varie, 16 settembre 2016
MILITARE «Papà era un calciatore, giocava davanti alla difesa nella Serie A della Costa d’Avorio
MILITARE «Papà era un calciatore, giocava davanti alla difesa nella Serie A della Costa d’Avorio. Poi è diventato un militare, non è andato in guerra però è morto di malattia quando io avevo 11 anni. Per questo faccio quando segno il gesto del militare: è per lui» (Franck Kessie, calciatore, centrocampista dell’Atalanta). AMORE «A inizio anno ero negativo. Ero in scadenza di contratto e ho anche pensato: “Magari è l’ultimo anno, poi vado a lavorare”. Ma sono riuscito a liberarmi dei troppi pensieri, sono tornato a divertirmi in bici. A me non piacciono gossip e sentimentalismi, però è giusto dire che mi ha aiutato anche l’amore di Francesca, una ragazza italiana che vive in Austria» (Moreno Moser, ciclista, fresco di bronzo nella cronometro agli Europei di Plumelec). RODIMENTI «Ci rode il c... per la sconfitta. Siamo ancora indietro di condizione, ma ce la stiamo mettendo tutta. Non dobbiamo crearci alibi e nemmeno aggrapparci al fatto che abbiamo cambiato allenatore» (Andrea Ranocchia, calciatore, difensore dell’Inter, commentando la sconfitta in Europa League contro l’Hapoel). CONFUSIONE «Lo vedo ancora un po’ confuso in campo e fuori, ma abbiamo bisogno di lui. Ha talento, aspetteremo che torni al suo meglio» (Paulo Sousa, allenatore di calcio, della Fiorentina, parlando di Federico Bernardeschi, relegato in panchina nelle ultime tre partite). CINQUE «Qui non si hanno cinque partite di fila per dimostrare il proprio valore. Chi gioca di meno deve farmi vedere di voler sfruttare l’occasione» (Luciano Spalletti, allenatore di calcio, della Roma, commentando la prova del giovane centrocampista brasiliano Gerson in Europa League). GAP «Ammetto che non avrei mai immaginato di restare a secco così a lungo: l’anno scorso avevamo colmato almeno in parte il gap con la Mercedes, quest’anno purtroppo non siamo riusciti a chiuderlo. La stagione è stata al di sotto delle aspettative sinora, però non orribile come a volte si sente dire» (Sebastian Vettel, pilota di F1 della Ferrari, che ha vinto l’ultimo GP esattamente un anno a Singapore). GIGANTI «Nel basket mica sono tutti giganti. Io poi sono uno normale. Lasciate stare la statura, con la volontà e il cuore si può arrivare ovunque. Ho giocato e gioco nella Nba con tanti play bassini» (Marco Belinelli, cestista, guardia dei Charlotte Hornets).