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 2016  ottobre 14 Venerdì calendario

Era il 1973 quando a Sassari arrestarono Dario Fo. Spettacolo al cinema Rex, dopo il ponte di Rosello

Era il 1973 quando a Sassari arrestarono Dario Fo. Spettacolo al cinema Rex, dopo il ponte di Rosello. Era, credo, "Guerra di popolo in Cile". Durante le prove la polizia pretende di assistere. Già la sera precedente i questurini del questore Vorìa erano in piedi, impalati, a sorvegliare. Fo l’aveva tollerato. Lui è Franca avevano recitato sotto...scorta. Ma la sera dopo era un abuso. Ci fu una animata discussione. Fu sbarrato l’ingresso. I poliziotti spinsero e irruppero all’interno. Con gli attori c’erano pochi ragazzi di sinistra. Uno era mio fratello Stefano, meno di 20 anni. Studente. Furono messo nel cellulare con Dario e portati in Questura. Li’ si precipitò mio padre, avvocato. Chiese di sapere. Lo introdussero nel gabinetto del questore. E qui avvenne una scena surreale. Vorìa tutto sorridente andò incontro a mio padre e gli chiese cosa desiderasse. "Avete fermato mio figlio", disse papà. E lui, col suo accento napoletano: "Fermato? Ma no, avvocato, sono loro, i ragazzi, che hanno seguito Fo". In quel momento si apre la porta e un agente porta dentro Dario. Ha le manette. Sorride. Il questore lo fa accomodare in salotto. Mio padre esce e corre a tranquillizzare mamma. Intanto la notizia dell’arresto si sparge. La gente, spontaneamente, accorre alla casa dello studente. Siamo centinaia. Studenti, militanti dei partiti di sinistra, tanti cittadini qualunque . Decidiamo di fare un corteo. Non è autorizzato. Fa lo stesso. Ci incamminiamo per via Amendola. Gridiamo la nostra rabbia. Si contratta il percorso passo per passo. L’emiciclo. Via Carlo Alberto. Da una finestra una vecchina dai capelli candidi applaude. Fa il pugno chiuso. Il corteo risponde. Ora si marcia verso il carcere. Ci lasciano passare solo alle spalle, in via Cavour. Qualcuno giura di aver visto una figura allampanata, un pugno chiuso tra le sbarre. Ci convinciamo che è il pugno di Dario. L’indomani una grande manifestazione percorre via Roma. La sera Fo è rilasciato. Prima di partire saluti in pubblico, in piazza Azuni. Lui non può fare comizi, è proibito. Saluta in fretta, soltanto. Ma alla fine non ce la fa a trattenersi: "saluto anche il questore Vorrìa- dice ironico - I’ te vorrìa vasa’". C’è un seguito. Dopo tanti anni la Nuova mi chiede un pezzo. Rievoca la vecchina col pugno chiuso. L’indomani scrive un lettore: si , età mia nonna, tal dei tali, comunista. Tessera del ’21". Addio, Dario. Scusa Sassari e fai uno sberleffo, lassù, al questore Vorrìa.....