Emilio Deleidi, Quattroruote 10/2016, 4 ottobre 2016
UN UOMO SOLO (RESTA) AL COMANDO
[Bernie Ecclestone]
TUTTO passa. Piloti, campioni, macchine vincenti. È la legge spietata dello sport, che macina eroi trasformandoli in ex, più o meno dimenticati. Tutti passano, ma non lui. L’immutabile Bernie. Rughe come canyon che gli solcano il volto? Frasi pronunciate a volumi appena percepibili? Non conta nulla. Perché Bernie è più solido dei Rolling Stone: Mick e Keith, appena più che settantenni, sono ragazzini, in confronto a lui, ottantaseienne. Che resta saldo sul ponte di comando, anche quando a cambiare sono i padroni della Formula 1. La storia è recente: dopo che per un decennio in cui la proprietà del Circus, ottenuta in maniera non proprio limpida (cosa per la quale Ecclestone è finito sotto processo in Germania e ha pagato una multa milionaria), è stata del fondo CVC Capitals, una quota di minoranza (il 18,7%, per un investimento di 746 milioni di dollari) è finita nelle mani della Liberty Media Corporation. Che, presto, acquisirà il controllo completo del business, valutato 8 miliardi di dollari. Si tratta di un colosso con interessi in svariati campi, dalle squadre di baseball (gli Atlanta Braves) allo streaming di musica in India, ma focalizzato in particolare sulla comunicazione (con i gruppi Time Warner e Viacom, testate come Time, People, Sports Illustrated e, soprattutto, con il colosso televisivo Discovery Communications). Liberty Media ha già indicato come prossimo chairman della F.l Chase Carey, ma Bernie resterà al suo posto per altri tre anni, arrivando dunque alla soglia dei 90. E, in fondo, è logico che sia così. Perché nessuno ha la sua esperienza nel condurre un business miliardario di questa portata, che lui stesso ha creato. Potrà non piacere a molti come personaggio, ma se la F.l è diventata ciò che è oggi, come professionalità e qualità degli attori, il merito è soprattutto suo. Che ha saputo mediare in un mondo ad alto tasso di conflittualità, smussando i tanti vezzi delle primedonne e portando benefici economici ingenti a tutti.
Emilio Deleidi
NASCE a Bungay, un paesino del Suffolk (GB), il 28 ottobre 1930: papà è un pescatore, mamma casalinga.
A16 anni lascia gli studi e inizia a lavorare a un distributore di benzina.
Attirato dalle gare, ma pilota mediocre, diventa manager di driver (Stuart Lewis, Rindt).
Nel 1972 rileva la Brabham ed entra in F.l, diventando presto leader della Foca, l’associazione dei team.
Da allora cura gli aspetti finanziari della F.l. trattando con circuiti e tv e gestendo la ripartizione dei soldi tra i team.