pagina99 8/10/2016, 8 ottobre 2016
IL MERCATO DELLA BIRRA SI SPOSTA A SUD
Se i leader indiscussi della produzione di birra restano colossi come la belga Anheuser-Busch InBev (da cui arrivano bottiglie tra le più note come Budweiser, Corona, Stella Artois e Beck’s), la britannica SABMiller e il gruppo olandese Heineken – rispettivamente al primo, secondo e terzo posto per volume di vendita nel mondo – il consumo della bionda (che rappresenta circa il 74% del totale del mercato globale delle bevande alcoliche) sta profondamente cambiando.
Nessuno metterà mai in discussione un’istituzione come l’Oktoberfest di Monaco di Baviera, ma secondo gli analisti è in corso un’inversione di tendenza nelle preferenze mondiali: così, in quei Paesi che sono tradizionalmente consumatori di birra sta diventando di moda sperimentare altro, e quindi vino e cocktail stanno guadagnando terreno. Di pari passo, è proprio laddove la bionda è stata scoperta in epoca relativamente recente che il suo appeal appare in crescita: anche se non ha ancora raggiunto un volume pari a quello delle regioni dove è un mercato consolidato, il suo consumo sta aumentando in Sud America, in Africa e soprattutto in Asia. Ed è qui che si faranno gli affari del futuro.
In particolare, secondo il Global Beer Market pubblicato ad agosto e contenente previsioni per il periodo 2016-2021, la regione asiatica del Pacifico è quella destinata a crescere di più, perché non solo è molto popolosa, ma ha una popolazione giovane, con una classe media in crescita, e con un reddito in aumento. Per gli stessi motivi si prevede una crescita in Sudamerica e Africa, e un calo in nord America. In Europa, regione tradizionalmente consumatrice di birra, il mercato è, al contrario, da tempo stabile.