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 2016  novembre 03 Giovedì calendario

Ora che sembra che a nessuno piaccia più l’Italicum, rispuntano tutte le ipotesi di alternativa. Dal Mattarellum ritoccato al sistema greco (non proprio un successone), dal complicato Democratellum elaborato dal Movimento Cinque Stelle con una serie di votazioni online fino al sistema francese

Ora che sembra che a nessuno piaccia più l’Italicum, rispuntano tutte le ipotesi di alternativa. Dal Mattarellum ritoccato al sistema greco (non proprio un successone), dal complicato Democratellum elaborato dal Movimento Cinque Stelle con una serie di votazioni online fino al sistema francese. Il Mattarellum 2.0 dei bersaniani La proposta avanzata dai bersaniani è un sistema maggioritario con 475 collegi uninominali e triplo premio: 90 deputati al primo partito, 30 al secondo, 23 alle liste che superano il 2%. Stabilisce così un premio di maggioranza che, aritmeticamente, potrebbe produrre anche una minoranza. Il primo partito infatti, pur ottenendo 90 deputati di premio, potrebbe anche dover cercare alleati o grandi coalizioni in Parlamento per poter governare il Paese. Anche stravincendo, il primo partito non potrà mai superare la soglia di 350 deputati. Il Democratellum in salsa spagnola È un proporzionale con preferenza sul modello spagnolo, proposto da ultimo dal M5s. Prevede collegi medio-piccoli che introducono uno sbarramento molto severo per i partiti minori: se l’Italicum stabilisce una soglia bassa del 3%, il Democratellum grillino alza l’asticella, anche oltre il 10%, fino a determinare l’ingresso in Parlamento solo delle tre forze principali – Pd, M5s, Fi – e della Lega. Per anni, in Spagna, questo sistema ha garantito la competizione tra due grandi partiti, popolari e socialisti, ma se le forze in campo sono più di due allora non funziona più. Il Provincellum di matrice renziana Il Provincellum, sponsorizzato dal renziano Dario Parrini, è una versione «provincializzata» dell’Italicum che mantiene intatto il sistema di assegnazione dei seggi (premio di maggioranza di 340 deputati e ballottaggio se non si supera il 40% al primo turno), ma modifica il meccanismo di selezione della classe politica. Non ci sono né preferenze né capilista bloccati. I collegi uninominali sono 618 per cui il rapporto eletto/elettori scende a 1/100 mila, quando nell’Italicum – che ha 100 collegi – è 1/600 mila. In ogni collegio ogni lista presenta un solo candidato. L’Italikos dei Giovani Turchi È la proposta dei Giovani turchi del Pd, la corrente capeggiata da Andrea Orlando e Matteo Orfini. È un mix tra l’Italicum e il modello elettorale greco. Scompare il ballottaggio, ma resta l’impianto di fondo dell’Italicum. Viene introdotto un «premio di governabilità» alla prima lista che superi la soglia del 20% dei voti, premio che non può superare i 340 seggi, gli stessi che sono già previsti dall’Italicum. Di conseguenza, la proposta sgombera il campo dalla possibilità delle grandi coalizioni: si può governare da soli o al massimo ci si dovrà alleare con un altro partito. Il Verdinellum simil-tedesco Denis Verdini starebbe lavorando a un Nazareno 2 per superare l’Italicum. L’opzione preferita del leader di Ala viene definita da lui stesso «simil-tedesco». Si tratta di un proporzionale puro con molti collegi (tra 100 e 150) piccoli, ciascuno con 3 seggi in palio. Il resto sarebbe distribuito con un sistema proporzionale, con l’unico ostacolo di una soglia di sbarramento al 3% per l’ingresso a Montecitorio. Sarebbero previste anche le coalizioni. C’è anche un premio di maggioranza, tuttavia meno pesante di quello previsto dall’Italicum.