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 2016  ottobre 14 Venerdì calendario

APPUNTI PER LA RUBRICA DENTRO IL PALAZZO 15 OTTOBRE – • Ravetto denuncia: il Parlamento è bloccato, non lavora, in attesa del referendum: «Questa settimana il parlamento è stato impegnato solo sulle mozioni per il rame»

APPUNTI PER LA RUBRICA DENTRO IL PALAZZO 15 OTTOBRE – • Ravetto denuncia: il Parlamento è bloccato, non lavora, in attesa del referendum: «Questa settimana il parlamento è stato impegnato solo sulle mozioni per il rame». • Anche i bookmaker inglesi affossano Renzi sul referendum. • De Magistris ed Emiliano insieme per il No. • L’appello della Crusca al governo e alla provincia per salvare la toponomastica italiana in Alto Adige. • Giorgio Napolitano racconta il suo rapporto con Clio: «Io, monogamo accanito» • Ignazio Marino ha fatto i conti: il suo addio è costato a Roma 10 miliardi di euro, tra Olimpiadi, Stadio della Roma ecc. • La stretta di mano fra la Raggi e Renzi, oggi alla Fao. altro: • Berlusconi stamattina ha annullato l’incontro con Salvini e Meloni. Confalonieri dice però che l’ha sentito al telefono e «sta benone». • È il momento di adeguare il 416 bis per le nuove realtà criminali, dice Pietro Grasso. • Forza Italia ha organizzato una maratone per No a Milano il 22 ottobre. • Il classico referendum Ixè del venerdì dice che è testa a testa tra Sì e No, e l’affluenza al 51% (venerdì scorso anche l’abbiamo messo, dati simili alla scorsa settimana). • Il nuovo gruppo Ala-Scelta Civica ha scelto il suo capogruppo (Sottanelli) e i vice. ANCHE I BOOKMAKER AFFOSSANO RENZI – «Referendum? Più No che Sì»: il comunicato diramato da Agipro, l’agenzia di stampa che si occupa di giochi e scommesse, inizia proprio così. Secondo il bookmaker britannico Ladbrokes, infatti, gli italiani bocceranno la riforma del governo Renzi, che prevede la fine del bicameralismo perfetto, con la trasformazione del Senato in un organo rappresentativo delle Regioni (e la conseguente riduzione del numero dei suoi componenti). «Le quote però – spiega Agipronews – non sono drastiche: il No è dato a 1,73, il Sì (per mezzo del quale la Camera diventerebbe l’unico organo eletto dai cittadini che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e accordare la fiducia al Governo) è un’ipotesi da 2,00. *** Referendum: De Magistris, cercheremo di far vincere il No (ANSA) - BARI, 14 OTT - "Noi siamo convintamente schierati per il no. Per quello che potremo fare noi cercheremo di far vincere il no". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nell’ambito di un discorso in cui ha precisato che anche se si firmerà il Patto per Napoli, "non c’è stato nessun tipo di avvicinamento politico: la nostra amministrazione, il sindaco di Napoli, la maggioranza e tantissimi abitanti di Napoli e non solo, hanno profonda distanza politica dalle politiche di questo governo". De Magistris, oggi a Bari, dove è in corso l’assemblea nazionale dell’Anci, ha visitato con il governatore pugliese, Michele Emiliano, la mostra World press photo. Dalla Puglia la mostra, grazie all’associazione barese Cime, arriverà anche a Napoli dal 4 al 27 novembre 2016. Per De Magistris, "la Costituzione della Repubblica italiana va difesa, va attuata, è chiara. Mentre questa riforma è tecnicamente incomprensibile, non migliora il paese, non rende più snelle le procedure parlamentari, riduce i poteri di controllo nel nostro Paese e dà tutto il potere nelle mani di un premier". Infine il sindaco di Napoli ha sottolineato che questa riforma sta "dividendo il Paese che vive un momento difficile sul tema della Costituzione che invece lo ha unito: oggi - ha rilevato - lo stiamo dividendo attraverso una revisione fatta da un governo che è minoranza ma che diventa maggioranza in base a una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale". "Io - ha concluso - una cosa così non l’avevo mai vista".