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 2016  settembre 17 Sabato calendario

I TEDESCHI SOGNANO UN GOLD EURO

da Berlino
I tedeschi, e gli europei, non si fidano dell’euro. Che cosa accadrebbe dei risparmi se la moneta europea facesse flop? La Gran Bretagna ha abbandonato l’Ue, e la sua decisione rischia di avere un effetto domino: domani potrebbe uscire la Francia guidata da Madame Le Pen, e che cosa accadrebbe se i grillini anti-euro dopo il Campidoglio conquistassero anche il governo? L’euro diventerebbe carta straccia? Avevano ragione i britannici, che l’euro non l’hanno mai voluto?
In Germania, tre economisti hanno preparato uno studio sul «Gold Euro», una valuta parallela che risolverebbe molti problemi e paure.
Non si tratta di dilettanti, o di provocatori populisti. La proposta è firmata da Thomas Mayer, specialista della Deutsche Bank, Thorsten Polleit, capo del reparto economia della Degussa, e Ulrich van Suntum, professore all’Università di Münster, e la pubblica l’Handelsblatt, il più importante quotidiano economico della Germania.
Se l’Eurozona va a picco, scrivono, il Gold Euro potrebbe servire come moneta d’emergenza e, perché no?, come una soluzione duratura. Un euro d’oro potrebbe entrare in circolazione da subito come valuta parallela. Il loro, avvertono, è un gedankenspiel, un gioco intellettuale, ma giocando si dicono anche cose serie. Il valore sarebbe collegato alla quotazione dell’oro, e ovvierebbe dunque al problema attuale causato dai tassi quasi allo zero decisi dalla Bce di Mario Draghi. L’euro di carta non rende nulla, il Gold Euro aumenterebbe di valore. Si sarebbe al riparo dai pericoli dell’inflazione, incubo storico dei tedeschi.
Ovviamente, potrebbe accadere anche il contrario: una forte perdita se scende il prezzo dell’oro. Gli accordi del 1998, ricordano gli autori, non proibiscono al ministero delle finanze di creare una moneta in oro. Dunque, warum nicht, perché no? Un Gold Euro potrebbe pesare un grammo e al prezzo odierno dell’oro, 1.320 euro per oncia, cioè 31,1034 grammi, varrebbe 38 euro di carta, una moneta da 50 euro avrebbe una quotazione da 1.900 euro. Chiaro che con il Gold Euro non si andrebbe a fare la spesa. Scende il prezzo dell’oro? Nessuna conseguenza se si rimane nell’Eurozona, ma si perde se si va all’estero nei paesi dominati dal dollaro. Il Gold Euro ci metterebbe al riparo dalle manipolazioni di Bruxelles, o dei governi europei tentati dalla Brexit. Come dire, se va male, noi siamo su una scialuppa di salvataggio.
Un ritorno al passato. Il Reichsmark di carta fu polverizzato dall’inflazione dopo la Grande Guerra. Un uovo costava un miliardo al mattino, e sei miliardi al pomeriggio. I salari venivano pagati due volte al giorno, e le mogli degli operai andavano a ritirare la paga con la carriola, una montagna di carta da spendere al più presto possibile. Friedrich Minoux, il braccio destro di Hugo Stinnes, il grande magnate tedesco, proprietario di miniere di carbone e acciaierie, propose di pagare i salari in natura, in base al nucleo familiare del lavoratore. Diamogli quel che ha bisogno, e non carta. Naturalmente nessuno volle seguire il suo consiglio.
Minoux è un personaggio straordinario della storia tedesca, figlio di un sarto, orfano a 15 anni, divenne miliardario nel dopoguerra, non era nazista e neanche comunista, ma aveva il talento di far soldi. E fu lui a proporre come uscire dall’inflazione, e ciò portò alla rottura con Stinnes, che con l’inflazione invece ci guadagnava. Minoux andava contro i suoi interessi: saggiamente, il suo contratto prevedeva uno stipendio di 350 mila marchi all’anno, ma in marchi oro, Goldmark, pari a 120 chili. Minoux, mingherlino, pesava meno di 70 chili, guadagnava sempre di più mentre i tedeschi morivano di fame, e investiva acquistando fabbriche. Oggi potrebbe dare qualche buon consiglio a Mario Draghi e a Frau Angela. Ma finì male: i nazisti lo misero in galera, e lui, nato povero, diventato ricco, morì letteralmente di inedia nel 1945. Quasi una parabola.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 17/9/2016