19 ottobre 2016
I Medici per LaVerità– La più importante dinastia del Rinascimento italiano sbarca da questa sera su Rai 1 nella più attesa serie tv della stagione
I Medici per LaVerità– La più importante dinastia del Rinascimento italiano sbarca da questa sera su Rai 1 nella più attesa serie tv della stagione. Sono i Medici, che hanno saputo unire l’arte alla finanza, dominando Firenze per ben 300 anni. Nella prima stagione si racconta il quinquennio che va dal 1429, ovvero dalla morte di Giovanni, al 1434, l’ascesa di Cosimo. Cast stellare per I Medici – Masters of Florence, con Dustin Hoffman e Richard Madden fra gli interpreti principali. BICCI Giovanni de’ Medici (1360-1429), figlio di Averardo detto «Bicci» (in fiorentino «usuraio») – e padre di Cosimo e Lorenzo – è il primo esponente di spicco della famiglia. Partito dal Mugello, s’è pian piano affermato come mercante prima e come banchiere poi. Nel 1393, grazie alla dote di 1.500 fiorini acquisita dalla moglie Piccarda Bueri, rilevò la filiale romana dello zio Vieri di Cambio e, morto quest’ultimo, nel 1397 la trasferì a Firenze, all’incrocio tra via Porta Rossa e via dell’Arte della Lana, con il nome di Banco Medici. Iniziò così la sua ascesa al comando di Firenze, di cui divenne anche Gonfaloniere di giustizia nel 1391. ARTE Amante dell’arte, Giovanni protesse il Masaccio e finanziò Brunelleschi per la ricostruzione della basilica di San Lorenzo. Fu finanziatore fra gli altri di Giovanni XXIII e di Martino V. BANCHIERE «Giovanni? Non so se credere a tutte le cose che ho letto. Certo era ambizioso, amava il potere e il potere che dà i soldi è immenso. Però è stato un mecenate, sosteneva gli artisti. Diventato il banchiere più potente e temuto, prestava i soldi a tutti: è il banchiere del Papa» (Dustin Hoffman a Silvia Fumarola). TASSE Giovanni, tra i sostenitori del Catasto, una tassa calibrata sui redditi e i possedimenti delle singole famiglie per una maggior eguaglianza tra ricchi e poveri. Disse: «Se le gravezze per l’addietro erano state ingiuste, ringraziate Dio poiché si era ritrovato il modo a farle giuste; sia questo modo pace del popolo e non motivo di divisione alla città...». NANNINA Con Piccarda Bueri, che Giovanni chiamava amorevolmente «Nannina», ebbe cinque figli, dei quattro maschi due morirono in tenera età, così come la sola femmina. Gli unici eredi furono Cosimo e Lorenzo. Sul letto di morte disse ai figli: «Io vi lascio nelle infinite ricchezze, le quali Iddio m’ha conceduto, e la vostra madre s’è affaticata assai ad aiutarle e mantenerle... Io vi raccomando la Nannina, a me donna et a voi madre, fate che la mia morte non gli tolga i suoi usitati onori e seggi». FUNERALEI funerali si svolsero nella Sagrestia vecchia da poco terminata dal Brunelleschi e costarono 3.000 fiorini (per costruire un palazzo ne servivano 1.000). Al catasto del 1427, Giovanni dichiarò 81.072 fiorini, risultando l’uomo più ricco di Firenze dopo Palla Strozzi. Niccolò Machiavelli: «Morì ricchissimo di tesoro ma più di buona fama e di benevolenza. La cui eredità così de’ beni della fortuna, come quelli dell’animo fu da Cosimo non solamente mantenuta, ma accresciuta». BACCHETTA «Quand’anche fosse possibile far denari con la bacchetta magica, farei ugualmente il banchiere» (Giovanni de’ Medici). MULO Cosimo de’ Medici (1389-1464), detto poi il Vecchio, così umile che preferiva passeggiare sul dorso di un mulo che su un cavallo. PADRI «Cosimo sognava di essere architetto, non gli interessava diventare banchiere. Ma capita che i padri chiedano ai figli di seguire le proprie orme» (Dustin Hoffman). CONTESSINA Con Cosimo, subentrato nell’attività economica del padre nel 1420, il Banco Medici si espanse fino a Bruges, Parigi, Londra. Ma all’epoca, per acquisire potere, i soldi non erano sufficienti. Per essere accettato nel 1417 dovette prendere in moglie una nobildonna, la contessina Bardi. Fece sposare Pietro, suo primogenito, con Lucrezia Tornabuoni. LORENZO Lorenzo