(ANSA). YB8-AME 14-OTT-16 13:15 NNNN Sud: De Magistris ed Emiliano, impegnati nelle amministrazioni = (AGI) - Bari, 14 ott.- "Si puo’ costruire un’alternativa al modo di fare politica del governo Renzi ma con l’azione politica quotidiana non attraverso un movimento o un partito del Sud che pure potrebbe nascere dal basso, ma con l’azione amministrativa quotidiana" cosi’ Luigi De Magristris, sindaco di Napoli ha risposto ai giornalisti a Bari, che gli domandavano dell’eventualita’ che possa nascere una sorta di "partito del Sud". "Noi da Sud, come autonomie locali, con il coinvolgimento dei cittadini - ha detto ancora - stiamo provando a dimostrare che esiste un altro modo di fare politica". Il sindaco di Napoli lo ha affermato in compagnia del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in visita dalla mostra fotografica annuale del World Press Photo, che presto sara’ in esposizione a Villa Pignatelli sul lungomare partenopeo.(AGI) Ba2/Sec (Segue) 141243 OTT 16 NNNN Sud: De Magistris ed Emiliano, impegnati nelle amministrazioni (2)= (AGI) - Bari, 14 ott.- "Io e il presidente della Puglia Michele Emiliano siamo impegnati in qualcosa che e’ molto grande: Michele parla per la Regione Puglia, io faccio il sindaco di Napoli - ha aggiunto De Magistris definendosi "senza fissa dimora politica" e sottolineando che - con le complessita’ di una citta’ e di un territorio urbano con 3 milioni e mezzo di abitanti che sto amministrando senza un euro, non posso pensare alla costruzione di un movimento politico in prima persona. Detto questo, e’ chiaro che con la nostra azione quotidiana politica, amministrativa, civica, stando tra la gente, noi stiamo creando le fondamenta del nuovo modo di fare politica. Poi se questo trovera’ gambe, cuori e forze perche’ possa nascere qualcosa di nuovo, non mettiamo nessun limite". A sua volta Michele Emiliano ha detto che sottoscriverebbe "totalmente quello che ha detto Luigi", " e’ inimmaginabile - ha proseguito - poter guidare movimenti politici per qualcuno che ha la responsabilita’ che abbiamo noi. Certo, svolgeremo dentro la funzione che ci e’ stata affidata, un lavoro di costruzione di un’alternativa perche’ e’ evidente che in questo modo non si puo’ proseguire". Emiliano ha precisato "l’alternativa mi auguro ci possa essere dentro il Pd, e immagino che nel prossimo Congresso, al quale io non partecipero’ come candidato, ci saranno delle alternative che ci consentano di riaprire un antico dialogo con noi stessi, con il concetto di sinistra, che per noi e’ ancora molto importante".(AGI) Ba2/Sec 141243 OTT 16 NNNN Emiliano, c’è muro assoluto con Renzi, impossibile parlargli ’Sanzionato perché non comprendo il suo verbo’ (ANSA) - BARI, 14 OTT - "E’ impossibile per me parlare con il premier. C’è un muro assoluto che impedisce al premier di parlare con le persone che, evidentemente, gli danno l’impressione di non comprendere il suo verbo". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi a Bari, rispondendo a chi gli chiedeva se ieri a Bari, in occasione del congresso Anci, avesse parlato con il premier Matteo Renzi. Emiliano ha parlato con i giornalisti a margine di una visita alla mostra World press photo con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Il governatore pugliese ha aggiunto: "Io, evidentemente, ho dei limiti e non riesco a capire bene il messaggio" del premier "e quindi la sanzione che subisco è di non poterci parlare. Però ce ne siamo fatti una ragione". "Nel senso che, grazie a Dio - ha concluso - porta pure fortuna per certi versi non avere contatti col potere se poi, io e Luigi, siamo qua". (ANSA). YB8-AME 14-OTT-16 12:36 NNNN *** REFERENDUM, RAVETTO (FI): "MORTIFICATA, PARLAMENTO PARALIZZATO IN ATTESA VOTO" REFERENDUM, RAVETTO (FI): "MORTIFICATA, PARLAMENTO PARALIZZATO IN ATTESA VOTO" (OMNIMILANO) Milano, 14 OTT - "Io sono abbastanza mortificata dai lavori parlamentari di questi giorni, stiamo votando un giorno e mezzo a settimana". Lo ha detto la parlamentare di Forza