Simone Sandri, La Gazzetta dello Sport 9/9/2016, 9 settembre 2016
IL NUOVO SIGNOR F.1
Ora tocca al magnate americano John Malone. Il 75enne, che negli States è considerato un vero e proprio gigante nel mondo dei media, con la sua Liberty Media Corporation ha messo a segno l’ennesimo colpo ad effetto delle sua straordinaria carriera, acquisendo dal fondo Cvc la F.1 per la cifra di 8 miliardi di dollari.
TYCOON Dopo essersi guadagnato la fama di «King of Cable», re delle tv via cavo, il businessman – che secondo la rivista Forbes sarebbe, con un patrimonio personale di 7,1 miliardi di dollari, la 68ª persona più ricca d’America – guarda con grande interesse al mercato internazionale. Acquisizioni importanti come quella legata a Discovery Channel o a Eurosport (chiusa lo scorso anno per 1,1 miliardi di dollari) hanno reso più logica l’offerta. Malone così batte la concorrenza del suo rivale, ma anche suo grande amico Rupert Murdoch, il quale in passato aveva provato, senza successo, a mettere le mani sulla creatura di Ecclestone. Anche Jean Todt, presidente della Fia, ha avuto parole di apprezzamento per l’operazione che terminerà la prossima primavera: «Accolgo con favore un investimento a lungo termine in F.1 da parte di un gruppo con molteplici interessi imprenditoriali». E la McLaren ha sostenuto che la vendita della F.1 è uno «step positivo».
CHE CARRIERA Malone nasce in Connecticut nel 1941 da genitori di origine irlandese e dopo studi negli atenei più prestigiosi d’America (laurea a Yale, master a NYU e dottorato alla John Hopkins University) si butta su quello che considera il futuro della televisione a stelle e strisce, le telecomunicazioni via cavo. Brucia le tappe e da vero visionario a 32 anni, nel 1973, diventa amministratore delegato della TCI (Tele-Communications Inc), una compagnia in grande difficoltà, ma con interessanti potenzialità di crescita. Malone in pochi anni la trasforma nel più grande provider americano di canali via cavo. Investe nella Turner Broadcasting System (lo stesso Ted Turner è un suo grande amico), è tra i primi a credere e a finanziare, BET (Black Entertainment Television) e diventa un vero e proprio punto di riferimento nel mondo dei media americani. Nel 1999 vende la sua TCI al colosso AT&T per 55 miliardi di dollari. Il valore della TCI sale vertiginosamente tanto che lo stesso Malone considera la cessione alla AT&T come il suo più grande rimpianto. Chiusa l’esperienza con TCI, Malone assume la presidenza di Liberty Media, trasformandola in un gigante nel mercato dei media Usa. Dopo acquisizioni coraggiose, come quella di Sirius XM, pioniere nelle trasmissioni radio via satellite e investimenti importanti in compagnie come Time Warner Cable e Lions Gate Entertainment, Liberty Media, società con sede in un sobborgo di Denver (quella della F. 1resterà però a Londra), entra anche nello sport, prendendo il timone degli Atlanta Braves (baseball). Politicamente Malone, sposato con due figli, è vicino al partito repubblicano al quale ha donato, nelle elezioni 2012, circa 400 mila dollari.
BENEFICENZA Malone negli States è anche considerato un celebre filantropo e con la sua Malone Family Foundation ogni anno dona milioni di dollari a vari progetti benefici. «Non potrei spendere i soldi che ho guadagnato nemmeno in dieci vite. Lascerò tutto in beneficenza, i miei figli sono d’accordo». Tra le sue peculiarità c’è anche quella di essere il più grande proprietario terriero americano. Possiede 8.600 kmq di terra (quasi l’Umbria): circa metà in Maine e in New Hampshire, il resto tra Wyoming, Colorado e New Mexico). Ora prende in mano la F.1 con la promessa di regalarle ancora più visibilità e di farle fare un nuovo salto di qualità a livello mediatico. «Siamo tutti soci in affari – ha spiegato il nuovo presidente Chase Carey – F.1 e team». Le linee guida? Più promozione e marketing; incremento della distribuzione di contenuti digitali; ampia gamma di soci e sponsor; calendario rinnovato (e più nutrito); sfruttamento della diretta per eventi collaterali che incrementino gli introiti digitali.