Massimo Gaggi, Sette 14/10/2016, 14 ottobre 2016
SALGONO I GRATTACIELI, CROLLANO GLI AFFITTI
NEW YORK
Dalla “Broccolino” di tanti italiani che qui, per più di un secolo, sono riusciti a lasciarsi alle spalle la miseria delle loro terre, alla “Brooklynmania” degli ultimi anni: ma adesso per il vecchio quartiere degli immigrati diventato improvvisamente più “trendy” di Manhattan sta arrivando il momento dello “sboom”. Non perché siano venuti meno i motivi del successo di Brooklyn: il fiorire di distretti degli artisti, da Williamsburg a Dumbo, nuovi centri culturali, la Barclays Arena che ormai brilla più del Madison Square Garden. E poi uffici, fabbriche di stampanti 3D e gruppi dell’editoria digitale che continuano a trasferirsi oltre l’East River. Lo “sboom” è tutto immobiliare e nasce dal fatto che i costruttori di New York hanno esagerato. A Flatbush, intorno al Barclays Center, ci sono più di 20 grattacieli e megacondomini in costruzione o appena completati: con questi edifici complessivamente entro l’anno prossimo entreranno sul mercato altri 7500 appartamenti per famiglie. Troppi per un mercato che era già cresciuto molto e che gli immobiliaristi considerano ormai saturo. Per riuscire ad affittare tutti gli alloggi dell’Hub, una torre di 56 piani con 750 appartamenti al 333 di Schermerhorn Street o i 586 di Ashland Place considerata fino a ieri impensabile: attirare inquilini offrendo qualche mese di affitto gratuito: in genere due, ma in qualche caso si arriva anche a quattro pur di riempire i nuovi edifici. Un fenomeno che, a cascata, deprime l’intero mercato immobiliare, a tutto vantaggio di chi già vive in affitto: alla scadenza dei contratti, i padroni di casa si affrettano a offrire il rinnovo a condizioni agevolate nel timore che i loro inquilini vengano attratti dalle nuove torri. All’eccessivo attivismo dei costruttori si aggiunge, poi, la vulnerabilità del sistema dei trasporti. La metropolitana di New York è vecchia e funziona 24 ore su 24. Per risistemare le parti più fatiscenti è necessario bloccarla per lunghi periodi di tempo. È quello che succederà nel 2019 alla linea L, l’unica ad attraversare Williamsburg, che verrà bloccata per almeno un anno e mezzo: vanno rifatti i tunnel sotto l’East River invasi dall’acqua quattro anni fa, durante l’uragano “Sandy”. Così molti “professional” che erano venuti a vivere in questo quartiere pieno di giovani e con un’atmosfera vivace perché in pochi minuti potevano, comunque, arrivare a Manhattan in metrò, ora stanno pensando di tornare nel cuore di New York.