19 ottobre 2016
Carrai per LaVerità– Muove sempre più verso Israele Marco Carrai, l’uomo di fiducia di Matteo Renzi che dovrebbe ridisegnare l’intelligence italiana, anche lui in attesa del referendum
Carrai per LaVerità– Muove sempre più verso Israele Marco Carrai, l’uomo di fiducia di Matteo Renzi che dovrebbe ridisegnare l’intelligence italiana, anche lui in attesa del referendum. La vicenda è questa: a inizio 2015, Carrai ha fondato la Cys4, una società di sicurezza informatica per aziende private e che opera molto in Israele. Da mesi si parla di un suo incarico da superconsulente di Palazzo Chigi alla cybersicurezza nazionale. La nomina sembrava certa ma è stata bloccata dopo le proteste da parte degli addetti ai lavori sulle reali competenze tecniche di Carrai e di coloro che, nel governo, temono un invasione di campo, su tutti il sottosegretario Marco Minniti, che ha la delega ai servizi segreti, e Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ebbene, la Cys4 di Carrai ha da poco acquisito un nuovo socio: si tratta di Ofer Malka, amministratore delegato della Hadera Municipal Company con sede legale a Haifa, che si occupa di energia. Malka si è accaparrato il 6 per cento della Cys4 e a cedergli le quote è stata la Cambridge Management Consulting labs, di cui Carrai è presidente, oltre a detenerne il 21 per cento. Ofer Malka non è il primo israeliano partner di Carrai: anche Jonathan Pacifici, tra i fondatori di Wadi Ventures, noto lobbista di Tel Aviv, esperto di start up, ha il 14,29 per cento della CmC Labs. Il nuovo azionariato della Cys4 è quindi così formato: l’Aicom di Mauro Tanzi, che con il 52 per cento detiene il pacchetto di maggioranza, la CmC labs di Carrai e Soci con il 27 per cento (prima aveva il 33 per cento), poi ci sono l’ex Eni Leonardo Bellodi con il 15 per cento e, ovviamente, la new entry Ofer Malka con il 6 per cento. Il direttore, fino a qualche mese fa era Andrea Stroppa, ventenne che tre anni fa fu indagato per aver hackerato siti internet di alcuni ministeri e di alcune società, come ha rivelato Maurizio Belpietro nel suo I segreti di Renzi (Sperling & Kupfer). Ma, essendo all’epoca minorenne, ne uscì pulito, ottenendo il perdono giudiziale dal Tribunale dei minori. Il timore principale è che la cyber security italiana dipenda sin troppo da quella israeliana. Infatti, secondo Fabio Natalucci, esperto in sicurezza informatica, nonché hacker etico, «la società Cys4 oltre a collaborare attivamente con Israele ha al suo interno personale esperto in sicurezza informatica che apparteneva alle forze armate israeliane. Il legame con Israele è dato dalle innumerevoli conoscenze di Carrai, che per Eni ha avuto a che fare con Tel Aviv e che durante quei tempi sembra essersi avvicinato a personaggi di spicco sia a livello imprenditoriale che a quello politico». Tra i suoi contatti infatti Carrai può anche contare sul premier israeliano Benjamin Netanyahu. Se il prossimo 4 dicembre vincesse il Sì al referendum, Renzi farà di tutto perché la nomina di Carrai vada in porto, nonostante il palese conflitto di interessi. Come ha scritto Stefano Sansonetti su La Notizia, fonti della Cys4 hanno chiarito tuttavia «che se un domani l’incarico a Carrai dovesse concretizzarsi allora la società verrebbe liquidata, per dissipare ogni dubbio di conflitto d’interessi». Non resta che aspettare il voto.