Italia Laura Ravetto durante l’incontro per presentare le iniziative per il no al referendum costituzionale. Ravetto ha spiegato che "questa settimana il parlamento è stato impegnato sulle mozioni per il rame" e ha chiarito che "ritengo vergognoso paralizzare il paese per un appuntamento referendario che poteva essere risolto prima". Le fa eco il senatore Andrea Mandelli che ha spiegato che "anche noi in Senato siamo in una fase di stallo, abbiamo delle mozioni giusto per riempire il tempo delle convocazioni, siamo paralizzati in attesa di questo referendum". Secondo Ravetto "Renzi sapeva benissimo che se si fosse votato a ottobre avrebbe vinto il no, ora la partita del no è più difficile, Renzi ha aspettato dicembre per aspettare la legge di stabilità per gettare un po’ soldi dall’elicottero, ha aspettato la legge di stabilità per questo motivo". Xcol15 141238 OTT 16 NNNN *** Mafia: Grasso, adeguare 416 bis a nuove realta’ criminali = (AGI) - Roma, 14 ott. - "Oggi vi sono nuove realta’ criminali, forse e’ venuto il momento di adeguare il 416 bis, o di creare un altro reato, perche’ le manifestazioni della realta’ criminale sono diverse dal passato e adeguate ai contesti in cui le organizzazioni criminali operano, non solo al sud, ma anche al centro, al nord e all’estero". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenuto oggi al convegno sul ’Processo di mafia’ organizzato nell’aula magna della Corte di Cassazione. "Non dobbiamo aspettare un’altra strage o qualcosa del genere - ha aggiunto Grasso - per poter di nuovo attivare la reazione dello Stato". (AGI) Oll/Leo 141224 OTT 16 NNNN *** Berlusconi: Confalonieri, sentito al telefono, sta benone (ANSA) - MILANO, 14 OTT - "Berlusconi l’ho sentito al telefono: stava benone!". E’ quanto ha detto il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, a margine della presentazione a Milano della rassegna ’Aperitivo in concerto’ 2016/2017.(ANSA). YUO-EM 14-OTT-16 11:42 NNNN *** Roma: a cerimonia Fao stretta di mano tra Renzi e Raggi = (AGI) - Roma, 14 ott. - Stretta di mano tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Il saluto tra il premier e la prima cittadina della Capitale e’ avvenuto a margine della celebrazione della giornata mondiale dell’alimentazione al palazzo della Fao. (AGI) Gil 141136 OTT 16 NNNN *** Referendum: Ixè, testa a testa tra Sì e No, affluenza al 51% (ANSA) - ROMA, 14 OTT - Continua il testa a testa tra sì e no al referendum costituzionale, a poco meno di due mesi dal voto del 4 dicembre, secondo l’Istituto Ixè nella rilevazione per Agorà (Rai 3). I due fronti, infatti, risultano appaiati al 37%, con gli elettori Pd compatti per confermare la riforma costituzionale (70%) e quelli del M5S decisamente contrari (65%). Se si votasse, inoltre, l’affluenza sarebbe del 51%, mentre andrebbe alle urne il 76% degli elettori Pd, il 62% del M5S, il 70% della Lega Nord e il 49% di Forza Italia. La rilevazione è stata effettuata dall’ Istituto Ixè per Agorà-RAI3 il 12/10/2016. Metodologia di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 8.781 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/-3,1%. (ANSA). PH 14-OTT-16 11:14 NNNN *** VENERDÌ 14 OTTOBRE 2016 11.11.44 Presidente Crusca, salvaguardare nomi italiani Alto Adige Appello docenti contro riforma della toponomastica altoatesina (ANSA) - BOLZANO, 14 OTT - C’è anche Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, tra i 48 docenti di atenei italiani e tedeschi che hanno sottoscritto un appello alle autorità statali e provinciali "per salvare i nomi italiani della toponomastica bilingue in Alto Adige". "L’ipotizzata cancellazione di parte della toponomastica in lingua italiana - si afferma nell’appello - violerebbe gravemente i principi della Costituzione e l’obbligo del bilinguismo italiano-tedesco sancito da leggi costituzionali, da sentenze della Corte costituzionale e dall’Accordo De Gasperi-Gruber del 1946". Per questo motivo, i docenti