di Luca De Carolis, il Fatto Quotidiano 11/9/2016, 11 settembre 2016
“LA CITTÀ IN ROSSO, NOI INESPERTI. OLIMPIADI? QUANTE PRESSIONI” – [Intervista a Daniele Frongia] – Non nego che ci siano stati problemi, ma abbiamo trovato un Comune senza soldi, con i bandi tutti da fare
“LA CITTÀ IN ROSSO, NOI INESPERTI. OLIMPIADI? QUANTE PRESSIONI” – [Intervista a Daniele Frongia] – Non nego che ci siano stati problemi, ma abbiamo trovato un Comune senza soldi, con i bandi tutti da fare. Si sta esagerando”. Il vicesindaco di Roma Daniele Frongia snocciola dati per l’autodifesa. In due mesi è successo di tutto, tra assessori e dirigenti che sbattono le porte e crisi tra sindaca e Direttorio. Le pare poco? Sta venendo tutto ingigantito. Tutti questi titoli e questo clamore, ma il clima in giunta è sempre costruttivo, e alla fine si è solo dimesso un assessore al Bilancio. Se si guardasse indietro, si scoprirebbe che nelle passate giunte dimissioni di assessori e rimpasti avvenivano di continuo. Non si è dimesso solo Marcello Minenna, ex titolare del Bilancio. ma anche l’ex capo di gabinetto Carla Raineri. E il successore di Minenna, Raffaele De Dominicis, l’avete fermato voi. Il suo successore non era ancora entrato in carica. E la decisione su De Dominicis è nata da un fatto sopraggiunto (è indagato, ndr). Il Comune pare quasi fermo. In due mesi avete approvato solo 33 delibere di giunta, a fronte delle 50 di Ignazio Marino e delle 107 di Gianni Alemanno nello stesso lasso di tempo. Ci sono difficoltà, ed è vero che scontiamo anche un po’ di inesperienza, perché il M5snon ha mai governato una città come Roma. Ma abbiamo ereditato una situazione difficilissima. Un’amministrazione ferita da Mafia Capitale, con i conti in rosso e con una serie di questioni aperte e scadenze improrogabili lasciateci dalla gestione commissariale. Ma 33 delibere sono comunque poche, non crede? Non sono nè poche nè tante. Abbiamo dovuto innanzitutto fronteggiare i problemi urgenti. Io ho la delega allo Sport, e mi sono ritrovato con molti impianti sportivi con il bando non rinnovato per la gestione. Stiamo lavorando di notte per permettere l’inizio della stagione agonistica. Avevate promesso l’audit sul debito e il taglio delle Partecipate. Dove sono finiti? Il piano sulle Partecipate arriverà entro l’anno, e in tempi brevi appronteremo anche l’audit. Una delibera sulle municipalizzate era già a buon punto. Cosa avete fatto finora? Le cito due cose: abbiamo tagliato sprechi e spese e cominciato a incassare cifre adeguate per le nostre piazze storiche. Non era mai accaduto. La sindaca aveva promesso di tagliarsi la carta di credito comunale. Non l’ha mai utilizzata, finora si è pagata tutto da sola. A breve aprirà un conto in una banca, sempre con soldi propri, e si doterà di una carta di credito. Chiederà rimborsi solo per le spese indispensabili, come viaggi istituzionali, e tutti gli esborsi, riferiti a quella carta, saranno rendicontate sul sito. Olimpiadi: quante pressioni state subendo? Ho ricevuto moltissime telefonate, anche a livello istituzionale, con cui hanno cercato di spiegarmi quanto sia utile dire sì ai Giochi. Ma ho ricevuto anche tante mail dall’estero, e anche da docenti universitari, che spiegano quanto sarebbero dannose. Lei cosa ne pensa? Io ritengo un testo fondamentale quello di Pietro Mennea, I costi delle Olimpiadi, che ne spiega l’impatto sui conti pubblici. Il M5s nazionale ha già detto no, in tutti i modi. E voi della giunta, quando parlerete? Mi godrò prima le Paralimpiadi (finiscono il 18 settembre, ndr). Ma ne parleremo presto La sindaca si è scontrata con il Direttorio su Raffaele Marra, l’ex vice-capo di gabinetto. Lei che opinione ne ha? È uno dei 200 dirigenti del Comune di Roma. Perché lo avete spostato proprio al Personale? Abbiamo sempre detto che il suo incarico di vice-capo di gabinetto era temporaneo. E allora perché il M5sne chiedeva la testa? Trovo comprensibile il dibattito che si è verificato sulla sua figura, visto il suo passato con Alemanno e la Polverini. Era un dirigente, ma i suoi trascorsi nel mondo 5Stelle non potevano che suscitare discussioni. di Luca De Carolis, il Fatto Quotidiano 11/9/2016