varie, 3 ottobre 2016
ARTICOLO BALOTELLI LUNGO PER LA VERITA’
Mario Balotelli ha imparato a sorride quando segna, a ringraziare il pubblico e a dispensa consigli ai compagni. Sbarcato a Nizza, l’attaccante ha ricominciato a segnare e con i suoi 5 gol in tre partite ha portato la sua squadra al primo posto in classifica. E, allo stesso tempo, sembra non essersi scordato come si fa il bullo: nell’ultimo turno di Ligue 1, dove s’è fatto ammonire per essersi tolto la maglietta e per aver accennato una reazione alle provocazioni di un avversario. Una nuova rinascita, l’ennesima, con gli stessi dubbi di sempre. «Questo è solo l’inizio» ha scritto su Instagram postando una foto che ritrae il suo inchino al pubblico di Nizza dopo la seconda doppietta in campionato. «Solo l’inizio» è promessa che suona come una minaccia, visti i precedenti.
STATUE All’ingresso della casa bresciana di Mario Balotelli c’è una statua che lo ritrae a grandezza naturale, in posa da culturista, nell’esultanza plastica dopo il secondo gol alla Germania agli Europei 2012. «Di faccia non mi somiglia molto», dice lui.
BARWUAH Nato a Palermo il 12 agosto 1990, da genitori ghanesi, i Barwuah, Mario ha seri problemi di salute nei primi due anni di vita per una malformazione intestinale.
FRATELLI Nel 1992 il Tribunale dei Minori lo affidò a una famiglia di Concesio, Brescia, dove trovò anche tre fratelli: Cristina, giornalista di Radio24, Corrado e Giovanni, che gli fanno da manager. Ha anche tre fratelli naturali: Enock, Abigail e Angel Barwuah.
RECORD A 15 anni l’esordio in C1 col Lumezzane (è il più giovane calciatore nella storia della serie C), a 16 la Primavera dell’Inter, a 17 la prima squadra.
ESORDI Nel dicembre 2007, allora 17enne, all’esordio in Coppa Italia, segna una doppietta alla Reggina; al Manchester City doppietta alla prima partita;. nel gennaio 2013 al Milan di Massimiliano Allegri inizia con la solita doppietta in campionato;
nell’estate 2014 torna in Premier League, al Liverpool, e segna al Ludogorets nei preliminari di Champions League.
MILIONI Stipendio attuale di Balotelli: 6 milioni di euro netti a stagione (in Inghilterra erano 90.000 sterline alla settimana).
NUMERI 45: il numero di maglia indossato da Balotelli dai suoi esordi. Ha cambiato per la prima volta a Nizza: ora ha il 9.
PERCENTUALI «Il Pallone d’oro? È un trofeo che avrei potuto già vincere, ma lavorando bene e allenandomi seriamente, potrei ottenerlo in 2-3 anni. La mia capacità di allenarmi è passata dal 10% all’80%. È da poco che ho iniziato a lavorare seriamente» (dopo i primi due gol con la maglia del Nizza).
RAGIONIERE Si è diplomato in Ragioneria con il minino dei voti, 60 su 100.
TERRA Alla fine di Inter-Barcellona (3-1 in Champions) getta con stizza la maglietta a terra.
WHY La t-shirt con la scritta «Why always me?», sfoggiata dopo un gol col City nel derby di Manchester.
ATTENZIONI «Alla fine, pur fra qualche eccesso, non penso di meritare tutte queste attenzioni, nel bene e nel male. Si è creato questo personaggio, non mi è permesso di fare niente in più e in meno. Non sono ipocrita: ci resto male quando finisco sui giornali se combino qualcosa, ma non mi piace nemmeno quando si esagera in positivo. Balotelli segna due gol? Un fenomeno. Vorrei essere solo un calciatore come gli altri, magari un po’ più bravo degli altri».
MOHICANI A proposito della cresta: «Io e mio fratello Enoch abbiamo portato la cresta fin da piccoli. Ci piaceva la storia dei condottieri mohicani...».
MELA Silvio Berlusconi che lo bolla come una «mela marcia» dopo che il fratello Paolo lo aveva definito «il negretto di famiglia».
OPPOSTO Mino Raiola, il mio procuratore, per fargli fare le cose gli dice l’opposto.
COPERTINE/1 Il 1º novembre 2012 la rivista Time gli dedica la copertina dell’edizione internazionale. Titolo: The Meaning of Mario. «E pensare che nemmeno volevo farla, quell’intervista. Mi chiamò Raiola e io risposi: Mino io non so neanche chi siano questi del Time, non la voglio fare. Mi sgridò: “Sei pazzo, saresti il primo calciatore sulla loro copertina”. Solo con il tempo mi sono reso conto quello che ha significato realmente».
COPERTINE/2 Nell’ agosto 2013 la rivista statunitense Sports Illustrated gli dedica la copertina definendolo “The most interesting man in the world” (l’uomo più interessante al mondo).
FISCHI Fischiatissimo in tutti gli stadi dove mette piede. «Il giorno in cui non mi fischieranno mi preoccuperò: significa che non faccio più paura... Accetto i fischi, non mi creano problemi».
BUU È stato oggetto di cori e buu razzisti in varie occasioni: «Fanno buu per la mia pelle quando sono un avversario e poi quando vesto la maglia Azzurra gli stessi mi chiedono di segnare?