chiedono che "si fermi in tempo il tentativo che si rivela di esclusiva natura politica e privo di qualsiasi serio appiglio storico". L’appello si riferisce ad una vexata quaestio della politica autonomista, tornata alla ribalta della cronaca politica locale per una norma, della quale si sta discutendo, che porterebbe all’abolizione di alcune denominazioni topografiche in lingua italiana in Alto Adige. TT 14-OTT-16 11:10 NNNN *** Referendum: il 22 ottobre a Milano maratona FI per il ’no’ Con Toti e Parisi, ancora non confermata presenza Berlusconi (ANSA) - MILANO, 14 OTT - Una giornata "dedicata alle ragioni di un no costruttivo" al referendum costituzionale. Si terrà il 22 ottobre al Teatro Nuovo di piazza San Babila a Milano, la "maratona per il no" alla riforma della Costituzione proposta da Forza Italia. Ad annunciarlo la coordinatrice lombarda di Fi Mariastella Gelmini, che ha spiegato che alla giornata parteciperanno alcuni esponenti del partito, dai parlamentari Paolo Romani e Renato Schifani, al governatore ligure Giovanni Toti all’ex candidato sindaco di Milano Stefano Parisi. Ancora non confermata la presenza di Silvio Berlusconi, che, ha detto Gelmini, "ci farà sapere se parteciperà". L’ex ministro dell’istruzione ha spiegato che scopo dell’evento è parlare "ai moderati e a chi vuole conoscere prima di decidere" e in particolare "agli artigiani, ai commercianti e ai piccoli e medi imprenditori e non solo alle grandi aziende". "Non vogliamo delegittimare il sì al referendum - ha aggiunto - e non vogliamo che Renzi delegittimi il nostro no, che è diverso da da quello di Zagrebelsky". E ancora: "Ridimensioniamo la propaganda, riportando tutto alla ragionevolezza" e il governo, ha aggiunto ancora l’ex ministro, "faccia il proprio mestiere senza militarizzare la campagna passando da un talk all’altro, perché tra le parole e i fatti c’è una distanza oceanica". All’evento del 22 ottobre, ha concluso Gelmini, seguiranno altri 30 appuntamenti territoriali già calendarizzati in Lombardia, ma l’obiettivo "è arrivare a cinquanta" prima del voto.(ANSA). Y3N-EM 14-OTT-16 13:00 NNNN *** MARÒ: PINOTTI "TUTTE LE VOLTE CHE POSSO LI ABBRACCIO" MARÒ: PINOTTI "TUTTE LE VOLTE CHE POSSO LI ABBRACCIO" BARI (ITALPRESS) - "Io voglio bene ai Maro’ e tutte le volte che posso li abbraccio". Cosi’ il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti da Bari, a margine del convegno Anci, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sui Maro’. (ITALPRESS). cov/dp/red 14-Ott-16 12:54 NNNN *** Omniroma-COMUNE, MARINO: "MIO ALLONTANAMENTO È COSTATO A ROMA 10 MILIARDI" OMR0028 3 OMP POL TXT Omniroma-COMUNE, MARINO: "MIO ALLONTANAMENTO È COSTATO A ROMA 10 MILIARDI" (OMNIROMA) Roma, 14 OTT - "Una volta ’cassato’ l’affaire scontrini, l’ex sindaco ’marziano’ di Roma Ignazio Marino ha scelto Metro per raccontare la sua versione dei fatti su quanto accaduto nella Capitale dopo la drammatica chiusura della sua esperienza in Campidoglio". Lo scrivono su Metro Paolo Chiriatti e Marco Carta, che hanno intervistato l’ex sindaco Ignazio Marino. <>. Da dove nasce questo calcolo? "Sono dati semplicissimi: lo stadio della Roma che ha un valore di investimento straniero di 2 miliardi di euro; 7 miliardi di investimenti privati e pubblici per le Olimpiadi; un miliardo per le opere della città della scienza, la riqualificazione del Flaminio, la riqualificazione dei Mercati Generali e quella delle torri all’Eur; per non parlare dei mancati introiti derivanti dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare. Tutti progetti fermi o abbandonati. E ancora: il nuovo ciclo dei rifiuti che non parte. Con la mia giunta era pronta la posa della prima pietra per il primo impianto di bio-digestione, che avrebbe consentito di smaltire circa 50 mila tonnellate di rifiuti organici l’anno producendo energia. Non è stato più fatto nulla nemmeno sull’alienazione delle quelle aziende, più di 20, che non servono ai romani ma sono