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 2016  settembre 13 Martedì calendario

Giubilei– Il Giubileo del 1450 viene ricordato per la peste che dilagò in tutta l’Italia come ebbe a ricordare Paolo del Mastro: «In Roma venne una gran moria, e morì molta gente e molti di questi romieri, e morivano talmente che tutti gli spedali, chiese, ogni casa era pieno tra malati e morti; e cascavano morti per le strade come cani, tra l’aria c’era infetta ed essi che venivano a grande disagio, bruciati dalla calla e dalla polvere

Giubilei– Il Giubileo del 1450 viene ricordato per la peste che dilagò in tutta l’Italia come ebbe a ricordare Paolo del Mastro: «In Roma venne una gran moria, e morì molta gente e molti di questi romieri, e morivano talmente che tutti gli spedali, chiese, ogni casa era pieno tra malati e morti; e cascavano morti per le strade come cani, tra l’aria c’era infetta ed essi che venivano a grande disagio, bruciati dalla calla e dalla polvere. Ce ne morirono tanti che fu un abisso... e da ogni canto non si vedevano che non fosse di morti». Lo stesso Niccolò V, si ritirò in un castello di Fabriano, dove si stampava già della carta pregiata che il Pontefice bibliofilo potè apprezzare. Ma, cosa assai singolare, il Papa, per evitare il contagio, emise un “breve” con il quale minacciò di scomunica chi, proveniente da Roma, si fosse avvicinato a Fabriano. (Anno Santo 1450. Alceste Santini. Il primo Giubileo dell’era telematica, 1997)