24 ottobre 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - I MIGRANTI E CALAIS
REPUBBLICA.IT
PALERMO - L’impennata degli sbarchi di migranti degli ultimi giorni fa diventare il 2016 l’anno record, finora, per numero di arrivi: con 153.450 si registra infatti il 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e si supera di 1.300 persone il totale segnato nel 2014, che alla fine, con 170mila sbarcati, diventò l’anno con il maggior numero di arrivi. E i numeri sono ancora più imponenti se si contano i 4.300 miganti sbarcati oggi sulle coste siciliane e calabre. Di questi 1099 sono arrivati a Palermo insieme con 17 salme a bordo della nave norvegese Siem Pilot: i morti, compresi tre bambini, sarebbero stati vittime di pestaggi da parte dei miliziani libici. Per il medico legale l’esame del corpicino di una bimba di 8 anni è stato straziante: "E’ irriconoscibile", dice in lacrime il medico legale Giuseppe Termini. Probabilmente, la piccola è stata vittima di un pestaggio, insieme ai genitori, durante le operazioni di trasferimento dalla terraferma al barcone. Un’altra delle vittime sembra avere non più di un anno. Tra gli altri cadaveri anche quelli di alcuni uomini che presentano ferite da arma da fuoco e da colpi di bastone. Secondo le prime testimonianze, i migranti sarebbero stati aggrediti dai miliziani libici subito prima della partenza.
La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta e sta ascoltando sia il comandante della nave norvegese sia l’ufficiale di collegamento. A coordinare le indagini il pool diretto dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia. La Procura ha già affidato l’incarico a cinque medici legali che dovranno eseguire nelle prossime ore l’autopsia sui cadaveri dei migranti arrivati al porto. “I bambini massacrati dimostrano che abbiamo perso la ragione. Servono occhi sapienti per vedere questo esodo”, dice, durante le operazioni, l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice.
Intanto, prosegue senza sosta il flusso di migranti dalle coste africane verso l’Italia, che continua a portare con sé anche un carico di morti: nell’ultima settimana sono stati recuperati nel Canale di Sicilia 26 cadaveri - 23 solo negli ultimi tre giorni - e sono state tratte in salvo 6.500 persone. Si teme, inoltre, che un numero imprecisato di migranti siano annegati durante le traversate e siano scomparsi in mare. Circa 4000 i migranti che stanno arrivando nei porti della Sicilia dopo i salvataggi tra le coste del Nordafrica e l’Isola. Il mercantile Tanker Okyroe ad Augusta con 758 persone; la nave Siem Pilot, con 1.117 migranti e 17 salme a Palermo; la nave Dignity I, con 552 persone e una salma a Trapani; la nave Werra con 857 migranti a Messina; la nave Beckett con 650 migranti a Pozzallo, la nave Corsi con 358 migranti a Crotone. Domani a Taranto la Aquarius con 520 superstiti
Migranti uccisi da miliziani, inchiesta della procura di Palermo. La procura vuole fare luce su quanto accaduto nel Canale di Sicilia. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia e dai pm del pool che segue le indagini sui migranti. La Procura ha già affidato l’incarico a cinque medici legali che dovranno eseguire nelle prossime ore l’autopsia sui cadaveri dei migranti arrivati al porto di Palermo. I pm stanno ascoltando l’ufficiale di collegamento italiano che era sulla nave norvegese ’Siem Pilot’ e il Comandante norvegese. Gli accertamenti sono stati delegati alla Squadra mobile di Palermo. Quattro dei cadaveri arrivati oggi presentano, come si apprende, lesioni particolarmente gravi.
