Luca Aquino, La Gazzetta dello Sport 19/10/2016, 19 ottobre 2016
SADIQ NEL NOME DI PAPA’. DALLA SCUOLA DI STRADA ALL’UNIVERSITA’ DI DONADONI
C’è sempre la Lazio nel destino di Umar Sadiq. Il centravanti nigeriano, in prestito dalla Roma al Bologna, ha debuttato domenica all’Olimpico nella sfida con i biancocelesti, contro i quali si era invece interrotta, a livello Primavera, la scorsa stagione con un’espulsione e sei giornate di squalifica. Sono stati trentasei minuti utili a rimettere in moto le lunghe leve dopo lo stop di un mese e mezzo per un problema alla caviglia, benzina nel serbatoio in vista della partita di domenica contro il Sassuolo nella quale per lui potrebbe esserci posto dall’inizio in assenza di Mattia Destro.
FRA KANU E PAPÀ Coprire le spalle al centravanti titolare è la missione che lo ha portato a Bologna proprio l’ultimo giorno di mercato, al termine di una trattativa durata oltre un mese e dopo il bronzo olimpico conquistato con la Nigeria a Rio grazie a 4 gol in 6 partite. Un anno prima della sua nascita a Kaduna, sul gradino più alto del podio di Atlanta ’96 con le «Super Aquile» era salito Nwankwo Kanu, l’idolo al quale oggi assomiglia fisicamente (alto 1,92, magro e dinoccolato) e al quale è stato anche paragonato in patria: «Per me è un onore – disse tempo fa - Lavoro duro e prego per poter ottenere i risultati che ha raggiunto lui in carriera». Il calcio è nel suo dna perché papà Umar Abubakar, detto «Mega», era il centravanti dei Ranchers Bees, la squadra di Kaduna: «Ho cominciato a giocare da piccolissimo nelle strade della città cercando di seguire le orme di mio padre». Papà che è scomparso a inizio luglio, quando Umar era in ritiro con la Nigeria ad Atlanta per preparare l’Olimpiade e al quale ha dedicato ogni gol segnato a Rio e la medaglia di bronzo.
SCINTILLA GARCIA Con la musica di Wizkid nelle orecchie e il sogno di approdare al Manchester United, Sadiq sbarca in Italia nel 2013 dopo essersi messo in evidenza nella academy Abuja Football College fondata da Gabriele Volpi, presidente dello Spezia. In Liguria arriva col connazionale Abdullahi Nura e il primo tesseramento è in D alla Lavagnese, dove si presenta con un trolley, due magliette e alcuni guai fisici dovuti a piedi che puntavano verso l’interno per difetti posturali. Dopo un anno c’è il passaggio allo Spezia, dove segna 26 gol in 27 partite in Primavera portando i liguri ai quarti di finale prima dello stop imposto dalla Roma, che aveva già messo gli occhi sui due nigeriani. Nell’estate del 2015, entrambi arrivano infatti in giallorosso, Sadiq debutta in Primavera segnando 4 gol al Napoli e attira l’attenzione di Rudi Garcia, che lo fa esordire in A proprio contro il Bologna lo scorso novembre. Un mese dopo, il 20 dicembre, arriva il primo gol da senior contro il Genoa, poi il bis contro il Chievo. Se il francese stravedeva per lui non si può dire altrettanto di Spalletti, che nelle 19 partite sulla panchina giallorossa gli concede un solo minuto contro la Juve (2 gol in 187’ il suo score definitivo) e lo fa soprattutto lavorare sui fondamentali in allenamento.
OBIETTIVO SASSUOLO Rilevato dallo Spezia per 2,5 milioni, la Roma lo gira in prestito al Bologna quest’estate con diritto di riscatto per i rossoblù e controriscatto per i giallorossi. Sotto le Due Torri - primo nigeriano nella storia del club - l’inizio è a rilento a causa dell’infortunio patito nell’ultimo allenamento a Trigoria, ma all’Olimpico c’è la luce in fondo al tunnel. Trentasei minuti di gioco, qualche lampo che ha lasciato intravedere il suo talento, tanto per cominciare, ma anche un paio di letture sbagliate nel finale che non hanno fatto felice Donadoni. Col Sassuolo potrebbe esserci la prima vera occasione rossoblù, da cogliere al volo.
VERDI STOP Ieri, intanto, sono ripresi gli allenamenti a Casteldebole. Nella seduta pomeridiana si è fermato Simone Verdi per un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra che al momento non sembra però destare preoccupazione in vista della partita di domenica. L’influenza ha tenuto invece ai box Emil Krafth, mentre è rientrato in gruppo Vasilis Torosidis.