servite nelle ultime decine di anni a elargire posti ad amici, familiari e parenti". La politica è ancora nei suoi pensieri? "Lo è dai tempi del ginnasio, come contributo alla società. Oggi anche alla luce del mio impegno medico e istituzionale, non posso esimermi dall’esprimere un’opinione sul presente, ad esempio sul disastro della sanità del Lazio. Spesso mi occupo di pazienti che non trovano risposte adeguate a causa dell’impoverimento delle risorse destinate agli ospedali. Abbiamo pronto soccorso indegni di una capitale del G7. Ascolto i racconti di infermieri e medici che sono privati degli strumenti fondamentali per fare il loro lavoro. Giorni fa il primario di cardiologia di un importante ospedale romano mi diceva: ’Potrei sostituire 150 valvole cardiache ammalate ogni anno, ma abbiamo risorse solo per 50 pazienti’. Il suo aiuto suggeriva con triste sarcasmo: ’Forse la politica vuole che siano scelti in base alle telefonate dei politici che riceviamo’". Come giudica il No alle Olimpiadi? "Come una gravissima perdita, un’ammissione di incapacità di governo. Se uno dice ’c’è l’opportunità di un investimento di 7 miliardi per Roma, ma non lo voglio perché temo che questi soldi diventino un patrimonio male utilizzato o usato in modo illegale’, vuol dire che ha paura di se stesso. È come quel chirurgo che sapendo che c’è un fegato che può trapiantare in un malato, si inventa che quel giorno ha l’auto guasta e non può andare in ospedale. Non è prudenza, io la chiamo incapacità, o paura". Il progetto poi stava cambiando, il Coni sembrava pronto a trattare. "Tutto va ricondotto al momento del forzato allontanamento della mia Giunta, che aveva coinvolto uno dei più grandi esperti al mondo di Olimpiadi, Enric Truno, già curatore dei Giochi di Barcellona nel 1992, sostenendo l’idea di Olimpiadi moderne che offrano un lascito importante per la città, al di là dell’evento sportivo. Con lui e con un grande urbanista come l’ex assessore Giovanni Caudo avevamo elaborato un progetto che avrebbe determinato un eredità importante per i romani, proprio come richiesto dal presidente del Cio, Bach, alle città che si candidano. Il progetto prevedeva la riqualificazione di un triangolo che dal Foro Italico si sarebbe sviluppato lungo le rive del Tevere, con un grande parco fluviale a disposizione dei cittadini, e la riqualificazione delle ex aree industriali abbandonate per creare una città della giustizia come a Torino. Ciò avrebbe consentito di svuotare gli uffici fatiscenti di piazzale Clodio, avrebbe dato una sede dignitosa a magistrati e avvocati, e avrebbe riqualificato un’intera area con una nuova metropolitana incrociata con la A, perché di fatto il treno Roma Viterbo una volta potenziato, avrebbe consentito di raggiungere i nuovi uffici senza prendere l’auto. E tutto questo non si è realizzato per motivi che non riesco nemmeno a spiegarmi. Ciò dà la misura dell’inefficienza di una classe dirigente che non ha a cuore la capitale del Paese". Lei per chi ha votato alle amministrative? "Non l’ho mai detto e non lo dirò, anche perché come sindaco uscente, diciamo non spontaneamente, ho pensato che fosse giusto non esprimermi. Anche se poi la politica è esilarante. L’altro giorno il premier, come il miglior Benigni, ha fatto ridere in studio, e fuori dallo studio, a casa, l’intero pubblico di una trasmissione televisiva (Politics, ndr), quando ha affermato che io mi sono dimesso di mia volontà. Dovrebbe un po’ far pace con se stesso, e come fanno alcuni medici, dovrebbe analizzare i fatti con rigore intellettuale, sincerità e umiltà". Come si fa a prescindere però dalla politica e dai partiti per governare? "Io considero partito gli elettori, ma troppo spesso i partiti sono le correnti". Non teme di entrare a farne parte anche lei? D’Alema è stato tra i pochi nel Pd che l’hanno chiamata dopo l’assoluzione per il caso scontrini. "Con D’Alema ho un rapporto che risale agli anni ’90, quando non immaginavo