Andrea Brenta, ItaliaOggi 19/10/2016, 19 ottobre 2016
LE ZANZARE PROVOCANO PIU’ MORTI DI QUALSIASI ANIMALE
Il tasso di mortalità per malattie trasmesse dalle zanzare è così alto che scienziati e ricercatori stanno da tempo lavorando a una soluzione radicale.
Le zanzare uccidono più uomini di ogni altra specie animale e sono collegate a circa mezzo milione di decessi nel 2015, la maggior parte dei quali causati dalla malaria.
Per oltre un secolo gli uomini hanno utilizzato zanzariere e insetticidi à gogo.
Ma le zanzare sono tornate. Sempre. E ora stanno portando nuove malattie, come Zika e febbre dengue, in nuove parti del mondo.
Oggi la genetica potrebbe permettere di programmare la popolazione di zanzare per poi gradualmente decimarla fino a farla scomparire del tutto. Ma non tutti sono d’accordo. E soprattutto gli scienziati dovranno prima misurare l’impatto potenziale della rimozione di una specie dall’ambiente e dalla catena alimentare. Ci vorranno anni di ulteriori studi, ricerche e test prima che le zanzare geneticamente modificate possano essere rilasciate nell’ambiente. E la strategia potrebbe anche non funzionare. Per non parlare dell’aspetto etico.
Delle oltre 3.600 specie di zanzara, solo poche dozzine trasmettono virus e parassiti nocivi o letali per gli uomini.
In cima alla lista nera c’è la Aedes aegypti, soprattutto dopo che il virus Zika ha causato un’epidemia, tra il Brasile e Miami, con centinaia di bambini nati con gravissimi danni neurologici. Sempre alla famigerata Aedes aegypti si deve la diffusione della febbre dengue, che colpisce 390 milioni di persone ogni anno, uccidendone migliaia.
E ancora la Aedes aegypti trasmette la chikungunya, una malattia febbrile acuta virale, che può essere letale.
«Aedes aegypti è probabilmente l’animale più pericoloso al mondo», osserva Omar Akbari, biologo molecolare e docente di entomologia presso la University of California. La sua conclusione si basa sul numero di infezioni alle quali la zanzara è collegata. Per molti entomologi eradicare la Aedes aegypti avrebbe un impatto minimo sull’ambiente. Inoltre questi insetti non sono così «attrattivi» come fonte di cibo: sono così piccoli che un pipistrello dovrebbe mangiarne migliaia per assumere la quantità di cibo equivalente a quella fornita da due sole falene.
Tra gli strumenti potenzialmente utilizzabili nella guerra contro le zanzare c’è un metodo di editing genetico, il Crispr-Cas9, grazie al quale è stato aggiunto ad alcune zanzare un gene già esistente che permette loro di resistere alla malaria, oltre a una serie di modifiche che consente a tutta la loro prole di ereditare la resistenza.
Anche l’azienda biotecnologica Oxitec ha creato una zanzara geneticamente modificata per combattere la febbre dengue. Gli scienziati hanno inserito nel corredo cromosomico dell’insetto un gene che impedisce la sopravvivenza delle nuove generazioni: la soluzione è stata testata in Brasile, Panama e alle isole Cayman. In Florida invece il test sta incontrando l’opposizione dei residenti, che temono che gli insetti Ogm possano danneggiare l’ecosistema.
C’è però un’altra via, apparentemente molto più veloce rispetto a quella genetica. E la stanno percorrendo con successo alcuni ricercatori australiani, sotto l’egida della Gates Foundation. Gli australiani hanno sviluppato un modo per iniettare nelle uova di zanzara un batterio comune. Test su larga scala sono previsti in Brasile e Colombia. Non sempre gli strumenti apparentemente più potenti sono quelli vincenti.