Notizie tratte da: Joris Luyendijk, Nuotare con gli squali. Il mio viaggio nel mondo dei banchieri , Einaudi, Torino, pagg. 238, € 18, 11 ottobre 2016
LIBRO IN GOCCE NUMERO 110 ( Nuotare con gli squali) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database in scheda: manca Occupati
LIBRO IN GOCCE NUMERO 110 ( Nuotare con gli squali) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database in scheda: manca Occupati . A Londra il settore finanziario occupa dalle 250 alle 300mila persone. Figli. Nel mondo della finanza inglese c’è una netta distinzione tra chi vede i figli la mattina e chi li vede la sera: quelli che lavorano in tandem con “i mercati” devono alzarsi prestissimo per essere operativi all’apertura delle Borse, e rientrano quindi nella categoria di chi vede i figli la sera. L’altra metà del mondo finanziario opera indipendentemente dai mercati, come nel caso dei consulenti legali e degli esperti in fusioni e acquisizioni. Loro possono portare i figli all’asilo la mattina, ma lavorano fino a tardi la sera. Realtà. «La triste realtà in finanza è che forse un 5 per cento degli operatori fa i soldi veri. Il resto guadagna piú dei suoi pari livello quanto a istruzione in altri settori, ma lavora anche piú ore. Funziona cosí, io sto alla mia scrivania e guardo il mio capo. Ha i milioni in banca, il jet privato, automobili, un hotel sul Mediterraneo… e io mi dico, non è mica tanto piú in gamba di me. Eppure lui ha un sacco di soldi e io no. Perché? Cosí firmo il contratto per un altro anno, in attesa della grande occasione. È cosí nella City. Il 95 per cento di noi sa che sono pochissimi a guadagnare tanto, ma ce li hai davanti agli occhi tutto il giorno, a un palmo di naso, e ti si ficca in testa l’idea che potresti esserci tu al loro posto» (la comune opinione degli operatori finanziari della City). Barzellette. Barzellette dell’ambiente finanziario. «Cosa farebbe un consulente della Goldman se avesse cinque milioni di dollari? Chiederebbe che fine hanno fatto gli altri»; «Gli economisti sono stati bravissimi, hanno previsto sette crisi su tre». Armi. L’economista Matthew Hancock (ex Banca d’Inghilterra) e il sondaggista Nadhim Zahawi raccontano che nel 2008, dopo il fallimento di Lehman Brothers e la crisi, i banker facevano scorta di armi, «pronti ad asserragliarsi nei bunker in vista del crollo della società civile». Carriera. Gli incarichi nell’organigramma delle banche di investimento seguono questo iter: i neolaureati ventiduenni iniziano come analisti, poi associati, ma chi resiste diventa presidente attorno ai trent’anni. Tre o quattro anni dopo saranno «Director» o «Senior Vice-President», e poi a seguire «Managing Director» (Md). Ma solo chi occupa una posizione organizzativa superiore all’Md ha realmente in mano la banca. Il capo dei capi è l’amministratore delegato. Presidente. Nella primavera del 2012 un certo Greg Smith scrisse un articolo pubblicato nella pagina dedicata ai commenti del «New York Times» intititolato: Perché lascio Goldman Sachs. Smith era un executive director, come vengono definiti i presidenti in Goldman Sachs. I giornalisti di tutto il mondo gongolarono: uno dei vertici della banca aveva cantato, denunciandone gli abusi e lo sprezzo per i clienti. Le rivelazioni di Smith erano certamente scioccanti, ma non era uno dei massimi dirigenti della banca. In Goldman Sachs ci sono centinaia di executive director. Secchioni. I quant, abbreviazione di analisti quantitativi, quelli che programmano e realizzano i complessi modelli finanziari che sono alla base del sistema bancario, formano una casta a parte. Normalmente hanno una laurea in matematica, fisica teorica o in chimica e si definiscono «una congrega di secchioni». Animali. Risposte dei lavoratori impiegati nel settore finanziario alla domanda Se lei fosse un animale, quale sarebbe?: «il guardiano dello zoo» o «un cane che ama essere preso a calci» (addetti alle aree organizzative); «api o formiche, impegnati in un’attività che in sé per sé non ha senso, ma è indispensabile in un’ottica superiore» (un product controllor che verifica i profitti dei trader); «scimpanzé maschi beta: esistiamo perché altri raggiungano i loro obiettivi» (un addetto alle risorse umane).