Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  settembre 12 Lunedì calendario

SORRISI «Auguratemi un sorriso ma non paragonatemi a Ibrahimovic, lui ovunque lo metti sta come un leone, io ho bisogno di sentirmi apprezzato» (Mario Balotelli, calciatore, attaccante del Nizza)

SORRISI «Auguratemi un sorriso ma non paragonatemi a Ibrahimovic, lui ovunque lo metti sta come un leone, io ho bisogno di sentirmi apprezzato» (Mario Balotelli, calciatore, attaccante del Nizza). INVIDIA «A tutti quelli che chiacchierano sulla Samp rispondo così: la sera, quando torno a casa, e trovo mia moglie Manuela e vedo mio figlio Rocco, sono un uomo felice e lascio l’invidia fuori dalla porta» (Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria). STRADA «Lavoro per diventare un campione. Il mio sogno è conquistare il Pallone d’oro. Farò di tutto per riuscirci e se mi fermerò a metà strada, ci avrò comunque provato» (M’Baye Niang, calciatore, attaccante del Milan). INVECCHIARE «La Nazionale? Chi lo sa...Mi diverte tantissimo il quotidiano con la squadra, è il mio desiderio più grande lavorare ogni giorno con i giocatori. Lavorare tre giorni al mese con una squadra non mi alletta, ma magari invecchiando...» (Carlo Ancelotti, allenatore di calcio, del Bayern Monaco). KINDER «Da piccolo non vedevo neanche i cartoni animati. Solo pallone. In casa avevamo le porte piccoline prese con i punti del Kinder Bueno, io e mio fratello giocavamo sempre. Per questo non so fare grandi giochini con il pallone come El Shaarawy, per esempio: era sempre un uno contro uno, un tre contro tre, mai una gara di palleggi» (Marco Verratti, calciatore, centrocampista del Psg e della Nazionale italiana). POKER «Io ho vinto 27 titoli italiani, ma pensa a Pietrangeli: 4 finali del Roland Garros e 2 vittorie. Un altro mondo. Bello, però. Eravamo poveracci che giravano e si divertivano un sacco. Tra un match e l’altro giocavamo a poker per levarci due lire» (Lea Pericoli, ex tennista). FOUR «Ok, ora ho vinto tre Slam, ma i Big Four (Federer, Nadal, Djokovic e Murray, ndr) sono molto distanti. Perché quei quattro è più di dieci anni che vincono gli slam, e non solo, vincono anche i master 1000. E quando non vincono arrivano nelle semifinali o nei quarti. Non sono a quel livello» (Stan Wawrinka, tennista, vincitore degli U.S. Open). PERFETTO «A questo punto della mia vita, ho bisogno di fare cose che mi piacciano davvero. È vero che sono educato e rispettoso, e cerco di essere un esempio per i bambini. Ma se questo fa pensare che io finga o che sia perfetto, beh non è affatto così» (Roger Federer, tennista).