Giordano Tedoldi, Libero 25/9/2016, 25 settembre 2016
FAMA DA IDRAULICO
Nell’opera buffa italiana (e sottolineiamo italiana, perché noi siamo sempre i primi in tutto), da Mozart a Rossini a Donizetti, il ruolo del truffatore per eccellenza era quello del notaio. Una figura che, un po’ modificata, riapparirà più tardi nell’Azzeccagarbugli manzoniano, che però da pomposo notaio è diventato sofistico avvocato.
Se oggi esistesse ancora un’opera buffa, o un romanzo storico (e di costume) carico di personaggi immortali come i Promessi Sposi, siamo certi che quel carattere sarebbe assunto, con rispetto parlando per la categoria, da un idraulico. Già, mica facile essere idraulici, oggi. Se si fa una ricerca su Google, in qualunque città, da Milano a Roma a Palermo, per cercare un professionista delle tubature, escono risultati come www.idraulicoeconomico. com, www.idraulico-onesto. net, per non parlare dei vari forum che si occupano di piccoli guai casalinghi, dove le sezioni dedicate alla ricerca di un idraulico sono tra le più nutrite, e quando un utente riferisce di averne trovato uno rapido, economico e cosa non secondaria bravo, viene salutato dagli altri partecipanti come chi avesse avvistato un unicorno.
I buffi nomi che gli stessi idraulici danno ai loro siti ci rivelano che la categoria è consapevole di essere considerata, popolarmente e certo ingiustamente, a rischio fregatura. L’onestà dovrebbe essere, come dicevano i politici della prima repubblica (ma ancora alcuni della seconda), un “prerequisito” o una “precondizione”, e fa ridere vedere un lavoratore che la sbandieri come un punto d’onore. Però se esiste una battuta di Woody Allen che dice: «Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico di domenica», vuol dire che l’idraulico è una maschera buffa internazionale, un archetipo.
Maschera buffa, e a volte alquanto salace. Perché magari adesso anche nel solitamente reazionario mondo del porno si saranno aggiornati, ma fino a qualche tempo fa, non c’era filmino hard, ma nemmeno commedia sexy all’acqua di rose, in cui a un certo punto, tra una collegiale, un’infermiera, una casalinga, non spuntasse l’idraulico nerboruto per riparare la doccia o lo scarico del wc, immancabilmente vestito di salopette jeans e scatola degli attrezzi, subdola allusione a ben altri arnesi. Ma quello che ci fa in certo modo solidarizzare con la categoria, è che immaginiamo di essere noi stessi, magari, idraulici, e dover vivere con il peso di tutta questa leggenda, a metà tra Casanova e Arsenio Lupin. E se fossimo semplicemente delle persone qualunque, con una discreta abilità a sturare lavandini e a maneggiare chiavi inglesi? Dovremmo comunque rassicurare il cliente, dirgli: «Guarda, tua moglie non corre alcun pericolo», pur se costui fosse vedovo, e naturalmente, già al telefono: «Tranquillo, non ti chiederò trecento euro per sostituire il rubinetto adducendo che era un modello antico e di pregio e che l’ho dovuto reperire su eBay da un seller siberiano».
Certo, come nell’opera buffa per i notai e gli avvocati, anche oggi per gli idraulici un pizzico di verità in queste caricature c’è. E magari anche qualche sprovvedutezza dei clienti. Chi si affiderebbe al primo sito di pronto intervento idraulico per riparare anche un minimo guasto? La procedura giusta, si sa, è chiedere agli amici, che quasi sempre, ti parlano di un idraulico «onesto, bravissimo, velocissimo», ma che non sentono dal 1981. E ti danno il numero, che è un fisso e senza prefisso. E risponde un avvocato o un notaio. E il rubinetto fa tac, tac, tac.