varie, 13 settembre 2016
Giovanni Vecchio, 52 anni. Di Agliana (Pistoia), ex operaio tessile, una decina d’anni fa s’era ammalato e aveva dovuto lasciare il suo lavoro in un’azienda tessile del Pratese
Giovanni Vecchio, 52 anni. Di Agliana (Pistoia), ex operaio tessile, una decina d’anni fa s’era ammalato e aveva dovuto lasciare il suo lavoro in un’azienda tessile del Pratese. Da allora s’era fatto sempre più cupo e solitario e aveva preso picchiare madre e padre. Poi mamma Norina tre anni fa era morta e come unico bersaglio della sua rabbia era rimasto papà Giuseppe, 87 anni, pensionato, invalido, costretto alla carrozzina. Tra i due le liti erano continue tanto che i vicini, alle loro grida, non facevano più caso. L’altra mattina il Vecchio Giovanni, maniaco dell’ordine e della pulizia, notando che il padre aveva lasciato un asciugameno fuori posto gli urlò «ti scanno» e corse a prendere un coltello in cucina. Il fratello minore Giuliano, appena uscito di galera, cercò di fermarlo ma fu più svelto il Vecchio Giuseppe: tirò fuori da sotto il cuscino una Beretta della Seconda guerra mondiale, irregolarmente detenuta, e sparò al figlio suo un colpo tra la testa e il collo che lo lasciò stecchito sul pavimento tra la cucina e la porta d’ingresso. Dopo le nove di mattina di mercoledì 21 settembre al primo piano di una casa polare in via Guido Rossa ad Agliana, Pistoia.