di Vincenzo Iurillo, il Fatto Quotidiano 13/9/2016, 13 settembre 2016
“L’EX FACTOTUM DI DE LUCA CON IL ‘PIZZINO’ PER LE ASL”
Il ‘pizzino’ sulla spartizione della sanità in Campania nell’anno primo dell’era Vincenzo De Luca è stato ritrovato durante una perquisizione della Squadra mobile di Napoli. Era in possesso di uno dei suoi fedelissimi, il factotum Nello Mastursi. Lo avrebbe ricevuto da Enrico Coscioni, consigliere del governatore Pd “per i temi attinenti alla sanità”.
Oggi Mastursi non è nessuno ma all’epoca, autunno 2015, era il capo della segreteria del governatore in Regione Campania e componente della segreteria regionale campana del Partito democratico. Era appena finito sotto inchiesta a Roma per il caso Scognamiglio, la presunta trattativa per ottenere una sentenza favorevole del giudice Anna Scognamiglio sui ricorsi contro la legge Severino attraverso una nomina nella sanità per il marito, l’avvocato Guglielmo Manna: a novembre il giudice di Roma esaminerà le richieste di rinvio a giudizio, per De Luca c’è una richiesta di archiviazione.
Il ‘pizzino’ è in realtà un foglio A4 stampato al computer. A sinistra, le Asl e le aziende ospedaliere campane. A destra, i nomi dei rispettivi commissari e sub commissari da nominare. O meglio, secondo una inchiesta parallela della Procura di Napoli – che ha acquisito il foglio dai colleghi della Procura di Roma – in qualche caso da ‘imporre’ attraverso indebite pressioni sui commissari ancora in carica e da defenestrare a qualunque costo.
Il pm di Napoli Giancarlo Novelli, del pool reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, ha infatti indagato per tentata concussione Coscioni, cardiochirurgo dell’ospedale ‘Ruggi d’Aragona’ di Salerno e candidato non eletto nella lista ‘Campania Libera’ alleata col Pd, tuttora consigliere di De Luca (più volte il M5s ne ha sollecitato le dimissioni, ma lui resiste).
Coscioni, secondo una ricostruzione inquirente corroborata dagli atti raccolti dalla Guardia di Finanza, è accusato di aver provato a far dimettere con la forza i commissari dell’Asl Na 2, Asl Na 3 e dell’ospedale Cardarelli, dicendo loro “nessuno ti vuole, i sindaci non ti vogliono, Casillo (consigliere Pd più votato alle ultime regionali, ndr) non ti vuole, tu devi andare via… l’onda è partita, verrete sostituiti tutti…”, e spiegando a uno di loro che non c’era nulla di personale “ma ti ha nominato la giunta Caldoro…”. Normale spoil system, asserisce la difesa di Coscioni, ascoltato a giugno dal pm. Illegittime e pretestuose pressioni su incarichi non ancora scaduti, secondo uno dei commissari disarcionati che reagì attraverso un ricorso al Tar e un esposto in Procura.
Il pm ha sentito alcuni testimoni e le parti lese. E ieri alle 15 ha convocato Mastursi come “testimone assistito” (è indagato in procedimento connesso e quindi al suo fianco si è seduto l’avvocato), per avere spiegazioni su quel foglio, che in effetti suscita molte curiosità in chi lo ha letto, e in chi conosce le circostanze in cui è stato scoperto. Perché gli fu dato? Perché Mastursi lo custodiva? Lo scrisse Coscioni da solo? Domande alle quali Mastursi potrebbe dare risposte esaurienti e utili.
Lo stampato riporta i nomi di due commissari che effettivamente furono nominati nei mesi successivi alla perquisizione, proprio nelle Asl oggetto della tentata concussione. Secondo la Procura la circostanza smonta un argomento della difesa secondo cui le sostituzioni dei commissari erano la conseguenza di valutazioni interne sulla qualità del loro operato. Invece, pareva tutto “già scritto”, perché quelle valutazioni erano ancora in corso. De Luca non è indagato e nessuno lo ha tirato in ballo. Al lavoro sporco, se ci fu, avrebbero pensato i suoi uomini di fiducia. Senza coinvolgerlo.
di Vincenzo Iurillo, il Fatto Quotidiano 13/9/2016