Marco Pasotto, La Gazzetta dello Sport 2/11/2016, 2 novembre 2016
ROMAGNOLI FA 50... E NON LI DIMOSTRA
Per Alessio Romagnoli è un periodo di numeri secchi. Nel senso di tondi, pieni. E piuttosto soddisfacenti. Ad esempio c’è il 900, che sono i minuti (senza recuperi) in campo da inizio campionato. Dieci partite – altro numero pieno – tutte da titolare e tutte dal fischio d’inizio all’ultimo secondo. Senza quella botta alla gamba sinistra che gli ha fatto saltare il Sassuolo, quasi certamente sarebbe stato en plein. En plein vero, senza nemmeno un minuto per tirare il fiato. Lui è il perno di una ruota che gli gira intorno, dal momento che chi gli è accanto non riesce a trovare continuità: Paletta combatte con le proprie intemperanze, Abate col turnover, Antonelli, Calabria e Zapata con i guai fisici, Ely, Vangioni e Gomez con le scelte tecniche.
MARCATURA Poi c’è un bel 6. Un 6 spaccato: 6,00, ed è la sua media voto. Potrebbe sembrare una sufficienza stiracchiata, ma per un difensore è in generale un buon risultato. Fino alla Juve aveva anche un’altra cifra secca e interessante: lo zero alla voce falli commessi, perché Alessio è una sorta di difensore-gentiluomo (spesso pure troppo), dotato di eccellenti mezzi tecnici e atletici che gli permettono di prendersi cura degli avversari senza bisogno di particolari ruvidezze. Detto questo, lui è il primo a sapere come fra le varie cose in cui migliorare ci sia la marcatura, che «dovrebbe essere più stretta».
VALORE Ma torniamo ai numeri, per arrivare a uno che dà ulteriore soddisfazione: 50, come le presenze con la maglia rossonera (e 49 sono da titolare...). La quota è stata toccata domenica scorsa col Pescara, e la strada tracciata è decisamente interessante perché la cifra è stata raggiunta in nemmeno un anno e mezzo e, soprattutto, senza coppe europee. Il valore del dato è racchiuso nell’età di Alessio: 21 anni e 9 mesi. Molto giovane per questo traguardo. Talmente giovane da riuscire a entrare nella top ten rossonera dal Dopoguerra in avanti in questa particolare classifica. Capeggiata, superfluo dirlo, da Paolo Maldini, che a 50 ci arrivò a un’età mostruosa: 18 anni e 3 mesi. Romagnoli è preceduto anche da Baresi e Filippo Galli, ma ci sono pure rossoneri più recenti come Francesco Coco, e persino un compagno, Mattia De Sciglio, che sfrutta il fatto di essere passato dalle giovanili direttamente in prima squadra senza cessioni in prestito.
CENTO Anche scorrendo la classifica alle spalle di Alessio troviamo nomi interessanti. E così scopriamo che è stato più precoce di Tassotti, Costacurta, Panucci e Abate. Il prossimo traguardo? Le 100 ovviamente, evento solitamente celebrato da Galliani a Milanello con la consegna di una medaglia, che in questo caso però arriverà da mani diverse. Prima, comunque, per Romagnoli ci sono altri due 100 da compiere: quello delle presenze da professionista (è a meno 5) e quello delle presenze complessive in A, dove è a quota 87. Senza intoppi succederà per Lazio-Milan del 12 febbraio. Semplici proiezioni, in fondo normali per un ragazzo che al Milan vedono come una delle pietre angolari. La fiducia è ben riposta un po’ da tutti, altrimenti Alessio non volerebbe a Palermo con un borsone di colore azzurro.