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 2016  settembre 11 Domenica calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 107 (C’era una volta la mafia) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database in scheda: manca QUANT’ERA POVERA LITTLE ITALY – Morello

LIBRO IN GOCCE NUMERO 107 (C’era una volta la mafia) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database in scheda: manca QUANT’ERA POVERA LITTLE ITALY – Morello. Giuseppe Morello, alias “Artiglio”, “Mignolo” e “Jack un Dito”. Fondatore e capo della prima famiglia mafiosa di New York, e “capo dei capi” della mafia americana fino al 1910. Nato a Corleone, in Sicilia, nel 1867; sospettato di omicidio e abigeato, e riconosciuto colpevole di contraffazione da un tribunale siciliano. Giunto negli Stati Uniti nel 1892; arrestato con l’accusa di falsificazione nel 1900 e in rapporto al delitto del barile nel 1903; principale indiziato nella misteriosa scomparsa e probabile omicidio di una giovane domestica; organizzatore di vasti giri di estorsione e numerose attività illegali; sospettato di coinvolgimento in 60 omicidi. In carcere dal 1910 al 1920; al suo rilascio, fu condannato a morte dall’assemblea generale della mafia. Revocata la condanna, divenne un autorevole consigliere dei boss di seconda generazione. Ucciso nell’agosto del 1930 da mafiosi rivali. Artiglio. Morello, soprannominato “Artiglio” per via di una mano deforme provvista del solo mignolo. Delitto del barile. Benedetto Madonia, siciliano residente a Buffalo, New York, sposato con Lucy, due figli, s’era deciso ad aiutare il cognato finito a Sing Sing raccogliendo mille dollari per pagargli un avvocato che lo tirasse fuori di lì. Siccome però considerava rischioso inviargli direttamente i soldi, aveva preferito indirizzare la busta a certi conoscenti di New York, tra cui un tale Giuseppe Morello, «capo di una grande società, una società segreta» (la moglie Lucy). Passò un mese senza che nulla accadesse, né gli amici risposero alle richieste di spiegazioni di Madonia, così l’uomo decise di andare personalmente a New York per risolvere la questione. Fu ritrovato poi – la gola tagliata, diciassette lesioni in viso – il 14 aprile del 1903 infilato in un barile all’incrocio tra l’11esima Strada Est e l’Avenue D. Immigrazione. Nel 1892 il governo statunitense aveva aperto un enorme centro d’immigrazione sull’isola di Manhattan, con centinaia di ispettori e ufficiali sanitari in grado di esaminare fino a dodicimila persone in un’ora. Qui gli emigrati venivano interrogati sulle loro prospettive di lavoro – gli uomini dovevano avere già un’occupazione ad attenderli – e dovevano dimostrare di avere il denaro sufficiente a mantenersi. Venivano anche visitati per stabilire se avessero malattie. Gli ispettori contrassegnavano i loro abiti con il gesso: L per lame (zoppia); G per goiter (gozzo); H per heart condition (disturbo cardiaco). Chi era stato contrassegnato con una di queste lettere veniva trattenuto per ulteriori accertamenti, ed eventualmente rispedito al paese d’origine. Italiani. Italiani a New York nel 1850: meno di 1.000. Nel 1880: 13.000. Nel 1900: 150.000. Nel 1910: 340.000 Little Italy. A Little Italy le condizioni di vita erano dure. D’inverno le case erano fredde e umide, i muri talmente impregnati d’acqua che quando si accendeva un fuoco si alzava il vapore; d’estate si moriva dal caldo, al punto che persino i siciliani preferivano dormire sui tetti o sulle scale antincendio. Le camere da letto fungevano da salotto, le cucine da camera da letto. I servizi igienici, al pian terreno, erano condivisi da 50 o 60 persone. Non c’erano bagni: per lavarsi bisognava andare in quelli pubblici. Tutti gli stabili erano infestati da scarafaggi, cimici e topi. Falsario. Morello, sbarcato in America nel 1892, iniziò la sua attività di falsario tra i 1898 e il 1899, avendo tentato inutilmente di sopravvivere onestamente. Arrestato nel 1900, dopo essersi messo in affari con un irlandese, una volta libero decise che si sarebbe affidato solo ad altri siciliani. E tra il 1900 e il 1903 creò la prima famiglia mafiosa di Manhattan. Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 11/9/2016