Altre navi pattugliano il Canale di Sicilia. Nel canale di Sicilia in attesa di altri salvataggi restano la nave Dattilo che ha già a bordo 434 migranti, la nave Iuventa con 278 migranti a bordo, la nave Rio Segura con 117 persone raccolte davanti le coste libiche. La nave Siem Pilot era inizialmente diretta a Cagliari ma è stata dirottata a Palermo a causa dell’emergenza accoglienza in Sardegna dopo l’ultimo sbarco di 1258 persone avvenuto il 6 ottobre. Ad assistere i migranti la task force coordinata dalla prefettura e formata, oltre che dalle forze dell’ordine, da personale dell’Azienda sanitaria provinciale, del 118, dai volontari della della Caritas e della Croce Rossa, e dai tecnici del Comune.
Guardia Costiera: tratti in salvo circa 2400 migranti nel Mediterraneo, 14 i morti
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E’ approdata invece ieri a Napoli Nave Gregoretti, della Guardia Costiera, con a bordo 463 migranti ed il cadavere di una donna incinta, di 24-25 anni, recuperato tre giorni fa a bordo di un gommone. La nave ha attraccato al molo 21 della città partenopea: tra i migranti diverse donne e bambini, molti dei quali non accompagnati. Il numero di questi ultimi è stato superiore al previsto, al punto che l’amministrazione comunale ha rivolto un invito ad offrire indumenti, scarpe e materiale di igiene. Secondo i più recenti dati di Unhcr tra il primo gennaio e il 30 settembre di quest’anno hanno attraversato il Mediterraneo, più di 300 mila persone, delle quali più di 131 mila sono sbarcate in Italia, le altre in Grecia. I morti sono stati più di tremila. A partire dallo scorso settembre i flussi verso la Grecia si sono praticamente azzerati dopo la chiusura della rotta balcanica.
Tratta di giovani donne, 15 arresti a Catania. Ma le traversate non sono solo fuga dalla disperazione, c’è anche chi lucra sui viaggi della speranza: a Catania la polizia ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 15 nigeriani accusati di avere gestito una tratta di giovanissime loro connazionali che avrebbero "reclutato, introdotto, trasportato e ospitato" in Italia per "costringerle ad esercitare la prostituzione". Sono indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere, tratta di persone con l’aggravante della transnazionalità e di induzione e sfruttamento
della prostituzione. Indagini della squadra mobile hanno evidenziato l’esistenza di più organizzazioni criminali - con basi in Nigeria, Libia, Catania, Campania ed in altre città del Nord Italia - che secondo l’accusa reclutavano in Nigeria giovani donne che, dopo essere state sottoposte a rito "voodoo" ed avere contratto un debito, venivano trasferite dapprima in Libia, quindi condotte a bordo di imbarcazioni in Italia.
LO SGOMBERO A CALAIS
CALAIS - E’ cominciato lo sgombero della "giungla" di Calais, il grande campo in condizioni estremamente precarie che ospita più di seimila profughi diretti verso l’Inghilterra. Il primo pullman ha lasciato la "giungla" con 50 sudanesi diretti nel Burgundy, seguito poi da molti altri. A bordo di ciascuno dei 60 pullman predisposti per il trasferimento dei migranti, due accompagnatori dovranno garantire che le operazioni si svolgano nella calma. Dopo la tensione e gli scontri durati fino a notte, all’alba i migranti avevano cominciato a radunarsi presso il punto di raccolta indicato dalle autorità francesi per le operazioni di sgombero. Tutto si sta svolgendo in modo "tranquillo" e la situazione è "sotto controllo", ha detto il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve. I problemi, però, sono rimandati, non risolti: "Verranno verso la fine della settimana, quando nel campo rimarranno i ’resistenti’, quelle persone, stimate in circa duemila, che non vogliono andare via ma restare nella speranza di raggiungere l’Inghilterra", denuncia Christian Salomé di L’auberge des migrants" che assiste i migranti a Calais.