AMORE Mario Balotelli che si lamenta su Twitter: «Che ho fatto di male io per non aver mai provato il vero amore nella coppia?». Tra le sue fidanzate del passato c’è Raffaella Fico, con cui ha messo al mondo una bambina di nome Pia, riconosciuta solo dopo la prova del Dna. Altra fidanzata storica stata Fanny Neguesha.
MEDAGLIETTE Porta sempre al colo una medaglietta. Gliel’ha regalata la madre. Sopra c’è scritto «Professionalità, umiltà, impegno».
MARADONA Quand’era bambino la mamma gli regalò una videocassetta sulla carriere di Maradona: Balotelli racconta sia questo uno dei segreti della sua infallibilità dal dischetto.
MAMMA Balotelli che, dopo la semifinale vinta contro la Germania agli Europei del 2012, corre ad abbracciare la mamma commossa in tribuna.
ESULTANZE Balotelli, che non esulta mai dopo un gol. «Ammetto, quando la polemica sulle mie mancate esultanze divenne fastidiosa, io segnavo e non esultavo apposta, per non darla vinta a chi si faceva problemi su questa cosa», ha spiegato quest’estate.
FUMO Beccato a fumare in più di un’occasione.
PUNIZIONE Tra i tatuaggi ce n’è uno recita «I am the punishment of God. If you had not committed great sins, God would not have sent a punishment like me upon you» (Sono la punizione divina, se tu non avessi commesso gravi peccati, Dio non avrebbe inviato una punizione come me su di te).
GARIBALDI «Ciao Nizza, mi manda Garibaldi» (così, annunciando su Instagram il suo passaggio al Nizza).
EROE Il quotidiano francese l’Équipe nella stessa settimana gli ha dato 2 in pagella per l’indolenza esibita in Europa League e poi lo ha definito «un eroe» per la doppietta in Ligue 1 contro il Monaco.
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Spalla Raiola
Mino Raiola di mestiere fa il procuratore calcistico, è milionario, conosce 8 lingue «e non ne parlo bene nessuna». Dice «guarizione» invece di guarigione e trasforma «incredibile» in «incredibilità». Raiola è il procuratore di Mario Balotelli – oltre che di Ibrahimovic, Pogba, Donnarumma, Matudi, ecc. –
e vive a Monaco, e si dice che sia anche per questo che SuperMario ora giochi al Nizza, perché così è vicino e lo può controllare meglio. Raiola è originario Angri, i suoi genitori emigrarono in Olanda, ad Haarlem, dove aprirono un ristorante chiamato Napoli. Da qui la leggenda che lui abbia iniziato come pizzaiolo. Da ragazzo giocava a calcio, e sostiene di essere stato anche bravo, poi decise di fare l’avvocato, ma diede solo pochi esami in Legge («Su certi aspetti legali ancora oggi non ascolto nessuno»). Ha passato gli ultimi anni a difendere e tentare di rilanciare Balotelli, che tratta come un figlio: «Mario è pazzerello, ma gli perdoni tutto perché è un bravo ragazzo. Un giorno mi chiede la Bentley in prestito e io: Mario, fai il bravo, fila. Segna due gol al Marsiglia e poi ne riparliamo. Ovviamente me ne dimentico. Qualche tempo dopo mi chiama mia moglie: C’è qui Mario, te lo passo. Sento il vocione: Mino, le chiavi... E io: Le chiavi di che? E lui: Della Bentley, ho fatto due gol, no? Gliele ho date. Poi, facendo retromarcia allo Yacht Club, ha preso un palo. Mi ha chiamato, col vocione: Mino, scusa... Con lui non riesco ad arrabbiarmi». Se la prende molto invece con chi non valorizza il suo assistito, come Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, che quest’estate aveva deciso di metterlo fuori squadra: «Dire che è stato scorretto è dire poco: è stato un pezzo di merda».
E Raiola è felice di avere molti nemici. «Ferguson dice di non aver mai odiato nessuno tranne me. È un grande complimento. Se non hai nemici, non hai lavorato bene. Le cose normali le fanno tutti. Io muovo l’aria. Muovo i sogni. E ogni tanto faccio incazzare qualcuno».
«Balotelli ha i demoni in testa. Se si allenasse al 50% rispetto agli altri, sarebbe tra i più forti al mondo. Potrei scrivere un libro di 200 pagine sui miei due anni all’Inter con Mario, ma non sarebbe un romanzo drammatico, piuttosto una commedia, perché è un ragazzo divertente» (José Mourinho).
«Se avesse giocato con me 10 anni fa probabilmente gli avrei dato un cazzotto in testa. Io non parlo con lui ogni giorno altrimenti avrei bisogno di uno psicologo, ma ogni tanto sì perché non voglio che perda la sua qualità» (Roberto Mancini nel 2012, quando allenava Balotelli al Manchester City).
«Mario non è un campione, è un giocatore che ha i colpi. Gli ho detto che se vuole diventare quello che pensa deve vivere nella realtà e non in una visione virtuale. Gli ho voluto bene e gliene voglio tuttora, ma deve percepire la realtà e non creare il proprio mondo parallelo» (Cesare Prandelli).
La proprietà pensava di trasformare un azzardo da 16 milioni di sterline in una superstar da 50 milioni. Balotelli non era quello che stavamo cercando. Quello che ci serviva non era solo un bomber, ma un attaccante che facesse pressing a tutto campo e lui questo non lo fa» (Brendan Rodgers).