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 2016  ottobre 01 Sabato calendario

ALVES E IL CAGLIARI: «MI MANDA CR7» – Fabio Pisacane lo chiama «The King». La tifoseria lo osanna con ovazioni e il coretto «Bruno-Bruno-Bruno»

ALVES E IL CAGLIARI: «MI MANDA CR7» – Fabio Pisacane lo chiama «The King». La tifoseria lo osanna con ovazioni e il coretto «Bruno-Bruno-Bruno». La storia del quarto campione d’Europa che veste il rossoblù dopo Riva e Albertosi (Roma, 1968) e Katergiannakis (Grecia, Portogallo 2004), è appena sbocciata, ma ha già un Dna: Bruno Eduardo Alves Regufo ha l’anima del leader. «Sono felice che i compagni seguano i miei consigli, ma sono uno come gli altri. Io capitano? No, il mio capitano è Storari. Cagliari ha molti leader, diamo tutti il massimo, io metto esperienza e motivazioni». E anche, a quanto ci risulta, un consulente doc... «Sì, è stato Cristiano Ronaldo a dirmi che Cagliari era la scelta giusta e la Sardegna il posto ideale per viverci. Sì, mi ha spinto a dire sì alla società. E mi ha ricordato quanto siano importanti in Italia i difensori di personalità. Poi, nell’incontro di Londra di giugno, mi hanno colpito il progetto del presidente Giulini e le parole forti del tecnico Rastelli». Da Istanbul a Cagliari è comunque un bel balzo. «Il Poetto mi ricorda Pòvoa da Varzim, in Costa Verde, la mia città natale. Sono sempre più convinto di aver scelto bene. Con mia moglie Rute e i nostri figli Adriana, Leonardo ed Edoardo siamo contenti di essere qui: avere la spiaggia vicino ci fa stare meglio. Ho trovato la serenità che cercavo». A proposito di CR7, qual è il vostro rapporto? «Giochiamo assieme fin dall’Under 21. Cristiano ti sprona, ha carattere e grinta, è molto facile giocare con compagni così forti». Che ricordi ha portato dalla Francia? «Meravigliosi, una gioia incredibile. Ha trionfato un gruppo strepitoso. Non dimenticherò mai quel titolo». E il c.t. Santos, nonostante i 34 anni, la chiama ancora. «Sì, e sono orgoglioso di poter dare ancora una mano. Giochiamo con Andorra e Far Oer, guai a pensare siano match già vinti». Dopo la sosta trova Joao Mario con l’Inter. Qual è l’sms? «Campione eccezionale, ha tecnica e testa, una pedina decisiva». Chi altro le ha detto che il Cagliari era la scelta giusta? «Mi ha incoraggiato anche Nenè. Ha fatto grandi cose in Portogallo (2008/09, capocannoniere con il Madeira, ndr). Lo seguo nello Spezia». Che idea si è fatto della A dopo 6 gare? «Campionato tattico, livello molto alto, con forti pressioni. Dopo Roma, Atalanta e Samp abbiamo avuto sensazioni positive. Contro Bologna e Juventus abbiamo commesso degli errori. Ma la squadra è giovane, ama giocare al calcio e può solo migliorare. Il 4-0 di Torino è una lezione che ci servirà: sappiamo cosa non fare contro le big». Qual è il voto per Ceppitelli, Capuano, Salamon? «Mi trovo bene con tutti, sono giovani con un grande futuro. Incrociamo grandi attaccanti, da limitare con una difesa collettiva. Siamo concentrati e uniti: il nostro scudetto è una salvezza tranquilla». La prossima sfida sarà contro il Crotone. Sensazioni? «Partita difficile. Vogliamo vincere, ma dobbiamo rispettarli, senza pensare alla classifica. È uno scontro diretto, serve la mentalità giusta».