varie, 19 settembre 2016
OTTO «Non sono un patito delle statistiche non hanno molta importanza per me. Ho 8 punti di vantaggio ma non ci voglio pensare proprio perché senza pensarci sono riuscito a recuperare lo svantaggio» (Nico Rosberg, pilota di F1, della Mercedes, al momento in testa al Mondiale davanti al compagno di scuderia Lewis Hamilton)
OTTO «Non sono un patito delle statistiche non hanno molta importanza per me. Ho 8 punti di vantaggio ma non ci voglio pensare proprio perché senza pensarci sono riuscito a recuperare lo svantaggio» (Nico Rosberg, pilota di F1, della Mercedes, al momento in testa al Mondiale davanti al compagno di scuderia Lewis Hamilton). TRE «Ci sono tre chiavi di lettura per spiegare il momento no. Primo: errori arbitrali e non dipendono da me. Secondo: la sfortuna. Terzo: devo migliorare la situazione, correggere le amnesie della difesa. Su questo punto devo e posso intervenire, ma serve la collaborazione dei miei giocatori» (José Mourinho, allenatore di calcio, del Manchester United). ARCO «Abbiamo un pacchetto forte, nelle prossime gare arriveranno altre novità sulla macchina, insomma continuiamo a lavorare: stiamo tirando l’arco e prima o poi la freccia partirà» (Sebastian Vettel, pilota di F1, della Ferrari, dopo il quinto posto all’ultimo Gp di Malesia). VIRTUALE «Le partite le guardo in tv, so che vado contro i miei interessi, ma quando presi il Napoli e non capivo un tubo di calcio parlai di stadio virtuale. Le partite le vedo molto meglio così, sono andato per 12 anni, ma dalla tribuna del San Paolo non si vede niente» (Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli). TERRITORIO «La Roma è molto Totti. Perché è quello che la rappresenta. Noi per il futuro abbiamo Chiesa e Bernardeschi, cresciuti qui vicino, che incarnano i valori del territorio» (Paulo Sousa, allenatore di calcio, della Fiorentina). TANTISSIMO «Con Messi non c’è nulla di complicato, al contrario. Leo semplifica tantissimo le cose, tanto in campo come fuori. Le assicuro che è un piacere discutere di calcio con Leo. Ne sa tantissimo» (Edgardo Bauza, allenatore di calcio, ct della nazionale argentina). RIMPIANTI «Voglio tornare a sentire la musica della Champions dal campo. E vorrei rigiocare l’ultima partita che abbiamo disputato contro il Barcellona, con la porta spostata di qualche centimetro. Quel palo resta uno tra i rimpianti più grandi della mia carriera» (M’Baye Niang, calciatore, attaccante del Milan). SOLO «La delusione mi deriva dal mancato riconoscimento di ogni merito: sono stato lasciato solo in un minuto, quando credevo di meritare almeno una difesa del mio ruolo dopo 15 anni» (Raffaello Bergamasco, a cui non è stato rinnovato il contratto da ct della nazionale italiana di boxe).