Migranti, cominciato lo sgombero a Calais: in fila con zaini e borse verso i bus
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Uomini e donne si sono presentati già attorno alle 6 di questa mattina con valigie e zaini davanti al capannone che funge da quartier generale per l’operazione di smantellamento del campo, che dovrebbe durare almeno una settimana. Una sessantina di autobus caricherà parte dei 6.486 migranti presenti nel campo per trasferirli in centri di accoglienza sparsi su tutto il territorio nazionale. Il governo francese ha tenuto a rimarcare il carattere "umanitario" dell’operazione, volta a chiudere la più grande baraccopoli francese, nata 18 mesi fa e abitata da immigrati arrivati soprattutto da Afghanistan, Sudan ed Eritrea con il sogno di attraversare la manica e raggiungere il Regno Unito.
La giungla di Calais ripresa dall’alto
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Tra gli oltre 6.000 migranti presenti nella giungla si contano anche 1.291 minori. Quasi 200 di loro sono stati trasferiti nel corso dell’ultima settimana dal regno unito. I minorenni non accompagnati saranno accolti in via temporanea in un centro a Calais, giusto il tempo necessario per istruire le loro pratiche e portare a termine le trattative ancora in corso tra Parigi e Londra per l’accoglienza nel Regno Unito di altri bambini, in particolare i più vulnerabili e quelli che hanno parenti.
Per l’operazione di smantellamento sono stati dispiegati circa 1.250 agenti delle forze di sicurezza. I migranti verranno distribuiti nei centri di accoglienza di 11 regioni (escluse Ile-de-France e Corsica). La scelta della destinazione, riferiscono oggi i media locali, si effettua nell’hangar di tremila metri quadrati situato a circa 300 metri dalla "giungla" in cui è stato allestito il quartier generale dell’operazione. Lì i migranti incontrano i funzionari dell’Ufficio francese dell’immigrazione e integrazione che propongono a ciascuno di loro la scelta tra due regioni di destinazione, illustrandole sulla mappa della Francia.
Una volta effettuata la scelta a ciascuno di loro viene dato un braccialetto del colore corrispondente alla regione (molti non parlano né leggono il francese) e quindi viene spostato in una tenda del colore corrispondente. Quando la tenda da 50 posti è piena, i migranti vengono fatti salire su un autobus che parte per quella destinazione: secondo quanto riporta la stampa francese che descrive le operazioni di smantellamento del campo, sono state date istruzioni perché le persone che si presentano assieme non vengano divise anche se non fanno parte dello stesso nucleo famigliare. I migranti vengono anche suddivisi in gruppi: maggiorenni soli, famiglie, minorenni soli, persone vulnerabili.
SCONTRI NELLA NOTTE
CALAIS - Scontri fra migranti e polizia nella ’giungla’ di Calais che domattina sarà smantellata. Decine di persone lanciando sassi contro le forze dell’ordine che rispondono con gas lacrimogeni, come appare dalle riprese mandate in onda da BfmTv.
Nel campo vivono nel campo dai sette agli ottomila migranti. Nel frattempo, un primo gruppo di 70 minori non accompagnati sono stati trasferiti da Calais in Gran Bretagna, dove non hanno legami familiari. Londra ha accelerato le pratiche che si erano bloccate per l’accoglienza di minori con almeno un parente in Gran Bretagna. Il trasferimento avviene grazie all’Emendamento Dubs che concede lo status di rifugiato a bambini particolarmente vulnerabili.
La "giungla" domani mattina inizierà ad essere evacuata. La maggior parte delle persone che vivono nella vasta bidonville di fronte alla costa inglese arrivano dall’Afghanistan, Sudan e Eritrea. Speravano, per lo più, di attraversare il canale e raggiungere il Regno Unito.
Oggi al campo sono arrivati i rappresentanti dei servizi per l’immigrazione, hanno il compito di spiegare il corso della evacuazione, e quello di convincere chi ancora non vorrebbe lasciare la giungla. Per tre giorni, 145 autobus si alterneranno per trasportare i migranti e portarli nei quasi 300 rifugi temporanei (7.500 posti) allestiti in varie zone della Francia. L’operazione dovrà svolgersi in una settimana, per contenere il rischio di tensioni, sono stati mobilitati 1.250 poliziotti.