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 2016  settembre 14 Mercoledì calendario

“IN MEDICINA BISOGNA FAR NASCERE SALUTE”

Vorrei consegnare la Lesion d’Onore a quei pazienti che stanno cercando. Cercando di cambiare, le loro vite, capendo cosa raccontano il corpo e l’anima, che stanno traducendo il prima in poi, che non stanno “combattendo”, ma conoscendo se stessi e la diversità. Che non fanno soltanto la guerra alle loro cellule o al proprio dolore ma scoprono, per sapere di più sulla sofferenza e sulla paura, sui cambiamenti del vivere e star bene. Vorrei far sapere ad essi che la prima medicina sono proprio loro, il vero buon “primario” siamo noi, che le prime cure nascono da un’idea di guarigione e di mutamento di coscienza e consapevolezza, che nessuna medicina o setta, da sola, può spiegarci né tanto meno imporci per risolvere casi.
Fin da sani (chi lo è chi non lo è?) o da quando diciamo “solo se mi riguarderà allora ci penserò”, possiamo e dobbiamo coltivare la cura, cercando: cercando di non maledire o giudicare senza pensare, senza leggerci, studiare, scavare, percepire, discernere. Non esiste una medicina ufficiale, unica, dogmatica, non c’è una mera verità in merito.
Noi meritiamo da chi, dopo di noi, deve coadiuvarci all’impegno sulla salute, un’attenzione infinita e libera da ogni preconcetto possibile: l’alibi ormai molto labile della scienza esperibile fondata su consuetudine, numeri e statistiche, non dovrebbe limitare certe valutazioni d’insieme, certe ricerche onnicomprensive ulteriori, senza limite di dottrine, di terapie che aiutino a concepire il completamente curato non solo completamente guarito. Esistono i “ciarlatani” in tutte le medicine, in tutte le scienze, ci sono gli spregiudicati che usano il loro potere clinico o di guaritore in tutte le scuole di pensiero, e ormai dovremmo e potremmo saperli riconoscere. In tanti abusano della loro posizione per monetizzare la malattia e il dolore (non siamo clienti), nascondendo anche scandali, secondi fini e abusi di potere che ormai conosciamo bene, e ciò che è peggio senza mai avere nemmeno il piacere e il dovere del dubbio. Chi vuole difenderci da tutto questo saprebbe come fare, come parlarci e salvarci dal falso, dall’illusorio, ma pare che si ami la contrapposizione, in nome della difesa di una posizione professionale intoccabile, che non si voglia mettere in discussione se stessi, preferendo il muro contro muro, per non dover riconoscere che le certezze possono trasformarsi, che la scienza è fatta d’altro ed oltre, che la metamorfosi umana in medicina ormai è chiara e inarrestabile. La paura del cambiamento frena anche le più grandi menti e ferma non il progresso della medicina ma, ben più grave, l’approfondimento dei saperi che non si limitano più ormai a una sola branca o specialità: qua sta il salto che è richiesto a chi vuole prendersi cura dell’essere, non solo di un tumore o altre patologie.
Si parla sempre di prevenzione ma molti specialisti applicano la propria “prevenzione” cieca nei confronti di qualsiasi cosa diversa dalle loro convinzioni, anche di fronte a quelle “alternative” che sanno ormai provate ed evidenti, ma appunto non ancora consacrate dal loro sistema non solo da questa o quella rivista scientifica. Si deve lavorare insieme allora, tutti, attorno allo stesso tavolo (non solo quello anatomico) e questo richiede la trasformazione di una supremazia sanitaria e non, e l’inizio di una collaborazione totale senza pregiudizi, senza arroganza. Nella medicina non si deve vincere su altri colleghi, ma aiutare a far nascere salute, deve essere salvaguardato il bene, non solo questa metodologia, quel protocollo, quella prassi. È questione culturale non di chimica; non è una partita, la sanità, non ci sono premi.
Prima dei propri preconcetti e manie di grandezza, dell’ego professionale da tutelare a ogni costo (e che costi!), prima del sono c’è il sano, e l’essere. Per tutti i pazienti, che sono stati, siamo e saremo, non vogliamo stregoni, baroni o maghi, ma collaborare per una diversa magia della conoscenza sovrumana.
Alessandro Bergonzoni, il Fatto Quotidiano 14/9/2016