Andrea Ossino, Il Tempo 2/11/2016, 2 novembre 2016
QUELLA PASSIONE PER GLI ECCESSI
Auto di lusso, appartamenti sfarzosi, matrimoni faraonici e funerali in stile hollywoodiano. Benvenuti tra le file della famiglia Casamonica, dove tra invidie, polemiche e atti giudiziari, emerge la fotografia di una vita a dir poco fuori dalle righe. Un’istantanea che è possibile immortalare nelle cerimonie organizzate dalla famiglia di sinti per celebrare momenti importanti. Un’ostentata ricchezza usata per sancire il potere di quella famiglia che, giungendo nella Città Eterna da Pescara negli anni ’70, si è vista affibbiare, prima, l’etichetta di «zingari» e poi quella di «Re di Roma». Il matrimonio consumato tra tartufi, champagne, ostriche e caviale (per un valore di circa 200 mila euro non pagate, almeno secondo gli inquirenti), non è l’unico esempio del lusso che i Casamonica riescono a ostentare. Non sarà il ricevimento nuziale del figlio del magnate russo Mikhail Gutseriyev, noto per aver ingaggiato Sting, Jennifer Lopez e Enrique Iglesias in occasione dello sposalizio del suo primogenito, ma il banchetto organizzato per L. Casamonica era sicuramente a cinque stelle. Risotto al prosciutto e cetrioli, pollo alla salvia, trionfo di fritture dorate, manicaretti al tartufo, tavolate dedicate a salumi e pescati pregiati erano accompagnati champagne Dom Pérignon e Cristal, oltre che da casse di Brunello di Montalcino. Un matrimonio in grande stile iniziato con un contratto stipulato con una società di Firenze, per la gestione dell’evento a cui parteciparono 350 persone, e terminato con l’accusa di appropriazione indebita per quel conto non saldato e l’arredamento sottratto, incluse posate, suppellettili e persino i rivestimenti delle sedie. Ma per assistere allo sfarzo, non propriamente chic, che i Casamonica sanno offrire, occorre partecipare a un funerale. Nella chiesa di San Giovanni Bosco, nei pressi di Cinecittà, Vittorio Casamonica, l’uomo che si definiva il «Re di Roma» mentre veniva citato negli atti giudiziari come un capo clan, ha ricevuto l’ultimo saluto da un corteo di 250 auto di lusso che, accompagnati dalle note de «Il Padrino» eseguite da una banda musicale, seguivano una carrozza trainata da cavalli in stile hollywoodiano, mentre petali di rose venivano lanciate da un elicottero che sorvolava la chiesa. E mentre la procura chiedeva l’archiviazione del fascicolo aperto a piazzale Clodio, lo scorso agosto un altro funerale cristallizzava il potere dei Casamonica. Ruggiva la Ferrari nera appartenuta al defunto mentre la folla celebrava la dipartita di Nicandro Casamonica, il 27enne morto il 7 agosto mentre cercava di vendicare l’onore della famiglia (dopo che la sorella Concetta era fuggita con un cugino, peraltro già sposato) tentando di dar fuoco alla villa del parente Raffaele Casamonica. In occasione del funerale, celebrato con rito evangelico, un vero è proprio show è andato in scena in una villa sulla Romanina, zona dove sorgono diversi appartamenti della famiglia ornati con rubinetti d’oro, scalinate e piscine. Petali di fiori, colpi di acceleratore provenienti dalla Ferrari, palloncini colorati e oltre 30 corone di fiori hanno accolto 300 persone accorse per sfiorare quella bara adagiata su una Maserati adibita a carro funebre. Già, Ferrari e Maserati. Le macchine lussuose, da sempre sono un tratto distintivo della famiglia, i cui esponenti spesso risultano essere nullatenenti, almeno per il fisco. Ed è per questo che lo scorso luglio la Finanza, su richiesta della Dda, ha sequestrato beni per oltre 3 milioni di euro al 39enne Angelo Casamonica, noto per aver massacrato un artigiano che si era permesso di chiedere un compenso per i lavori eseguiti presso una lussuosa villa in via della Borghesiana. Così la Finanza ha sequestrato ville con piscina, 1 consorzio, 24 immobili, diversi rapporti bancari e 2, immancabili, auto di lusso.