Mariateresa Totaro e Lorenzo Vendemmiale, il Fatto Quotidiano 27/8/2016, 27 agosto 2016
“Petali” rotti e crepe sui muri Benvenuta Italia di Ventura. L’astronave non vola più – Un’“astronave” in avaria per il decollo della nuova Nazionale di Giampiero Ventura
“Petali” rotti e crepe sui muri Benvenuta Italia di Ventura. L’astronave non vola più – Un’“astronave” in avaria per il decollo della nuova Nazionale di Giampiero Ventura. Ci eravamo lasciati a Euro 2016, la sconfitta ai rigori nei quarti di finale contro la Germania, le lacrime di Barzagli, la fine di un ciclo. Adesso gli Azzurri ripartono dall’ex allenatore del Torino, scelto da Carlo Tavecchio per non far rimpiangere Antonio Conte “scappato” al Chelsea. E da Italia-Francia, amichevole di lusso da giocare giovedì primo settembre a Bari. Peccato che lo Stadio San Nicola sia decisamente malandato: tutto o quasi è rimasto fermo al 1990, quando l’avveniristico impianto fu costruito in occasione dei Mondiali per la modica cifra di oltre cento miliardi delle vecchie lire. Oggi lo stadio cade letteralmente a pezzi: i suoi “petali”, i teloni che separano i settori dell’anello che conferisce alla struttura la sua caratteristica forma ad “astronave”, sono “appassiti”. Dei 26 che erano in origine, ne sono rimasti 18: otto sono stati rimossi perché strappati o pericolanti, anche il materiale degli altri ancora in piedi è comunque scaduto (il teflon ha una durata di 10 anni). Così come il certificato di idoneità statica di tutto l’impianto: prorogato nel 2015, per consentire al Bari di non doversi trasferire altrove. Poi c’è il calcestruzzo intorno ai tondini di ferro che andrebbe rinnovato, l’impianto di videosorveglianza che è stato adeguato solo in questi giorni, gli spogliatoi poco accoglienti. Non proprio (non più, almeno) la cornice migliore per ospitare la Nazionale. Il San Nicola rispecchia solo lo stato generale degli impianti sportivi del Paese: quasi tutti vecchi, alcuni addirittura impresentabili, altri semplicemente tenuti male. Così in questo genere di appuntamenti a volte si rischia di fare brutta figura. Come quando a casa arriva un ospite di riguardo e anziché tirare fuori il servizio buono, lo si accoglie con bicchieri e piatti di plastica. Stavolta tocca al capoluogo pugliese. “È vero che esteticamente lo stadio non è in buone condizioni, ma non ci sono assolutamente problemi di sicurezza”, chiarisce al Fatto l’assessore comunale allo Sport, Pietro Petruzzelli. “Negli anni il Comune ha prorogato le concessioni per la gestione con la promessa che la società (il Bari Calcio, ndr) si occupasse della manutenzione ordinaria e straordinaria, ma questo non è avvenuto. Adesso la nuova proprietà (la squadra è stata da poco acquistata dall’imprenditore Cosmo Giancaspro, ndr) sta provvedendo a molti adempimenti”. Più duro Sabino Mangano, consigliere comunale M5s: “Tutta la copertura andrebbe cambiata, perché ormai è fuori garanzia e per farlo ci vorrebbero quasi 4 milioni di euro. E poi non dimentichiamo che manca il nuovo certificato di idoneità statica, attualmente c’è solo una proroga del precedente”. E dire che il San Nicola, progettato da Renzo Piano in occasione dei Mondiali di Italia 90, è comunque considerato uno dei più importanti stadi del Paese: con una capienza di oltre 58 mila posti a sedere e una struttura architettonica unica in Europa, in passato ha anche ospitato la finale di Coppa dei Campioni del 1991. Ricordi lontani. Giovedì primo settembre, quando le telecamere riprenderanno la sfida con la Francia, le immagini dei buchi nell’anello del San Nicola faranno il giro del mondo. Anche in Federcalcio sono consapevoli della situazione. Del resto, la questione si era posta già due anni fa, quando pure l’Italia di Conte aveva debuttato a Bari contro l’Olanda. E da allora la situazione non è certo migliorata. “Ha prevalso la volontà di allargare i confini azzurri e portare la Nazionale al Sud”, spiegano dalla Figc. “Altrimenti giocheremmo sempre nei soliti 3-4 stadi”. A ottobre, infatti, è in calendario la grande sfida per le qualificazioni ai Mondiali 2018 contro la Spagna, già programmata allo Juventus Stadium. Poi a novembre ci sarà un altro super appuntamento, l’amichevole contro la Germania, rivincita di Euro 2016, per cui pure servirà uno stadio di primo livello. Per l’esordio di Ventura, allora, si è voluto puntare su una piazza diversa. Nella scelta di Bari ha inciso tanto anche la volontà del nuovo Ct, che qui ha vissuto alcuni degli anni più importanti della sua carriera. Anche se il San Nicola non se la passa benissimo: non potrebbe neanche ospitare una gara ufficiale, perché non ottempera ai criteri Uefa per quanto riguarda gli schienali dei seggiolini. Ma d’altra parte solo 9-10 impianti in tutto il Paese lo fanno. “La situazione degli stadi in Italia la conosciamo bene, dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo”. Mariateresa Totaro e Lorenzo Vendemmiale, il Fatto Quotidiano 27/8/2016