neanche lontanamante che un giorno sarei stato eletto senatore. Quando poi, anche su suo impulso fui eletto come indipendente, abbiamo avuto anche momenti di disaccordo totale. Come quando corsi contro Franceschini e Bersani per la segreteria del Pd. Ma la statura delle persone si misura in questo: al di là delle discussioni e delle visioni diverse, tra me e lui c’è sempre stato rispetto, oltre a un rapporto di stima e di amicizia. L’opposto del mondo delle correnti, dove, senza fare nomi, abbiamo tante figure che a seconda di chi è stato capo del partito sono state di volta in volta, Veltroniane, Bersaniane, Lettiane, Renziane ecc. E lo dicono con orgoglio!". Sui criteri di selezione del nuovo Senato cosa pensa? "Che sia un passo in avanti in negativo rispetto alla riforma di Berlusconi bocciata dagli italiani. Allora fu collegata alla legge elettorale definita Porcellum, che ha consentito di eleggere l’attuale parlamento, dichiarata dalla Consulta incostituzionale. Ci sarebbe da fare un ragionamento su come un gruppo di parlamentari dichiarati dalle Suprema corte eletti con una legge incostituzionale, decidano di cambiare la Costituzione. Sarebbe come se in un ospedale arrivassero i Nas e dicessero: ’Qui nessun primario ha la laurea e non ha diritto di esercitare’ e gli stessi primari rispondessero: ’Sì, ce ne andiamo, ma prima riscriviamo tutti i trattati di medicina’. Ma con l’attuale riforma costituzionale, siamo addirittura al ribaltamento del voto: ogni regione potrà portare un sindaco al Senato. Il buon senso suggerisce che dovrebbe andarci il primo cittadino che avuto il riconoscimento popolare più ampio, ad esempio Raggi per il Lazio e Sala per la Lombardia: ma si immagina la maggioranza del governatore Maroni in Lombardia che vota Sala o quella di Zingaretti che vota Raggi? E allora questo che cosa è rispetto al mandato popolare se non un inganno?". Lei naturalmente voterà no al referendum costituzionale. "Io ritengo dal 2009 che ormai il Paese sia maturo per un sistema monocamerale e quindi con la reale abolizione del Senato. Con questo referendum dire ’no’ o ’sì’ a 47 quesiti diversi è troppo. Magari posso essere d’accordo con quella parte di riforma che si occupa di un’equa distribuzione del servizio sanitario su tutto il territorio nazionale, o con l’abolizione del Cnel. Ma non lo sono sul fatto che per il Senato non ci sia più l’elezione diretta del popolo, con i senatori che conservano l’immunità parlamentare, e che possono avocare a se il diritto di discutere le leggi, perché bastano 30 firme per richiedere che un provvedimento in discussione alla Camera vada anche al Senato. Questa riforma se l’è intestata il governo, inutile girarci intorno, ma un provvedimento di riforma costituzionale lo deve fare il Parlamento o un’assemblea costituente, non l’esecutivo". Sullo stadio della Roma sembra che il progetto non è decaduto ma sarà ridimensionato. "Non lo so perché non me ne sono più occupato dall’ottobre 2015, quando fui costretto a lasciare la guida della Capitale. Ma eravamo pronti per la posa della prima pietra entro la primavera del 2016. Così come eravamo pronti a proseguire il tracciato della metro C e arrivare a incrociare la linea A con San Giovanni entro il 2016. Mi pare che il 2016 ormai stia volgendo al termine...". Cerroni e Malagrotta. Il presidente della commissione ambiente ne ha parlato come di un player fondamentale con cui bisogna confrontarsi. Che effetto le fa sentir parlare di Cerroni come di un player? "Cerroni, quando fui eletto, venne da me e mi disse con franchezza che dagli anni ’60 aveva incontrato tutti i sindaci, da quelli- così disse- voluti da Giulio Andreotti, sino agli ultimi eletti dal popolo: Rutelli, Veltroni, Alemanno. E a tutti spiegò la stessa cosa: ’Lei da sindaco ha già tanti problemi, lasci che gliene risolva uno io. Lei avrà un problema in meno e la città sarà sempre pulita. Non se ne pentirà’. Devo dire che con la sua franchezza