Mauro Zanon, Libero 25/9/2016, 25 settembre 2016
C’È ARIA DI TRIONFO LE PEN E LA GAUCHE FA GIÀ LE VALIGIE
«Si Marine
prend le pouvoir, je quitte la France» è la frase più in voga del momento a Saint-Germain-des-Prés, nelle terrazze dei caffé, nelle librerie pensose del Quartiere Latino e nei salotti tv della Francia che sta dalla «parte giusta». Lo ha detto mercoledì il cantante Enrico Macias, «me ne vado in Svizzera, in Corsica (sic) o Israele», e lo ha detto anche Laurent Ruquier, presentatore star della fascia serale con il suo programma «On n’est pas couché», il talk-show preferito del ceto medio riflessivo. «Se il Front national vince nel 2017, me ne vado», ha dichiarato Ruquier a Télé-Obs, esprimendo la sua indignazione per il lavoro di un suo collega di Canal+, Cyrille Eldin, che aveva osato scherzare con Marine in un reportage: «È molto grave che nessuno si scandalizzi». Ma ad aprire la sfilata degli indignados antilepenisti della sinistra radical chic parigina è stato Jean-Marie Gustave Le Clézio, Nobel per la letteratura nel 2008, che in un’intervista rilasciata lo scorso anno al settimanale argentino Revista Ñ già manifestava la sua «inquietudine» per l’ascesa del partito della Le Pen, diceva di «non comprendere i francesi» e di essere pronto a «restituire il passaporto» in caso di vittoria del Fn nel 2017. «Quando vedo il Fn crescere nei sondaggi, mi sento più mauriziano (abitante delle isole Mauritius, ndr) che mai. Non capisco i francesi», ha dichiarato il cocchino delle belles lettres parigine, che ha recentemente accusato di «islamofobia» Michel Houellebecq per il suo «Soumission».
La lista degli intellò professionisti dell’«antilepenismo ordinario», come lo ha definito lo storico delle idee Pierre-André Taguieff, è lunghissima. Guy Bedos, umorista e intellettuale organico alla sinistra, ha dichiarato che si «rifugerà» in Algeria qualora Marine riuscisse a salire all’Eliseo. Olivier Py, direttore del Festival di Avignone, appuntamento fisso per la sinistra chic, aveva minacciato di partire nel 2014 se il nuovo sindaco fosse stato in quota Fn: «Non vedo altra soluzione». Yannick Noah, tennista e cantante vicino alla gauche e in particolare al presidente della Repubblica, François Hollande, ha scritto addirittura una canzone, «Ma colère», per gridare la sua indignazione per l’ascesa di Marine e del suo partito, dicendosi orgoglioso di essere «la bestia nera del Fn» e ovviamente pronto a «lasciare il Paese» in caso di vittoria frontista la prossima primavera. Nagui, showman della fascia diurna e idolo della Francia nazionalpopolare, ha dichiarato che con il Front national al potere non avrebbe altra scelta se non quella di «abbandonare la Francia». Patrick Bruel, cantante simbolo della Francia pop, non è ancora sicuro di lasciare il Paese in caso di vittoria di Marine Le Pen, ma di certo non si esibirà mai in una città con una giunta Fn. Sicuri dell’esilio autoimposto sono invece Anthony Delon, figlio di Alain, e Akhenaton, rapper pseudo-ribelle delle periferie, convertitosi all’islam nel 1993, che paragona Marine Le Pen ad Adolf Hitler: «Se attaccano la nostra integrità fisica, non esiterò a entrare nella resistenza per proteggere i miei cari». Dando un’occhiata ai sondaggi, in effetti, gli indignados della gauche caviar fanno bene a preoccuparsi. E magari iniziare già a scegliere la compagnia aerea più conveniente per lasciare la Francia.