Palermo). RIDERE «Abbiamo fatto ridere in un terzo delle gare. A Torino è stato sconcertante vedere gli avversari che al 70’ iniziano a fare melina. Abbiamo toppato quattro gare, si riparte dai 16 punti in classifica: siamo decimi e siamo un gruppo coeso. Non ci sono ultimatum, ma uscire umiliati quattro volte è troppo» (Tommaso Giulini, patron del Cagliari). BARZELLETTA «C’è un inglese un cinese e un indonesiano che vogliono farci tornare ad essere la barzelletta d’Italia» (Striscione degli ultras nerazzurri comparso a metà secondo tempo di Inter-Crotone).