l.b., La Gazzetta dello Sport 11/10/2016, 11 ottobre 2016
MONTOLIVO: «UNA CAREZZA A CHI MI AUGURA LA MORTE» – La carezza è un gesto vecchio stile, evocato da un Papa una vita fa («una carezza ai vostri bambini») e poi disperso in un mondo in cui se non ti agiti non sei nessuno
MONTOLIVO: «UNA CAREZZA A CHI MI AUGURA LA MORTE» – La carezza è un gesto vecchio stile, evocato da un Papa una vita fa («una carezza ai vostri bambini») e poi disperso in un mondo in cui se non ti agiti non sei nessuno. Nel 2016 le emozioni possono essere solo forti: vanno alla grande gli abbracci, le esultanze sfrenate, i pugni reali e soprattutto verbali. Riccardo Montolivo invece per un giorno ha conquistato Facebook – dove tutti siamo la nostra caricatura, più decisa, più forte dell’originale – con un pensiero garbato. «Grazie di cuore a tutte le persone che hanno speso un pensiero per me… tifosi, colleghi, addetti ai lavori. È stato bello, in un momento così faticoso, ricevere così tanti attestati di stima e affetto. E una carezza a tutti quelli che mi hanno augurato la rottura di tibia e perone, la rottura di tutti i legamenti e la morte… con l’augurio che la vita riesca a farvi crescere in educazione e rispetto dell’essere umano». PIACE A 25MILA La spiegazione non è un mistero: Montolivo è il giocatore meno sopportato dai tifosi del Milan e durante Italia-Spagna, quando Riccardo si è fatto male, tanti hanno esultato. Altri, in questi mesi, gli hanno scritto che è lento e anche scarso, augurandogli panchine eterne, fantasiosi incidenti, fratture multiple scomposte. Per dirla col linguaggio moderno, sono «haters»: i professionisti dell’odio da social network, con critiche scritte di fretta, di cattiveria. Le parole del messaggio invece sono pensate ma si vede, vengono da Riccardo. L’affetto verso il nemico è pensiero vagamento biblico – c’è scritto anche lì, troppo facile essere solidale con gli amici, perdonate chi vi vuole male – ed elegantemente rivoluzionario. Non per caso è stato il messaggio del giorno: su Facebook 25mila like e 1.400 condivisioni, che a occhio sono il record per il profilo, su Instagram quasi 13mila «mi piace», su Twitter 1.100 retweet. Tra i tanti, Gigi Datome e Sergio Parisse, capitani delle nazionali di basket e rugby. E ADESSO? Riccardo oggi sarà dimesso e tornerà a una vita di esercizi in palestra. Il mondo lo dimenticherà per sei mesi e lui spera di ricevere un po’ meno insulti. Se non succederà sarà perché i professionisti dell’odio non saranno cresciuti abbastanza. Saranno stati, per curioso contrappasso, lenti.