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 2016  ottobre 01 Sabato calendario

VOGLIO DARE IL BUONGIORNO AL MIO AMORE– [Alessandra Mastronardi] Alice Allevi? Poteva essere solo lei, Alessandra Mastronardi

VOGLIO DARE IL BUONGIORNO AL MIO AMORE– [Alessandra Mastronardi] Alice Allevi? Poteva essere solo lei, Alessandra Mastronardi. Stessa età, forte somiglianza, imbranataggine al top per entrambe. Per dire: la protagonista dei bestseller di Alessia Gazzola è una che cade dai tacchi, sbatte, si fa male. L’attrice che la interpreta nella serie tv L’Allieva (su raiuno, ogni martedì), uguale. Tanto che sul set non hanno avuto bisogno di trucchi: i lividi della pasticciona alice, specializzanda in medicina legale, sono quelli veri di Alessandra. Entrambe, a trent’anni, sono davanti a scelte importanti in amore e nel lavoro (e vedremo chi riuscirà ad affrontarle). Come tante giovani donne. Dolore, omicidi: ci ha pensato bene, prima di interpretare Alice? «Come no! ma qui siamo in una fiction rai, non su CSI. In una commedia con un giallo da risolvere, non in un noir di Patricia Cornwell. C’è più Bridget Jones che Kay Scarpetta. A dire il vero, la produzione aveva chiesto a me e al mio collega Lino Guanciale di assistere a un’autopsia vera. Ma abbiamo detto no». Un coraggio pari a zero. «Non ce la siamo sentita. In compenso, per tutta la durata delle riprese ci siamo fatti seguire da un medico legale che ci ha spiegato il suo lavoro. Ma come fa? non potrei mai, finirei per farmi coinvolgere troppo». Sviene alla vista del sangue? «No. Sono forte soprattutto con gli altri. Se qualcuno accanto a me soffre, non cedo. In quanto a me, non chiedo aiuto. Preferisco eclissarmi». Com’è stata selezionata per L’allieva? «Con il metodo classico: un provino. Il primo era andato così così, quel giorno non mi sentivo bene. Il secondo, invece, l’ho girato con Lino Guanciale e mi sono divertita tantissimo. Non avevo letto i romanzi di Alessia Gazzola, li ho scoperti in quest’occasione. Non amo i gialli, ma questi sono diversi, più leggeri». Somiglia molto ad Alice. Anche lei ama fare shopping? «E quale donna non lo fa? Da ragazzina ero un pericolo: arrivavo alla cassa dei grandi magazzini con le braccia cariche di vestiti. Ora invece entro, provo, e non compro. Mi faccio le coccole così. Meglio». Alice è indecisa tra due uomini. Lei quale sceglierebbe? «Me lo sono chiesta ma non ho la risposta. Insieme, Claudio Conforti e Arthur Malcomess sono l’uomo ideale. Claudio è bello come il sole, affascinante, spesso sgradevole, ed è anche il capo di Alice. Arthur è affettuoso, ma il lavoro da reporter lo porta sempre lontano. Manca la quotidianità. La serie racconta proprio l’incertezza di Alice». Lei invece una scelta l’ha fatta. Si è appena trasferita a Londra. «Da 5 anni ero pendolare per amore: il mio compagno, l’attore irlandese Liam McMahon, viveva già a Londra. Volevamo provare la quotidianità, darci il buongiorno e la buonanotte. Sta andando bene». Prima abitava da sola. Una bella differenza. «Era arrivato il momento di cambiare. Avevo le mie abitudini, ma per vivere insieme bisogna ammorbidirsi. Ora lo consiglio a tutte le coppie: convivete, prima di sposarvi». Che cosa le manca dell’Italia? «Tutto. Il colore dei palazzi di Roma, la generosità della gente. Sono arrivata in pieno caos Brexit: il panico. Chiamavo mia madre: oddio, è crollata la sterlina, oddio metteranno un tetto agli stranieri. Ora è tutto più calmo, chissà. In ogni caso, ho tenuto l’appartamento a Roma. Un piede qua, un piede là». Quest’anno ha compiuto 30 anni. Il bilancio personale? «A dire il vero, ho cominciato a farlo a 28. Da due anni mi guardo allo specchio e mi interrogo. Posso dire che sono contenta. Sono molto soddisfatta di chi sono e dove sono. Forse mi vedevo già sposata ma arriverà quel momento, senza fretta». Qualche tempo fa ci aveva detto che considerava I Cesaroni la sua università. Ormai sarà ben oltre. «Nel mio lavoro non si finisce mai di imparare. Quando mi hanno scritturato per interpretare Eva avevo appena finito il liceo, e mi ero iscritta a Psicologia. Oggi la farei in modo diverso. Per Eva ho interrotto l’università. Mio papà, che ha due lauree, non l’ha presa benissimo. Ecco, se penso a un obiettivo per il futuro è riprendere gli studi. Magari passando a un altro settore, forse Storia dell’arte. Ma ricomincerò a studiare. Questa è un’altra scelta importante. Vedete che non sono Alice?».