varie, 26 ottobre 2016
FAMIGLIA «Vivo ancora in albergo perché la mia famiglia è ormai radicata a Londra. Mia figlia ha quasi 20 anni e va all’Università
FAMIGLIA «Vivo ancora in albergo perché la mia famiglia è ormai radicata a Londra. Mia figlia ha quasi 20 anni e va all’Università. Mio figlio studia e gioca a calcio. Gli amici e i loro interessi sono concentrati a Londra. E’ la prima volta che il mio lavoro divide la famiglia» (José Mourinho, allenatore di calcio, del Manchester United). AMICI/1 «Siamo voluti rimanere qui a Genova in tanti perché siamo un gruppo di amici. Io ho passato un mese difficile, meno male che i miei compagni hanno fatto benissimo e non hanno fatto pesare la mia assenza» (Leonardo Pavoletti, calciatore, attaccante del Genoa). AMICI/2 «Il nostro rapporto è di amicizia e di stima. L’Olimpiade e il Tour hanno accresciuto la solidità delle nostre relazioni. Da lui ho imparato a gestirmi meglio in corsa e anche a stare più tranquillo in certe situazioni di corsa. Per questo lo ringrazio» (Fabio Aru, ciclista, parlando di Vincenzo Nibali). SEMPLICE «Essere in battaglia per il campionato a questo punto è impressionante, ma il mio approccio è di continuare a fare le cose semplici. Ci sono molte variabili in un weekend di gara fuori dal tuo controllo, quindi è meglio fermare tutto e concentrarsi solo sul lavoro a portata di mano» (Nico Rosberg, pilota del team Mercedes di F1, a proposito del duello per il titolo con il compagno di scuderia Lewis Hamilton). CINDERELLA «Ora potrei citare “Cinderella Man” e dire: io so perché mi alleno. In quei momenti impari a dare il senso giusto alle cose della vita, alla famiglia, ai figli. Quando le luci sono spente il calcio diventa passione pura, senza compagni, senza allenatori. Lasciarsi andare è facilissimo. Ora posso dire che quell’esperienza mi ha fatto ringiovanire. Certe cose ti fanno ritrovare il bambino che è in te» (Christian Puggioni, calciatore, portiere della Sampdoria, parlando della causa per mobbing contro il Chievo). DIVANO «Un mese e mezzo senza salire in sella non mi era accaduto mai. Spero che il rientro non sia traumatico. È stato un periodo molto difficile da accettare, guardare le gare dal divano non lo auguro a nessun pilota» (Andrea Iannone, pilota del team Ducati di MotoGp). FREDDO «Ogni tanto penso di aver sbagliato sport. Odio il freddo, odio svegliarmi presto. Ma poi la sensazione che provo in curva copre tutto» (Marta Bassino, sciatrice, primo podio in coppa del mondo conquistato sabato scorso sul ghiacciaio del Rettenbach).