Guido De Carolis, Corriere della Sera 18/10/2016, 18 ottobre 2016
IL COMPROMESSO
Nicola Berti, a 49 anni lei resta una delle più amate bandiere dell’Inter. Ha visto che lite tra i tifosi e Icardi?
«Sì, ero a San Siro domenica contro il Cagliari e non mi è piaciuto per nulla quel che è accaduto. Hanno sbagliato tutti e alla fine chi ci rimette è l’Inter».
Di chi le responsabilità maggiori: Icardi, la società, i tifosi?
«La società e Icardi dovevano mettersi d’accordo, anche per il bene della squadra. Mauro è troppo importante per l’Inter, la situazione andava gestita meglio. I tifosi fanno i tifosi, loro non c’entrano».
Che vuol dire che la situazione andava gestita meglio, da chi?
«La società ha sbagliato, ecco. Non doveva prima della partita andare a dire quelle cose in tv, non c’era questa urgenza. Certo i tifosi sono importantissimi e vanno tutelati, ma Zanetti doveva aspettare e poteva parlare dopo la gara, non prima».
Zanetti prima del match con il Cagliari ha spiegato che sarebbero stati «presi provvedimenti e che ci vuole rispetto verso i tifosi». È stata interpretata come una presa di posizione a favore della Curva Nord e contro Icardi. Lei come l’ha intesa?
«Con quelle parole secondo me Zanetti ha un po’ scaricato il capitano. Adesso il rischio è che a gennaio Icardi se ne vada via. Spero di no, ma da tifoso temo proprio questo».
Icardi ha deciso che nella ristampa del libro taglierà la parte sull’episodio di Sassuolo che ha scatenato la lite con i tifosi. Basterà per ricucire il rapporto?
«È sicuramente la strada giusta per tentare una riappacificazione. Parliamoci chiaro, l’Inter non può permettersi di perdere un giocatore come Icardi. Ha 23 anni, fa ceste di gol, è fondamentale per il gioco dei nerazzurri. Ma come si fa a farsi un autogol così, mi chiedo io? Ma non si poteva guardarlo prima questo benedetto libro?».
L’Inter ha deciso di multare il giocatore, non di togliergli la fascia. Giusto così o è una delegittimazione del ruolo di Zanetti?
«Certo Zanetti è la voce della società e un po’ delegittimato ne esce. Si era esposto subito chiedendo rispetto per i tifosi, però è giusto tutelare anche Icardi che è il capitano».
Zanetti parlava di tifosi, la curva contestava Icardi, il resto dello stadio fischiava la curva. Un cortocircuito totale. Ci sono tifosi che valgono più di altri?
«Sono tutti tifosi, c’è poi chi è più caldo e chi invece guarda la sua partita con calma. Ho notato anche io questa diversità allo stadio. È un argomento che divide la gente. Certo sul rigore sbagliato da Mauro ho visto tanta comprensione. C’è gente che si è messa ad applaudirlo e incoraggiarlo, quello è stato un bel gesto. Anche Icardi però deve stare più attento. Quelle frasi le ha dette e indossa una maglia pesante che comporta delle responsabilità».
Lei ha citato l’episodio del rigore sbagliato, visto il clima è stato giusto mandare in campo Icardi?
«Ma no, assolutamente non doveva giocare. Bisognava prenderlo da parte e dire stai in panchina o proprio fuori. Non era tranquillo si vedeva, bisognava parlarci prima e spiegargli che non poteva andare in campo, non in quelle condizioni, non in quel clima surreale».
Lei pensa davvero che una frattura così profonda con i tifosi si possa sanare e che il rapporto Icardi-Inter tornerà sereno?
«Ci devono riuscire, devono fare la pace punto e basta. Non sarà facile, ma qui c’è di mezzo il bene dell’Inter, tutti rischiano di perderci. Ma poi con tutti i problemi che ci sono che bisogno c’era di infilarsi anche in una polemica così pesante? Ogni tanto noi interisti siamo specialisti a farci del male. Chiudiamola qui per il bene di tutti e per la squadra, sperando che il prima possibile si torni a fare risultato».
g. d. c.