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 2016  novembre 03 Giovedì calendario

PAROLE «Dovete capire che teniamo tanto a questo sport e che le emozioni in macchina sono forti, spingendoci a dire cose che normalmente non diremmo

PAROLE «Dovete capire che teniamo tanto a questo sport e che le emozioni in macchina sono forti, spingendoci a dire cose che normalmente non diremmo. Non è corretto, guardando da fuori, giudicare ogni singola parola» (Sebastian Vettel, pilota del team di F1 della Ferrari, a proposito degli insulti urlati in radio durante l’ultimo Gp). FRUSTRATO «Gli parlerò, perché è assurdo che abbia urlato insulti alla radio tutto il fine settimana. Credo che in questo momento sia solo un ragazzo frustrato» (Max Verstappen, pilota del team Red Bull di F1, a proposito di Sebastian Vettel). SCRIVANIA «Voglio essere un padre con un lavoro gratificante, non un ex atleta senza sogni. Non riuscirei a stare dietro a una scrivania, non potrei fare la guida turistica, come mi hanno chiesto molti albergatori della zona di Bolzano. Voglio che lo sport attivo continui a far parte della mia vita e mettere a frutto ciò che ho imparato» (Alex Schwazer, ex marciatore, squalificato per 8 anni per doping, che ora ha deciso di fare l’allenatore). MISSIONE «Dopo l’infortunio di Milik, ho chiesto a Sarri se volesse Aubameyang e lui mi ha risposto che non sarebbe andato bene per il nostro gioco. Gli avrò nominato una quindicina di attaccanti, ma è molto difficile, giustamente, e ripeto giustamente, per uno come lui che insegna calcio e ne fa una missione, scegliere il giocatore» (Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli). ZITTO «Non credo ci siano 15 attaccanti simili a Higuain o a Milik. Mi viene da pensare che il presidente non abbia coinvolto il tecnico, oppure che Sarri abbia detto di no a tutti i calciatori proposti. Penso che De Laurentiis abbia perso un’altra buona occasione per stare zitto anche perché non è così competente come crede di essere» (Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania). TIFOSI «I tifosi a Roma sono così, basta che fai bene per due partite e ti portano alle stelle, ma poi appena fai una cosa male inizi a sentire che la squadra non c’è. E questo alla lunga ti logora» (Mirko Vucinic, calciatore, attaccante dell’Al-Jaazira, ex della Roma). GIOVANI «Io sulla panchina dell’Inter? Ma perché mi dovete dare dei problemi inutili... E poi sono vecchio ormai, meglio che vengano scelti i giovani. Dite che i giovani allenatori stanno combinando disastri? Facciamogli fare esperienza» (Edy Reja, allenatore settantunenne).