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 2016  settembre 10 Sabato calendario

LO STOP ALLE OLIMPIADI. A RISCHIO 1,7 MILIARDI DEL CIO

ROMA Beppe Grillo dice definitivamente «no grazie» alle Olimpiadi nel 2024. Anticipando la sindaca Virginia Raggi che ieri ha annullato l’audizione, prevista il 13 settembre, in Senato proprio sulla candidatura della Capitale, il leader del Movimento 5 Stelle mette una pietra tombale dal suo blog sui Cinque Cerchi all’ombra del Colosseo. E in serata arriva la risposta del premier Matteo Renzi: «Dicono di no alle Olimpiadi a Roma perché qualcuno potrebbe rubare ma un Paese serio è quello che se qualcuno ruba lo arrestano, non quello dove si arrestano le grandi opere».
Ai dubbi e ai rischi di sperperi e malaffare, replica anche il Comitato Promotore di Roma 2024 che sottolinea: «Il 70% degli impianti sportivi è già pronto. Il Cio stanzierà 1 miliardo e 700 mila euro a fondo perduto. Oltre a Roma sono 11 le città coinvolte nel progetto. Sono quasi 200 mila i posti di lavoro creati. La crescita del Pil stimata dal 2017 al 2023 è del 2,4%. E su ogni progetto vigileranno un Comitato di garanti, l’Anac e la Corte dei Conti». E tra i benefici per i romani ci sono, secondo i sostenitori del «sì» ai Giochi la «riqualificazione degli impianti sportivi cittadini, 27 progetti sulla mobilità, a cominciare dal completamento dell’anello ferroviario, nuovi parchi e piste ciclabili e con le Paralimpiadi una Capitale più accessibile».
Elio Lannutti dell’associazione Adusbef in un articolo pubblicato sul blog di Grillo scrive: «In un Paese divorato da corruzione e illegalità a chi e a che cosa servono le Olimpiadi? Possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori. E sono spesso usati come armi di distrazione di massa». Visione opposta dal Comitato: «Nel passato ci sono stati troppi sprechi», ma «il Cio ha cambiato le regole e questa è la prima candidatura che dovrà seguire i nuovi parametri: un progetto contenuto nei costi, trasparente, attento all’ambiente e che possa coinvolgere l’intero Paese». E chi viola queste norme, «viene escluso». «La forza di Roma — precisano — è che il 70% degli impianti sportivi sono pronti». Inoltre un «Comitato di garanti vigilerà su correttezza e trasparenza di procedure e modelli». Ogni progetto verrà assegnato «sempre con gare pubbliche» e un «Board Olimpico» con Governo, Regione, Comune e Coni, monitorerà l’organizzazione e «chiederà all’Autorità anticorruzione (Anac), guidata da Raffaele Cantone, di seguire tutte le attività dello stesso Board». A verificare «ci sarà anche la Corte dei Conti». «Su tutto questo non c’è mai stato un confronto di merito», si osserva dal Comitato che «all’indomani dell’assegnazione termina l’incarico: l’eventuale organizzazione dei Giochi sarà scelta da Comune e Coni».