Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 19/9/2016, 19 settembre 2016
IL CORDOGLIO MASSONICO PER CIAMPI E QUEL MESSAGGIO SUI RITMI DELLA NATURA
A l netto di voci, sospetti, illazioni e insulti salviniani, Carlo Azeglio Ciampi è stato un “grande uomo” anche per i massoni del Goi, il Grande Oriente d’Italia, la principale obbedienza nel nostro Paese con più di 20mila fratelli. Ciampi era di Livorno, dove ci sono ben sette logge del Goi, e la notizia della sua morte è arrivata a ridosso del XX Settembre, quando i massoni del Grande Oriente celebrano l’Equinozio d’Autunno e la breccia di Porta Pia del 1870, simbolo dell’Italia unita e laica. Quest’anno, poi, le tradizionali iniziative dell’ultimo fine settimana, al Vascello sul Gianicolo a Roma, sono state dedicate ai 70 anni della Repubblica Italiana. Ma torniamo a Ciampi. Pur precisando che la voce di Ciampi massone è solo “una leggenda metropolitana”, il Goi per bocca dal Gran Maestro Stefano Bisi ha ricordato l’ex capo dello Stato morto a 95 anni.
Ha detto Bisi: “Ciampi per noi massoni che abbiamo profondi valori e crediamo nei simboli, è stato un grande uomo al servizio del suo Paese. Ciampi nel corso della sua vita ha sempre guardato alla massoneria e al Grande Oriente d’Italia con profondo rispetto per il ruolo storico svolto dalla Libera Muratoria non solo nel periodo risorgimentale”. Sul sito del Goi, il cordoglio per Ciampi è stato completato dal video del messaggio di fine anno del 2003, dal Quirinale. In particolare, i massoni hanno evidenziato l’invito di Ciampi ai giovani a vivere “in armonia coi ritmi della natura”, anche alzandosi all’alba per ammirare “il miracolo del risveglio”. Nella filosofia naturalista dei massoni, l’alba, ossia il sole che sorge a oriente, è il caposaldo del loro simbolismo esoterico: “Come il sole appare in oriente per dar principio al giorno e illuminare la terra, così il Venerabile siede all’oriente per dirigere i lavori e illustrare la loggia istruendo i fratelli con il lume della scienza”.
Un lustro fa, infine, Paolo Peluffo, storico collaboratore di Ciampi poi con Monti a Palazzo Chigi, vergò la prefazione di In nome dell’Uomo. Dal Risorgimento alla modernità, il ruolo del Grande Oriente nell’Italia unita, libro scritto da Gustavo Raffi, predecessore di Stefano Bisi alla guida del Goi.
Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 19/9/2016