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 2016  ottobre 22 Sabato calendario

SOLO ORA (A QUASI 40 ANNI) SONO ME STESSA– [Michelle Hunziker] «Come mi sento? Sto per compiere 40 anni

SOLO ORA (A QUASI 40 ANNI) SONO ME STESSA– [Michelle Hunziker] «Come mi sento? Sto per compiere 40 anni. Grazie, sono serena». Michelle Hunziker esplode in una risata, la stessa, inconfondibile, che esibisce ogni sera dietro al bancone di Striscia la Notizia su Canale 5. Il 24 gennaio, entrerà negli anta, età che inquieta sempre un po’ tutti. Perché all’improvviso ti ricorda chi sei. E il tempo che passa. Anche se tutto può ancora succedere. «Ma io non ho paura dell’età, cari miei, non ho mai pensato “oddio, Michelle, ora avrai 40 anni” . So solo che ho ancora voglia di sfidarmi su molte cose». Dieci del mattino, teatro Litta di Milano. Michelle Hunziker non smette di sorridere, è come ci ha abituati in tv: indossa un rossetto rosso color ciliegia. Laccato. È un rosso ipnotico, ricorda una mela caramellata. Di quelle “stregate” che si vendono nei luna park americani. in effetti, rimanda a una favola, alla fiaba di Biancaneve con le sue labbra rosse. Forse non è un caso: deve presentare il suo primo libro di favole per bambini, Lole nella valle dell’Emme, pubblicato da electa Kids e emmentaler Dop. «Lole era il mio diminutivo da piccola, è una storia moderna, parla di nativi digitali e famiglie allargate, come la mia».
 È vero che per addormentare Sole e Celeste con suo marito Tomaso Trussardi fate lunghi giri in macchina per Milano?
 «Sì, maciniamo chilometri, altro che. La più grande, sole, che ha tre anni, si rifiuta di fare il sonnellino al pomeriggio. Così la carichiamo in macchina finché non si addormenta. Celeste invece ha il suo rito: biberon, canzoncina, nanna. Stiamo combattendo per imporre regole in casa, alle 20.30 a letto». Il suo rito qual è? «Non ho più riti da quando ho le bambine. Arrivo a sera distrutta, come tutte le mamme. L’unica cosa a cui non rinuncio mai: la pulizia del viso. Qualunque cosa accada, questo è il mio rituale. Anche alle quattro del mattino». Indossa un blazer blu e jeans bianchi. Non pensa mai “non ho niente da mettermi”?
 «Quelle giornate che iniziano male, non trovi il tuo abito e trascorri minuti di vuoto davanti all’armadio? Sì, mi succede. E dico va bene, oggi va così». Lei, la moglie di Tomaso Trussardi? «Appunto. Eppure succede. Giuro. Come, in effetti, a tutte le donne. È una questione di ormoni, no?». 
Il suo adesso. Se si guarda allo specchio chi vede? «Sono più consapevole. Ho imparato a dare il giusto peso alle cose. A sdrammatizzare. Credo di non essere mai stata davvero me stessa come adesso. Mi sento una persona che fa ancora progetti, il libro di favole volevo scriverlo da tempo. E poi desidero altri figli...». Altri figli? «Sì, certo. Non abbiamo ancora finito con Tomaso, i lavori sono sempre in corso. Non si fermano mai». Mamma a 20 e a quasi 40 anni. «Con Aurora ho vissuto una maternità diversa rispetto a quella con Sole e Celeste. Non avevo esperienza ed ero molto rigorosa. L’ho cresciuta come un soldatino. Auri mi dice che oggi sono una mollacciona. Quando è nata Sole, ho vissuto ogni attimo come fosse l’ultimo, ma con tranquillità. Se adesso le bambine non usano il vasino, pazienza. Se mangiano ancora la pappa, non è un problema. Crescono lo stesso». Sole e Celeste piangono se la vedonoinTv. «
Non capiscono. Guardano me e lo schermo, poi di nuovo la mamma e la Tv e scoppiano in un pianto». La lezione più importante di questi primi 40 anni. «
La ricerca dell’equilibrio. Ho capito che quando sei centrato, puoi davvero tenere tutto sotto controllo. E che la felicità non è uno stato permanente. Puoi essere chi vuoi, ma la vita ti mette sempre ostacoli davanti. Non si scappa. Vede il mio sorriso? Dietro ci sono battaglie». Benigni ha detto una volta che ha lo sguardo triste...
 «Ha detto malinconico, non triste, in realtà. Quando mi ha abbracciato per dirmi “tu non mi incanti”, mi ha stupito. Perché all’epoca conducevo Zelig, ripetevo battute dalla mattina alla sera, ma ero anche in un periodo difficile della mia vita. Ha intuito il mio stato d’animo. Incredibile la sua sensibilità». Ha confessato che a volte va da una psicologa. Perché non chiama le sue amiche?
 «Sono una persona selettiva e con gli anni i primi 40 anni insegnano molto, appunto si crea una scrematura naturale. Capisci che sono cinque le persone intorno a te su cui poter contare, quelle sincere, da chiamare alle tre di notte. Di amici ne ho pochissimi. Non amo appesantirli. Ho solo una migliore amica da sedici anni. A volte, nessuno si accorge dei miei momenti “no”». Neppure suo marito? «Tomaso mi capisce al volo, coglie ogni sfumatura. Non riesco a nascondergli nulla. Mi scopre subito». Per contro, ha un milione di follower su Instagram «Sono tremendamente “social”, lo so. Documento ogni momento della mia vita. Sono diventata tecnologica per seguire Aurora». Parla sempre della Svizzera, mai dell’Olanda di sua madre Ineke. «Le confido un segreto: quando non voglio farmi capire dalle persone, parlo in olandese con mia madre. Ci divertiamo. Perché il tedesco ormai lo sanno un po’ tutti». Mi colpisce perché anch’io sono mezza olandese.
 «Praat je ook nederlands? (parli anche tu olandese, ndr). Invece, penso di essere molto olandese: è una mentalità che mi ha insegnato a non temere il giudizio degli altri. Sono cresciuta con diverse ragazze alla pari olandesi. Ormai, come personaggio pubblico, mi sono ritagliata addosso il cliché della Svizzera. Del resto, sono anche svizzera». Diane von Fürstenberg ha intitolato il suo memoir La donna che volevo essere: lei è diventata la donna che voleva essere? «Non sono cresciuta con un’idea prestabilita di me stessa. Sono però grata di essere la donna che sono adesso. Dopo il libro di favole, un memoir? “Perché no, la vita inizia a 40 anni, giusto?”».