Cerroni ha detto di sé quello che effettivamente è ed è stato: una figura centrale, e tutta l’attività di raccolta e smaltimento e gestione dei rifiuti è stata disegnata intorno all’esistenza della più grande discarica d’Europa gestita dall’avvocato Manlio Cerroni. Infatti hanno fatto bene gli elettori del Pd che hanno redarguito Giachetti quando ha avocato al Pd la chiusura di Malagrotta. Se, come dice lei, ora dal Pd c’è di nuovo un’apertura verso questo modello vuol dire che torniamo alla vecchia visione di Rutelli, Veltroni, Alemanno, e adesso Raggi". Che voto dà alla sindaca Raggi? "Non classificata. E come quando a scuola lo studente non si presenta nell’ora di educazione fisica alla gara di salto. D’altra parte in questo momento Roma non ha il Segretario generale, che è la figura che dà il visto di legittimità ad ogni atto del sindaco, e non c’è da quando è stata eletta la Raggi. Non c’è il Direttore Generale e il Ragioniere Generale ha dato le dimissioni. I vertici di diverse aziende sono monchi. Non ho capito se c’è un assessore al Patrimonio e chi sia, l’assessore al Bilancio ha iniziato a lavorare solo da qualche giorno. Credo che siamo in una situazione disperata. Se poi pensa che grazie a quello che è accaduto la sinistra ha perso non solo la città di Roma ma anche la città metropolitana, quell’organismo voluto dalla legge Delrio che riunisce 120 comuni del Lazio, siamo al disastro perfetto". Qualcuno dei suoi consiglieri l’ha chiamata dopo l’assoluzione sul caso scontrini? "No, assolutamente. Solo Valeria Baglio". Se mai volesse tornare a fare politica su Roma, su chi potrebbe contare? "Non ho alcuna intenzione di assumere ora alcun ruolo politico. Credo di aver fatto il sindaco di questa città in modo rivoluzionario, scrivendo un Piano di rientro e trovandomi all’inizio del mio mandato con 816 milioni di rosso in Comune e 875 milioni di debiti in Atac. Io mi sento in assonanza con grandissima parte di questa città. Non so quanto lo siano quei 25 consiglieri che sono andati a sfiduciarmi nello studio di un notaio e non hanno mai spiegato il motivo per cui ci sono andati". Utilizzando una metafora medica che a lei piace tanto, un paziente non si lascia a metà. Non le dispiace abbandonare così Roma? "In questo caso ha tradito tutta l’equipe medica, diversi assessori chiamati in un ufficio di un capopartito che hanno accettato di dimettersi in poche ore. Ormai sono sereno, quello che è successo lo giudicherà la città". Oggi anche sugli ambulanti sembra ci sia una marcia indietro. "Non so se questa amministrazione sia composta di sprovveduti. Ma se l’assessore al Commercio di oggi sostiene che i camion bar di fronte al Colosseo svolgono un servizio importante, o è sprovveduto, o odia Roma e non vuole che la bellezza archeologica della città risalti, o aveva stretto un patto con i proprietari dei camion bar. Una quarta risposta non c’è. Bisognerebbe chiedere all’attuale assessore". Se ci fosse stato un atteggiamento diverso da parte sua con Renzi, le cose non sarebbero andate diversamente? Quando il rapporto tra voi si è rotto? "Io non l’ho mai rotto. Il mio ultimo messaggio per chiedergli di affrontare i problemi della Capitale risale all’ottobre 2015, fino alla fine della mia esperienza da sindaco. E inoltre ho sempre avuto un rapporto solido con molti intelligenti e diligenti membri del suo governo, come l’allora sottosegretario all’Economia con delega su Roma Giovanni Legnini, o Graziano Delrio. Non vivo la vita privata o quella pubblica come una somma di antipatie o simpatie". Stefano Esposito lo riprenderebbe in squadra? "Il suo problema principale è che non conosce nel dettaglio l’area strategica dei trasporti di Roma. È pur vero che l’attuale assessore alle Partecipate ha detto di non sapere quante linee metropolitane ha Roma. Almeno Esposito sapeva che erano tre". Non si è sentito un po’ commissariato anche lei, alla fine del suo mandato? "Io credo nella buona fede