Gloria Satta, Il Messaggero 19/10/2016, 19 ottobre 2016
QUANDO L’ITALIA DIVENTA UN SET
Dopo i cinepanettoni, come Colpi di fulmine, anche Bollywood ha scoperto le montagne e i laghi del Trentino: in questi scenari suggestivi emigrano sempre più spesso dalla più cara Svizzera i set dei coloratissimi musical indiani. In Basilicata, invece, è stata girata la popolare telenovela messicana Muchacha italiana viene a casarse. E mentre la provincia laziale attende lo sbarco di Spielberg con la troupe del film The Kidnapping of Edgardo Mortara, è in Puglia che sono state ambientate molte scene del kolossal hollywoodiano Wonder Woman.
Sono alcuni dei miracoli operati delle Film Commission regionali che la nuova legge sul cinema, già approvata in Senato, riconosce come supporto indispensabile della Settima Arte, a sua volta considerata un potente strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo. «La legge finalmente riconosce il nostro ruolo spingendo le Regioni a finanziarci. Non corriamo più il rischio di essere messe da parte ad ogni cambio di amministrazione», dice Stefania Ippoliti, presidente di Italia Film Commission che raggruppa le 18 realtà del nostro Paese.
Ce ne sono di più e meno ricche. Ma un fatto è certo: «Il vostro ruolo è fondamentale», ha detto il ministro Dario Franceschini al meeting delle Film Commission, a Cinecittà, «e ora il portale destinato a raggruppare le location italiane aiuterà il cinema a fare sistema».
TRAINO
Il cinema traina il turismo. «L’effetto Montalbano sulla nostra isola è incalcolabile», spiega Alessandro Rais, alla guida di Sicilia Film Commission che ha sostenuto, tra gli altri, A bigger Splash di Guadagino, «un ottimo film ma anche un super-spot di Pantelleria». La Regione ha appena lanciato un finaziamento di un milione e mezzo e dall’estero sono stati presentati 95 progetti. Cinema chiama turismo anche nelle Puglie. «Negli ultimi 8 anni la Regione ha investito nell’audiovisivo 10 milioni e ne sono tornati sul territorio 90», spiega Maurizio Sciarra, il regista a capo di Apulia Film Commission. Tra i film più efficaci c’è Mine vaganti di Ozpetek, un inno al barocco leccese. E nelle Puglie verrà ambientata la nuova commedia di Miniero Non c’è più religione.
Spiega Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo Economico: «Il cinema produce cultura ma è anche un pilastro dell’economia, uno strumento eccezionale di promozione del made in Italy». La Campania Film Commission ha appena avuto un finanziamento di 10 milioni. «In 11 anni», spiega il direttore Maurizio Gemma, «la ricaduta sul territorio che ha ospitato Gomorra, Indivisibili e la serie inedita I bastardi di Pizzofalcone è stata di 150 milioni».
La Basilicata è diventata una destinazione di moda dopo il film di Papaleo Basilicata coast to coast, racconta Paride Leporace. In Lombardia, informa Michaela Guenzi, la produzione di Wong Kar-wai ha ambientato un action movie cinese. In Piemonte ogni anno si girano 15 film e 7-8 fiction. «E non solo a Torino, sono richiestissime anche le Langhe», spiega Paolo Manera: la sua Film Commission si è dotata di una società che cerca investitori privati.
«Se ci fosse stata la legge che riconosce le Film Commission», aggiunge Anna Olivucci (Marche), «il film Il giovane favoloso su Leopardi, girato a Recanati, avrebbe avuto una ricaduta turistica molto più importante». Il Trentino ospita 15-20 set all’anno, annuncia Luca Ferrario. Alle location italiane da esportazione si aggiungono i perchi e i giardini: l’associazione di settore, Apgi, ne mette a disposizione sul suo portale una novantina.