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 2016  ottobre 19 Mercoledì calendario

DALLA POLVERINI ALL’ADNKRONOS: ECCO ZORODDU, L’ANTI-GIORNALISTI

Roma, settembre del 2012, a due passi da piazza del Popolo. Nei saloni dell’elegante Residenza di Ripetta da pochi minuti l’ormai ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha annunciato le sue dimissioni, travolta dallo scandalo dell’uso improprio dei fondi ai gruppi in consiglio regionale. Il centrodestra romano va in frantumi e nei corridoi dell’hotel la tensione è palpabile. Tra i più agitati c’è Giovanni Zoroddu, allora capo di gabinetto della Regione Lazio, dopo essere stato per oltre un decennio l’uomo ombra dell’ex segretaria dell’Ugl. “Va bene, sei nervoso, hai perso un posto di potere”, dice un giornalista rivolto all’ex assessore al Bilancio Stefano Cetica, anche lui su di giri. Zoroddu non ci sta e replica: “Non esagerate”. Così interviene Francesco Storace, nell’insolita veste di paciere: “Cercate di capire”. Poi Zoroddu sbotta, prima prende a schiaffi la telecamera dell’agenzia Vista, “ancora co’ ’sta cazzo…”. Poi aggiunge, rivolto all’operatore: “Ma che pensi ho paura di spaccarti la faccia? Testa di cazzo”. Quindi insegue un secondo videomaker mentre Raffaele Marra, allora in Regione con la Polverini, oggi tra i dirigenti più ascoltati in Campidoglio da Virginia Raggi, cerca di trattenerlo.
Proprio Zoroddu, da circa un anno, fa il direttore generale all’Adn Kronos, una delle agenzie di stampa più importanti in Italia con circa ducento dipendenti. Ma anche lì i rapporti con i giornalisti non sono idilliaci. Le relazioni tra azienda e dipendenti non sono le migliori: dopo che due anni fa un tentativo di ridimensionamento del personale (23 tra giornalisti e poligrafici) è andato a vuoto, oggi si vivono tensioni sul futuro dell’agenzia e il rinnovo del contratto integrativo. E l’arrivo di Zoroddu non sembra aver migliorato il clima, anzi.
L’ex braccio destro della Polverini ora riveste un ruolo di coordinamento tra Angela Antonini, moglie del patron di Adn Kronos Pippo Marra, e l’organizzazione del gruppo, nel quale recentemente ha trovato posto anche il renzianissimo ex generale della Finanza Michele Adinolfi. Secondo rumors tra gli sponsor di Zoroddu ci sarebbe stato un altro fedelissimo dell’ex governatrice del Lazio, Leonardo Catarci, sposato con la sorella della Antonini, che in Regione era a capo della comunicazione istituzionale.
Da una crisi politica, quella della Regione Lazio, a un mondo in crisi come l’editoria. Zoroddu fa il suo ingresso in Adn quasi in sordina, passa i primi mesi a studiare carte e contratti, poi propone un accordo aziendale per riscrivere il contratto di lavoro incassando però il rifiuto dei lavoratori. Le riunioni – a quanto trapela – si fanno sempre più agitate, così come i rapporti con il personale.
A inizio ottobre arriva il licenziamento di tre impiegati amministrativi, seguito dalle proteste dei sindacati, con il Comitato di redazione che stigmatizza: “La formula della riorganizzazione aziendale e dell’economia dei costi di produzione non trova riscontro nei conti del Gruppo”. Giorni fa una nota interna del Cdr attribuiva al direttore generale una “reazione scomposta, nei toni, nelle parole e perfino nell’atteggiamento fisico”. Ora i cronisti temono che Zoroddu sia stato chiamato proprio per “snellire” il personale in vista di una possibile cessione dell’azienda o di una fusione con un’altra agenzia, indirizzo auspicato dal governo. Contattato dal Fatto, Zoroddu preferisce non parlare.