Alessandro Carlini, il venerdì di Repubblica 16/9/2016, 16 settembre 2016
FORSE TRUMP È PSICOPATICO MA ANCHE HILLARY
Per i suoi discorsi infuocati Donald Trump è stato spesso paragonato a demagoghi e dittatori. Ora ci sarebbe perfino la prova «scientifica» di questa inquietante somiglianza. Secondo gli studi di un ricercatore di Oxford, Kevin Dutton, e ripresi dal Daily Telegraph, il candidato repubblicano avrebbe tratti psicopatici più marcati rispetto a quelli di Adolf Hitler, che in fatto di efferatezza e instabilità mentale ha pochi rivali nella storia.
Dutton ha sottoposto il tycoon americano e una serie di grandi leader a un test chiamato Psychopathic Personality Inventory Revised (PPI-R), con cui gli esperti giudicano il tasso di eccessi del carattere, eccessi che possono essere anche positivi, come per esempio la capacità di non sentire lo stress o ignorare la paura. In quest’ultima eccelle proprio Trump, che fra l’altro la condivide con alcuni presidenti. I tratti negativi che invece più emergono in molti sono lo scaricare all’esterno le colpe e il non preoccuparsi del futuro. Per non parlare di caratteristiche come il sangue freddo che, quando si arriva in posizioni di leadership, sono in grado di contribuire sia al bene che al male. Certo, la componente di egocentrismo è più o meno ricorrente in tutti e del resto non può mancare in chi si propone come guida. Stando alle ricerche condotte ad Oxford, il punteggio più alto in classifica spetta a Saddam Hussein, che ha totalizzato 189 punti, e «The Donald» arriva quarto, con 171 punti. Hitler invece si ferma prima, un gradino sotto, a 169.
Ma non si «salva» nemmeno l’altro pretendente alla Casa Bianca, la democratica Hillary Clinton, che è undicesima con 152, davanti all’imperatore Nerone (151). In particolare Hillary supera l’Imperatore romano nel fattore definito come «egocentrismo machiavelliano», ovvero la capacità di compiere complessi calcoli politici in funzione della propria affermazione. «È interessante vedere come alla fine i risultati dei test rispecchino pregi e difetti dei due candidati alla guida degli States» ha commentato Dutton. «Entrambi sono piuttosto in alto nella classifica e spetterà agli elettori decidere quali mix di tratti positivi e negativi preferiscono per il nuovo inquilino della Casa Bianca». Alessandro Carlini