dell’interlocutore che ho davanti. Quando il Pd mi ha detto che voleva dare un contributo affiancando altri assessori, ho pensato che tale fosse, non che mi stessero mandando degli snipers, dei cecchini. Certo non erano come quelli dei film americani, ma erano i migliori a disposizione del partito". Il suo rapporto con Orfini? "È inesistente. Non spenderei tante parole. Se una persona in due anni fa chiudere i circoli del suo partito, se i suoi sostenitori passano dal 70% circa al 17%, dovrebbe essere cacciato con tutta la poltrona". red 141157 OTT 16 NNNN *** CAMERA: SOTTANELLI CAPOGRUPPO SCELTA CIVICA-MAIE = CAMERA: SOTTANELLI CAPOGRUPPO SCELTA CIVICA-MAIE = Comunicata in aula costituzione gruppo nato da sodalizio con Ala Roma, 14 ott. (AdnKronos) - E’ stata comunicata oggi in aula alla Camera al termine della seduta dal presidente di turno Roberto Giachetti, la costituzione del nuovo gruppo parlamentare Scelta Civica verso i cittadini per l’Italia-Maie. Nato dal sodalizio tra i quattro deputati di Scelta Civica che hanno seguito il segretario Enrico Zanetti nella scissione dall’originario gruppo di Scelta civica per l’Italia quale rappresentanza parlamentare del partito guidato alle elezioni politiche del 2013 da Mario Monti, otto deputati di Ala (la formazione politica che fa capo a Denis Verdini), due del Maie e un deputato di Fare, ’terminale’ politico a Montecitorio del sindaco di Verona, Flavio Tosi, il gruppo è costituito da 16 componenti. Presidente è stato nominato Giulio Cesare Sottanelli, vice presidente vicario Massimo Parisi, vice presidenti Valentina Vezzali e Riccardo Antonio Merlo, tesoriere Giuseppe Galati, portavoce Mariano Rabino e Ignazio Abrignani. La costituzione del gruppo autonomo, in deroga al numero minimo di 20 deputati stabilito dal regolamento della Camera, é stata decisa due giorni fa dall’ufficio di presidenza. (Ruf/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 14-OTT-16 13:16 NNNN *** Napolitano, io monogamo accanito, con Clio da 57 anni... (ANSA) - ROMA, 14 OTT - "Ci siamo intravisti a Napoli, poi ci siamo dichiarati sicuramente a Roma. Lei sa...io sono un monogamo accanito". Giorgio Napolitano si racconta a "L’intervista" il nuovo programma di Maurizio Costanzo su canale 5 (in onda giovedì prossimo) e parla del suo decennale rapporto con la moglie Clio. "Ci siamo molto frequentati al ristorante... tanto che mi diceva che l’avevo presa per fame", ricorda l’ex presidente di quegli anni romani raccontando che la moglie allora aveva un piccolo "pied a terre" e che frequentavano molto il rione Prati. Ma è ancora prima, a Napoli, che Napolitano confessa di aver sentito "la vocazione all’impegno pubblico": "erano gli anni 43-44 e Napoli era una città distrutta, molto sofferente".(ANSA). FN 14-OTT-16 13:36 NNNN Box 5 Per Marino Roma ha perso 10 miliardi da quando non lui Ignazio Marino non smette di togliersi sassolini dalle scarpe dopo l’assoluzione per i casi scontrini e onlus. In un lungo sfogo con Metro, l’ex sindaco dice che, senza di lui, Roma ha perso 10 miliardi di euro. Questi i suoi calcoli: «Lo stadio della Roma ha un valore d’investimento straniero di 2 miliardi; 7 miliardi per le Olimpiadi; e poi un miliardo per le opere della città della scienza, la riqualificazione del Flaminio e delle torri all’Eur». Ora manca solo che presenti lo scontrino. Quella fredda stretta di mano tra Renzi e la Raggi La prima mossa è stata di Matteo Renzi. E così ieri, alla presentazione della giornata mondiale dell’alimentazione alla Fao, c’è stata una stretta di mano, anche se non particolarmente calorosa, tra il premier e il sindaco di Roma Virginia Raggi. Sul Blog di Beppe Grillo, invece, è apparso un post di ringraziamento dedicato alla Iena Filippo Roma e alle persone che si sono esposte per denunciare la vicenda: continua su: http://www.fanpage.it/il-caso-delle-firme-false-presentate-dal-movimento-5-stelle-di-palermo-grillo-sapeva/ http://www.fanpage.it/