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 2016  ottobre 12 Mercoledì calendario

NOIA «Guardo un po’ di tutto, ma non reggo più una partita intera: mi annoio. Mi accontento degli highlights

NOIA «Guardo un po’ di tutto, ma non reggo più una partita intera: mi annoio. Mi accontento degli highlights. E a quello italiano preferisco il calcio spagnolo, più tecnico» (Ronaldinho, calciatore brasiliano, ex del Barcellona e del Milan). MATTI «Chi mi fischia o m’insulta magari non vede nemmeno le partite. Sono soprattutto quelle persone che si sfogano sul web. Ma il resto è diverso. Abito in centro e la gente quando mi incontra mi dice tutte cose carine. E poi penso… Se allenatori come Sousa, Montella e Mihajlovic mi fanno sempre giocare, ci sarà un motivo. O sono tutti matti?» (Nenad Tomovic, calciatore, difensore della Fiorentina). MASCHERE «Con il presidente Zamparini ho instaurato un bel rapporto, restando me stesso, perché non riesco a mettermi una maschera per apparire in modo diverso. Capisce di calcio, è competente, parliamo due, tre volte a settimana. Il presidente mai ha fatto pressioni sulle mie scelte. Già mi conosce bene, sa che alla fine decido io» (Roberto De Zerbi, allenatore di calcio, del Palermo). TRANQUILLI «Partita per partita: nel calcio per me questo è l’unico modo di vedere le cose e far rendere al meglio una squadra. Tranquilli, senza mettere obiettivi che appesantiscano i giocatori sotto responsabilità eccessive. Poi i conti li faremo alla fine» (Pepe Reina, calciatore, portiere del Napoli e della nazionale spagnola). LEADER «Io leader? Ok, possiamo dirlo. Ma in questo sport ad alti livelli, con squadre da dodici giocatori, è dura dire chi è il leader. A me piace avere l’ultimo tiro: magari dieci volte lo segno e altre dieci lo sbaglio, di sicuro, è la parte che mi godo di più del gioco. Cosa vuoi di più che prenderti l’ultimo tiro davanti a un palazzo pieno?» (Krunoslav Simon, giocatore di basket, guardia dell’Olimpia Milano che stasera in Eurolega sfida il Maccabi Tel Aviv). ERRORI «Da gennaio ho subito 40 controlli anti-doping, ma ogni giorno si sente di atleti trovati positivi. Dov’è l’errore?» (Gabriele Detti, nuotatore, bronzo olimpico nei 400 e nei 1.500 stile libero). LEGGERO «Il nostro è un mondo “leggero”. Ci fa piacere alzare il morale della gente, ma i nostri sacrifici, che pure ci sono, non sono diversi da quelli che fanno altri. Tanti miei amici studiano volentieri: il loro oro è il 30 e lode. Non piangiamoci addosso» (Gregorio Paltrinieri, nuotatore, campione olimpico nei 1.500 stile libero).