f. sav., Corriere della Sera 23/10/2016, 23 ottobre 2016
IL MODELLO CINESE DEL «GRATTA E VINCI»
L’idea di attivare una lotteria nazionale a premi con gli scontrini battuti dagli esercenti non è nuova. In Cina è realtà da tempo grazie al Fapiao, il nome con cui i cinesi identificano la ricevuta fiscale. Presenta un grosso timbro rosso sulla sua facciata ed è obbligatoriamente consegnata dagli esercenti ai clienti e agli avventori dei ristoranti. Sul Fapiao, oltre all’importo da dover corrispondere, è presente una parte che una volta «grattata» consente di capire se il cliente ha vinto o meno alla lotteria statale. Il più delle volte si scopre soltanto un banale «grazie» per aver partecipato. Qualche volta si è più fortunati ed è possibile intascare circa un centinaio di yuan. Per agevolare l’incasso è lo stesso ristorante a pagare la vincita del «Gratta e Vinci», così a fine cena il cliente può ritrovarsi con lo stomaco e il portafoglio pieno.