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 2016  ottobre 07 Venerdì calendario

A VOLTE RITORNANO: LE VECCHIE LIRE SONO ANCORA UN TESORO


Mia cara lira quanto mi manchi. Non si tratta di un’operazione nostalgia ma di una cosa molto seria. Parliamo del ritorno alla conversione dalle lire all’euro. Nei primi nove mesi del 2016, secondo i dati diffusi da Banca Italia, sono state cambiate 4.650.150.000 lire, pari a quasi due milioni e mezzo di euro (2.401.602).
A far riaprire gli sportelli della tesoreria, la sentenza della Corte Costituzionale che lo scorso anno ha dichiarato illegittima la norma che anticipava dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011 il termine di conversione delle lire in euro.
Due mesi di tempo durante i quali molti risparmiatori avevano presentato richiesta per poter cambiare le banconote (fuori tempo massimo), incassando un no apparentemente definitivo. E proprio per loro la conversione è stata riattivata. In questa occasione sono state applicate regole ferree: solo chi ha potuto documentare di aver richiesto il cambio entro febbraio 2012, con mail e documenti cartacee, ha potuto cambiare le lire.
In testa alle Regioni c’è la Campania: nella sede napoletana di Banca Italia sono stati convertiti 996 milioni di lire, al secondo posto, i 650 milioni della filiale genovese e i 400 milioni di Milano. In città come Aosta e Campobasso le lire recuperate ammontano a meno di dieci milioni mentre in Puglia sono stati riconsegnati appena due milioni e mezzo di lire.
Ci sono anche storie di cronaca, come il signore di La Spezia, che si è ritrovato un tesoretto di ben 500 milioni di lire, «cambiate» qualche settimana fa. Un caso isolato, poiché la maggior parte delle conversioni riguardano cifre che ammontano a poche migliaia di euro. Frutto di modesti risparmi dimenticati nei cassetti e ritrovati a distanza di tempo. Ma c’è anche un altro dato curioso: secondo Bankitalia all’appello mancherebbero ancora quasi due miliardi e mezzo di vecchie lire. Anche se, spiegano dagli uffici, «siamo consapevoli che una parte non sarà mai recuperata». Ma che fine fanno le banconote ritirate? Ormai logore, vengono distrutte dalla Banca d’Italia. Per quanto riguarda il recupero delle monete, invece, il compito di farle «sparire» tocca alla Zecca.