Franco Venturini, IoDonna 10/9/2016, 10 settembre 2016
UNA LOTTATRICE IRANIANA Una medaglia di bronzo alle Olimpiadi può fare miracoli. Come interpretare diversamente le parole della Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Khamenei, che riferendosi all’alloro conquistato a Rio dalla lottatrice di taekwondo Kimia Alizadeh si è spinto fino ad elogiarla e a ringraziarla per quanto aveva fatto per l’immagine del Paese? Kimia è la prima donna iraniana ad aver vinto una medaglia olimpica, e i riconoscimenti sono perciò più che meritati
UNA LOTTATRICE IRANIANA Una medaglia di bronzo alle Olimpiadi può fare miracoli. Come interpretare diversamente le parole della Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Khamenei, che riferendosi all’alloro conquistato a Rio dalla lottatrice di taekwondo Kimia Alizadeh si è spinto fino ad elogiarla e a ringraziarla per quanto aveva fatto per l’immagine del Paese? Kimia è la prima donna iraniana ad aver vinto una medaglia olimpica, e i riconoscimenti sono perciò più che meritati. Ma con la guerriglia politica tra i riformatori e i conservatori che infuria più che mai (i secondi accusano i primi di aver concluso un accordo sul nucleare iraniano i cui frutti economici e finanziari ancora non si vedono) si temeva che Ali Khamenei avrebbe sorvolato sulla vicenda per non sbilanciarsi. Oddio, qualche opportuna contorsione Khamenei l’ha fatta, per esempio quando ha detto che Kimia è stata una ambasciatrice dello chador davanti al mondo. Ma tocca accontentarsi. Anche perché l’alternativa è quella espressa dall’Ayatollah Javadì Amolì: “La donna è fatta per la maternità, non per mollare un calcio, picchiare un’altra persona e poi portarci una medaglia”. Se questa è l’aria che tira, bravo Khamenei, e ti passiamo anche la storia dello chador. Ma la medaglia, per quanto prestigiosa, non basterà. Vada per le atlete soprattutto se vincono, ma permane il divieto per le donne che vorrebbero assistere a un evento sportivo maschile. Cara Kimia, pensaci tu che sei lottatrice e bipartisan.