sposò nel 1416 Ginevra di Giovanni di Amerigo Cavalcanti, dalla quale ebbe due figli: Francesco e Pierfrancesco. Anche lui si occupava degli affari di famiglia all’ombra del fratello Cosimo. Morì del 1440 alla villa Careggi. UOMO Cosimo, che dirà della nuora Lucrezia: «È l’unico uomo di famiglia». Pietro, suo primogenito, soffriva di gotta mentre Giovanni, il suo prediletto, morì nel 1463. Solo il suo nipote Lorenzo – più tardi il Magnifico – vedrà un possibile erede. TIRANNIA Tanto amato dal popolo quanto odiato dagli oligarchi fiorentini, nel 1433 Cosimo fu esiliato con l’accusa di aspirare alla tirannia. Machiavelli scriverà: «Rimasta Firenze vedova d’uno tanto cittadino e tanto universalmente amato, era ciascuno sbigottito; e parimente quelli che avevano vinto e quelli che erano vinti temevano». Tornerà l’anno successivo e caccerà a sua volta i suoi nemici. GIUBILEO In occasione dell’anno Santo del 1450, resosi conto che il Banco si gonfiava dei fiorini d’oro di pellegrini, ebbe l’idea di coniare il «giubileo». Tutti acquistarono questa moneta in ricordo dell’evento, non per spenderla, ma per conservarla. Così Cosimo, da sagace banchiere, ne tesaurizzò l’emissione. DENARO «Qualsiasi privato e qualsiasi re che sappiano solamente ammucchiare e sotterrare il denaro non capiscono nulla, bisogna farlo circolare per essere veramente ricchi, i Medici hanno avuto la sovranità su Firenze proprio perché Cosimo il Grande, padre della patria, semplice mercante, fu abile e liberale» (Voltaire). SCALE «Voi andate dietro a cose infinite e io vo’ alle finite, voi ponete le vostre scale in cielo, io le pongo rasente la terra, per non volare tanto alto che io caggia» (Cosimo de’ Medici). Doveva iniziare ieri il kolossal diretto da Sergio Mimica-Gezzan ma il lunedì ci sono già Il grande Fratello Vip e Pechino Express, per cui I Medici – Masters of Florenceè stato spostato a questa sera (alle 21.15 in prima mondiale su Rai 1 e Ultra HD, sul canale Rai4K di Tivùsat). Ma questo kolossal, che racconta la saga del primo banchiere del Papa e dei suoi eredi, parte subito da un falso storico: il capostipite Giovanni – interpretato dal premio oscar Dustin Hoffman – morì serenamente a 69 anni a Firenze davanti alla moglie Nannina e ai figli Cosimo (Richard Madden) e Lorenzo (Martini Stuart) mentre nella serie creata da Frank Spotnitz (quello di X-Files, per intenderci) e Nicholas Meyer viene ammazzato. E gli storici se ne dovranno fare una ragione anche perché pare proprio che questa fiction, oltre a raccontare il Rinascimento italiano attraverso una delle più famose dinastie, segnerà anche la rinascita della tv italiana, un period drama in grado di contrastare la grande serialità americana. E anche se vanta un cast internazionale, la Lux ha fatto in modo che la fiction fosse girata tutta in Italia, per lo più tra Roma e Firenze «e con il particolare orgoglio di non essere andati a girare in qualche paese dell’Est per risparmiare», hanno spiegato i fratelli Bernabei. La serie, che è già stata venduta a mezzo mondo, come ha detto Luca Bernabei «è stata pensata per il nuovo mercato mondiale, per competere in uno scenario fatto di grandi media company e di operatori globali come Amazon e Netflix, che muovono budget enormi, su un concetto produttivo che arriva da una lunga esperienza internazionale». Per realizzarla ci sono volute 18 settimane di riprese, 5.000 comparse, 7.000 costumi, 400 cavalli, 500 addetti ai lavori e 119 attori, tra questi anche gli italiani Sarah Ferbelbaum, Miriam Leone, Guido Caprino, Alessandro Sperduti, Fortunato Cerlino, Tommaso Ragno e Alessandro Preziosi, che presterà il volto al Brunelleschi. Tutto per un costo di 25 milioni. Ben spesi, anche perché la serie è già stata confermata per una seconda stagione, parola dello sceneggiatore Frank Spotnitz: «Nella prossima sposteremo l’azione a 30 anni dopo, per raccontare l’ascesa del Magnifico a signore di Firenze e arrivare poi a narrare la sanguinosa congiura dei Pazzi».